(Palma di Maiorca 1235 ca. - Bougie, Tunisia 1315). Poeta, filosofo e teologo spagnolo. Appartenente ad una delle più nobili famiglie catalane, è una delle figure più interessanti del Medioevo spagnolo ed europeo. Buona parte della sua vita è divenuta oggetto di leggenda. Sappiamo tuttavia che, dopo aver servito il re d'Aragona dapprima come paggio di corte, quindi come cavaliere, abbandonò la vita mondana in seguito a una profonda crisi religiosa. Dedicatosi totalmente alla predicazone del Vangelo, Lullo portò anche in questa attività mistica e ascetica l'impronta di una eccezionale personalità e di una vitalità non comuni. Uomo di cultura vastissima e di un'erudizione che ha del miracoloso.La sua ansia maggiore fu quella di predicare una nuova crociata e con questo scopo si recò a Roma per indurre il papa, Nicola III, e dopo di lui Bonifacio VIII, ad attuare il suo progetto, ma l'impresa fallì. Nel 1285 fondò un convento a Roma; a Parigi polemizzò contro i filosofi averroisti. Dopo altri pellegrinaggi, tornò nell'Africa settentrionale, dove, fatto prigioniero dai Turchi, fu martirizzato, morendo sulla nave che lo trasportava in patria. Scrisse più di 240 lavori, tra opere filosofiche, teologiche e letterarie. Lullo è considerato il padre della lingua catalana e uno dei primissimi letterati che usarono nella filosofia il volgare. La lingua catalana raggiunge in lui le sue prime forme letterarie compiute.


a cura di Lorenzo e Gabriele