Biografia

Aristotele era un filosofo greco, che all'età di diciotto anni andò ad Atene, alla scuola di Platone, ma alla morte del maestro andò ad Asso dove c'era una comunità filosofo-politica. Dopo qualche anno fu chiamato alla corte dal re Filippo di Macedonia come precettore di suo figlio Alessandro. Egli seppe inculcare l'idea della superiorità della cultura ellenica. Nel 335 tornò ad Atene dove era prevalso il partito Filomacedone, e fondò il Liceo. Qui insegnò 13 anni fino alla morte di Alessandro, poi, accusato di empietà, fuggi a Calcide dove dopo un anno morì. Ed era l'anno 332 a.C.

Le opere

Della produzione di Aristotele distinguiamo gli scritti esoterici o acromatici da quelli essoterici destinati al pubblico. Gli scritti esoterici sono andati tutti perduti, ma abbiamo solo alcuni frammenti di opere giovanili e dello scritto sulla filosofia e sul bene. Questi scritti furono quelli che il gran pubblico riconobbe fino al primo secolo avanti Cristo. Mentre gli scritti di logica furono indicati con il nome di Organon. Gli scritti di fisica e psicologia, la metafisica che Aristotele chiamava "filosofia prima".  

Periodo iniziale

Molti hanno in mente la scuola di Atene di Raffaello nelle stanze Vaticane: Platone indica il cielo, Aristotele addita la terra . Per venti anni Aristotele rimase al fianco di Platone che, fondata l Accademia, vi insegnava coadiuvato da assistenti, il più celebre dei quali fu appunto lo stesso Aristotele. Di Platone è nota soprattutto la concezione che la vera realtà non sia questo mondo sensibile nel quale ora si vive, ma un mondo ideale a cui si deve tendere. E Aristotele negli ammiratissimi ma ora perduti dialoghi giovanili arrivò a tale repulsione  per il corpo fisico da paragonare l'unione dell'anima col corpo  all'atroce supplizio cui i pirati etruschi costringevano sulle navi i prigionieri quando li legavano vivi ai cadaveri putrescenti di altri prigionieri già morti. Aristotele giunse a nuova concezione, per cui ritenne l 'anima " forma " immanente del corpo e non suo semplice " ospite " eterogeneo. 


a cura di Sara