PLATONE E I POLIEDRI REGOLARI

Platone sommo filosofo greco (427-347a.C), espone in una sua opera una teoria degli elementi esistenti in natura, identificandoli nel fuoco, nell’aria, nell’acqua e nella terra. A tali elementi attribuisce la forma dei quattro poligoni regolari. Platone accenna ad un quinto poliedro regolare (il dodecaedro) dicendo che di esso Dio si è servito per decorare l’universo in omaggio a Platone. I cinque poliedri regolari si chiamano anche solidi platonici.

 

PLATONE (FILOSOFO)

BIOGRAFIA

Filosofo greco nato ad Atene (428-347 a.C.) da nobile famiglia. Sin da giovane ebbe educazione filosofica, poi conobbe Cratilo e si familiarizzò con la dottina eraclitea. Ma in questo primo periodo la sua attività fu rivolta a composizioni letterarie, epiche e tragiche. A vent’anni conobbe Socrate che lo guidò ad un contatto fecondo con la filosofia. Platone a Socrate rimase fedele per tutta la vita e già dalla giovinezza parve a Platone che la caratteristica prima del filosofo, il rapporto con la verità, potesse manifestarsi nella vita storica, fecondando e alimentando politiche riguardo la vita comune degli uomini. Platone fu tentato di partecipare alla vita politica dalla sua città, ma ci rinunciò perché fu deluso dal governo dei Trenta Tiranni e poi dalla restaurata democrazia, che se lo alienò del tutto per aver messo a morte Socrate. E quindi Platone realizzò l’idea che solo un governo guidato da filosofi poteva essere detto “buono”. Di queste fasi della vita di Platone la lettera VII ci dà  ampi squarci. Dopo la morte di Socrate Platone fece diversi viaggi: uno in Egitto, tre in Magna Grecia che furono importanti per il rapporto con la politica e uno a Siracusa, dove conobbe Dionisio il vecchio; Platone tentò di attuare la sua idea del governante, illuminato dal filosofo; ma Dionisio il vecchio,allora tiranno della città , preoccupato dai suoi progetti ad Atene Platone costituì l’Accademia, società culturale, alla quale diede la struttura di un’associazione religiosa. Quando Dionisio il vecchio morì e Dionisio il giovane(suo figlio)salì al trono, Platone tentò di riprendere i suoi progetto,ma Dionisio,dilettante-presuntuoso del potere,deluse Platone facendolo tornare di nuovo ad Atene,ma per una terza volta egli tornò a Siracusa e il suo tentativo di instaurare un governo retto da filosofia fallì di nuovo.

 

OPERE

 Denso di polemiche è stato fin dall’ antichità il processo della storiografia filosofica per stabilire l’autenticità degli scritti di Platone. La grandezza della sua personalità, che ha costituito il punto di riferimento di una lunga tradizione, ha fatto sì che gli fossero attribuite molte opere da lui non scritte. Il rigore della filologia ottocentesca ha esasperato il problema, finendo col considerare spurie la maggior parte delle opere. Importante è pure il problema della cronologia degli scritti, se si considera l’asistematicità del pensiero di Platone, per cui ritrovare la successione dei dialoghi significa cogliere lo sviluppo del suo stesso pensiero. I dialoghi vengono ordinati in base a vari criteri stilistici e di contenuto r aggruppati come segue:I periodo, scritti giovanili socratici, Apologia di Socrate, Critone,I one, Alcibiadi I, Lachete, Liside, Carmide, Eutifrone;II periodo di trapasso, Eutidemo, Ippia Minore, Cratililo, Ippia Maggiore, Menesseno, Gorgia, Repubblica I, Protagora, Menone; III periodo, dottrina delle idee, Fedone, Convito, Repubblica II-X, Fedro; IV periodo autocritica e fase finale, Parmenide,Teeteto, Sofista, Politico, Filebo,Timeo, Crizia, le leggi. A questi dialoghi vanno aggiunte 13 lettere, di cui la VII e l’VIII sono in genere date per autentiche. Il carattere dialogico degli scritti di Platone rappresenta la sostanza stessa della sua filosofia, infatti nei suoi testi poneva una tesi e un contraddittorio.  

 

FILOSOFIA: LA TEORIA DELLE IDEE

Platone insegna che la conoscenza sensibile porta solo a risultati provvisori, validi solo per le circostanze particolari in cui sono stati ottenuti. Platone vuol togliere ogni carattere provvisorio alla conoscenza affermando che la certezza assoluta è frutto solo di conoscenza razionale. Platone non concepisce l’essere reale come unico, perché formato fa più idee. Come se fuori ci fosse una grande luce che filtra e l’uomo crede di vedere il  mondo reale mentre un realtà ne vede solo l’ombra. L’uomo deve spezzare le sue catene e uscire dalla caverna alla luce. L’uomo è dotato di sensi che gli fanno conseguire la vera realtà.

 

FILOSOFIA: LA  SCIENZA DEI NUMERI E DELLE FIGURE

Platone alla matematica accomuna anche le altre scienze e oppone una spiegazione matematico-finalistica della natura.

 

FILOSOFIA. PARTICOLARE E UNIVERSALE

 Per il salto di qualità dal particolare all’universale bisogna percorrere i 4 gradi della conoscenza: la sensazione, basata sulle pure immagini dei sensi; l’opinione che dà della conoscenza delle cose particolari giudizi variabili da individui ad individui; la ragione che offre una visione degli oggetti nei loro rapporti matematici; l’intelletto che si colloca in diretto rapporto con le idee, attraverso la dialettica, definita da Platone la vera scienza filosofica in quanto sa cogliere gli oggetti nella loro realtà.

 

FILOSOFIA:  L’ARTE                                                                                   

Platone condanna le vane apparenze della vita terrena, tra cui musica, pittura, poesia.

Platone avversa l’arte credendo che sia l’imitazione di un’imitazione in quanto non ritrae la pura realtà delle idee.

 

FILOSOFIA: L’IMMORTALITÀ DELL’ANIMA                                                                                       

Secondo Platone l’uomo per arrivare a una verità, non acquista una vera conoscenza, ma ricorda soltanto ciò che aveva appreso e dimenticato, ammettendo così la preesistenza dell’anima. Nei vari passaggi da un corpo all’altro l’anima ha acquisito molte conoscenze ed ha perciò tanti ricordi.  

 

FILOSOFIA: LE TEORIE POLITICHE                                                                                                                        Ha una grande sfiducia nei metodi politici del suo tempo ma crede ad un piccolo gruppo di governanti  che penseranno poi ad attuarla ai loro posti di comando.

 

FILOSOFIA: IL PENSIERO PEDAGOGICO

Partendo dal concetto che non tutti gli uomini sono uguali secondo Platone bisogna attuare la suddivisione dei compiti. Lo Stato deve assegnare a ogni cittadino il lavoro per cui è adatto. L’educazione ha il, compito di scoprire queste attitudine e valorizzarle. Tale dottrina capovolge il concetti di democrazia e si ritorna a quello di aristocrazia.

 


A cura di Alessandra