VITA:           

Gregor Mendel nacque a Heinzford nel 1822. Da giovane frequentò la scuola di Leipnick, poi la scuola superiore di Troppau. Decise per la carriera ecclesiastica e nel1843 entrò a far parte degli agostiniani, nel convento di Brno. In seguito studiò scienze e matematica, divenne professore nella scuola moderna di Brno, dove si dedicò anche alla ricerca scientifica. Nel 1868 divenne priore del convento e fu costretto a lasciare la carriera di insegnante. Negli ultimi dieci anni di vita si impegnò nella lotta per la difesa dei beni del convento, confiscati dallo stato su deliberazione emessa nel 1874 dal partito liberale tedesco allora al potere. Morì a Brno nel 1884.

  OPERE:

Mendel pubblicò nel 1866 negli atti della società di Brno una monografia:”Saggi sugli ibridi vegetali”, in cui espose le leggi della genetica. Il libro passò inosservato fino al 1900, quando fu riscoperto dal botanico tedesco Karl Correns. Ciò segnò l’inizio di una nuova scienza, la genetica . Le leggi di Mendel ebbero il grande merito di aver introdotto la metodologia statistica nello studio dei fenomeni biologici, indirizzando  gli studiosi all’applicazione di un metodo rigoroso, fino allora appannaggio delle scienze fisiche.

  SCOPERTE:  

La migliore esemplificazione è data dall’incrocio effettuato da Mendel di piante dai semi gialli e piante dai semi verdi. I piselli derivati da questo incrocio risultarono gialli, e in seguito a questo Mendel stabilì che il carattere giallo si poteva chiamare “dominante”mentre quello verde “recessivo”.  Auto fecondando le piante nate da questi semi ibridi si ottengono semi gialli e semi e semi verdi. Riappare cioè il carattere “semi verdi”(recessivo), il quale riappare con una proporzione costante: 3 semi gialli e 1 verde. Mendel scoprì che la pianta ibrida riceve dalla generazione parentale il carattere “semi verdi” e il carattere “semi gialli”, quindi dedusse che quando si formano le cellule riproduttrici. I due caratteri si disgiungono e si segregano in esse, nel senso che ogni cellula ne riceve solo uno, o giallo o verde, con lo stesso numero di probabilità. Mendel constatò che questi fatti accadevano anche quando incrociava piante che differivano non solo per un carattere. Infatti incrociò piante dai semi gialli e lisci con  piante dai semi verdi e rugosi. Nella prima generazione ottenne piante gialle e lisce, nella seconda diverse combinazioni:semi gialli lisci e rugosi, semi verdi lisci e rugosi, con un rapporto di 9:3:3:1. Questa ipotesi, ovvero la legge dell’indipendenza dei caratteri, spiega che il carattere colore del seme non influenza il carattere buccia liscia o rugosa. Queste leggi di Mendel segnarono una svolta nello studio dell’ereditarietà, ma soprattutto costituiscono la base della genetica, esse diedero quindi una teorizzazione rigorosa di fatti e di problemi fino all’ora confusi. Più in generale il lavoro di Mendel costituisce uno dei punti di partenza della biologia moderna.  


a cura di Federico  e Andrea