UN DELITTO D’ONORE

A Palermo, in un antico quartiere, il  Borgo Vecchio, è stato commesso un delitto: due uomini sono stati uccisi, in pieno giorno e davanti a tutti; sembrava un “regolamento di conti” tra piccoli malviventi, ma pare che si tratti di una vendetta per “lavare l’onore” di due donne offese per una mancanza di rispetto.
La polizia ha assediato per sette giorni e sette notti il quartiere: botteghe chiuse, auto sequestrate, retate tra gli spacciatori di droga e alla fine qualcuno ha parlato e gli assassini hanno avuto un volto e un nome.
Pare infatti che due malviventi siano giunti nel quartiere per un “ragionamento” con tre uomini, un padre e i suoi due figli: La discussione è durata poco, volano parole pesanti e il padre e i ragazzi tirano fuori i coltelli e massacrano i due uomini che sembra avessero molestato la moglie e la figlia dell’anziano, mentre questi era in prigione.
In piazza tutti hanno visto e nessuno ha visto, come sempre a Palermo. Dopo la retata e dopo che la polizia aveva chiuso molte botteghe che risultavano senza licenza e abusive, è scoppiata una rivolta dei commercianti con un corteo di protesta fino in Prefettura e un appello al Sindaco; ma vedendo che le autorità non mollavano la presa, il rione ha deciso di rompere il muro dell’omertà.
La storia sembra quasi un film dell’orrore, un misto di violenza antica e moderna  in un quartiere dai vicoli maleodoranti che scendono fino al mare, un quartiere dove ancora oggi si trova il pane fresco anche a mezzogiorno di Natale e il pesce arrostito sulla brace a mezzanotte, in una città, Palermo, che riemerge con tutte le sue storie di sempre.

                                                                                                                    Cristiana Gennaro