VITA
Sulla vita e sull'opera di Pitagora, ci sono tre biografie, scritte
in tutte e tre di 800 anni dopo la sua morte.
Pitagora nacque a Samo ne l 573 a.C.
Il padre fu bravo tagliatore di pietre preziose, il figli fu
istruito da eccellenti maestri, i migliori del tempo: musicista e
poeta Erdodame, gli scienziati Talete e Anassimandro, il
filosofo moralista Biante di Piene e soprattutto Farecide di
Sirio.
Pitagora quarantenne, si imbarco ad Itea, il porto dell'isola su una
nave diretta a Corcira e di lì si trasferì a Crotone accompagnato
dalla madre, dalla moglie e da un vecchio servo.
Pitagora qui apri una scuola. Secondo Giambica l'ammissione
alla scuola richiedeva un tirocinio molto laborioso: comprendeva
un'indagine sul carattere dell'aspirante allievo; una verifica della
reale volontà di istruirsi, e una quinquennale frequentazione del
maestro,con il quale doveva essere condivisa una regola severa,
fatta di rigorosi tabù e di divieti sessuali ed alimentari, non
tutti comprensibili.
Pitagora ed i suoi seguaci si posero alla testa di un progetto di
conquista dell'egemonia politica da parte aristocratica, in tutto il
mondo magno-greco sette pitagoriche sorsero e conquistarono il
potere in numerose città Italiote.
Era l'anno 510 a.C.. Dopo la guerra le cose si complicarono per
Pitagora e i suoi compagni. Il governo aristocratico cominciò a
commettere qualche errore.
Un tale Cilone guidò la rivolta dei democratici. Pitagora riuscì a
fuggire e si rifugiò a Metaponto dove continuò i suoi studi fino
alla morte avvenuta nel 493-92a.C.. OPERE:
Pitagora insegnò ai suoi discepoli la dottrina orfica della
trasmigrazione e della reincarnazione dell'anima, ma soprattutto
insegnava cose straordinarie che nessuno prima di lui aveva
insegnato: i numeri pari e dispari, i numeri primi, i numeri
irrazionali, i cinque solidi perfetti, la sfericità della terra, la
teoria dei rapporti e delle proporzioni, la teoria delle medie, le
grandezze incommensurabili, i principi geometrici e, soprattutto la
misurabilità degli oggetti e dei fenomeni della natura; e dai
discepoli esigeva la massima segretezza sulle conoscenze apprese.
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