Vita

Uomo di grande talento, versato in tutte le arti e aperto in ogni interesse, Leonardo, figlio naturale di un notaio, segue il padre nel 1469 a Firenze ed entra nella bottega del Verrocchio. L’artista lascia incompiuta l’Adorazione dei Magi (Firenze, Galleria degli Uffizi) quando si trasferisce a Milano nell’estate del 1482, chiamato da Ludovico il Moro presso la cui corte rimane quasi un ventennio. Fuggito da Milano alla caduta dello Sforza, l’artista entra al servizio di Cesare Borgia in qualità di Ingegnere Militare. Si trasferisce quindi a Roma nel 1513, dopo essere stata nuovamente a Milano. In seguito l’artista accetta l’invito del re di Francia Francesco I che lo ospita fino alla sua morte nel castello di Cloux  a Amboise, ricoprendolo di onori.

Opere e scoperte 

Nel periodo di frequentazione alla bottega del Verrocchio collabora al dipinto con il Battesimo di Cristo, anche L’ annunciazione e il ritratto di Ginevra Benci che rinnova lo schema del ritratto. Dipinge la prima versione della Vergine delle Rocce, quella del Louvre, per la Confraternita della Concezione. Prepara il modello per il monumento equestre di Francesco Sforza, si occupa di apparati per le feste, di ingegneria militare e di sistemazioni urbanistiche. Tra il 1495 e il 1497 affresca il Cenacolo del refettorio del convento di S. Maria delle Grazie. A questo periodo risale il cartone con S. Anna, la Vergine, il Bambino e S. Giovannino che suscita grande ammirazione. Nel 1506 ritorna a Firenze  dove realizza il ritratto noto come la Gioconda e a Michelangelo viene affidato, dalla repubblica fiorentina l’incarico di affrescare la battaglia di Cascina, Leonardo deve eseguire la battaglia di Anghiari, rovinata ancor prima di essere condotta a termine. Nel 1506 è di nuovo a  Milano, in questo periodo viene dipinta la seconda versione della Vergine delle Rocce, quella di Londra, e i progetti di un altro monumento equestre.  
Gli innumerevoli meccanismi ideati da Leonardo erano a volte, purtroppo, studi irrealizzabili, come nel caso dei sottomarini, dello scafandro, delle macchine per volare e del carro armato, perché purtroppo mancavano allora i materiali e la tecnologia avanzata necessari per la costruzione.
A volte trovava applicazioni pratiche ai suoi studi: come le macchine da guerra, modelli più funzionali del telaio, il girarrosto meccanico e anche le tantissime macchine  per sollevare e trasportare cannoni  e  scavatrici per aprire canali di bonifica dei terreni paludosi.

 


A cura di Leonardo