Gli ORGANISMI TRANSGENICI sono organismi viventi modificati geneticamente in modo da contenere nel proprio patrimonio genetico un gene addizionale che viene trasmesso alla discendenza.

Generalmente questa alterazione viene ottenuta con una tecnica che permette di inserire per microiniezione un gene estraneo nella cellula uovo o nelle cellule staminali, nei primi stadi di sviluppo,introducendo nel genoma sequenze di D.N.A.

Nel caso delle biotecnologie agro-alimentari si mira ad ottenere miglioramenti produttivi o qualitativi.

Fin da quando si è sviluppata l’agricoltura e l’allevamento, l’uomo ha cercato di creare nuove piante e animali, in modo da ottenere l’immensa varietà che oggi conosciamo. La tecnica della selezione mediante incrocio fa uso di mezzi del tutto naturali e imita le modalità del processo di costituzione delle specie, che ha da sempre luogo in natura. Oggi, per la prima volta nella storia della vita, esiste la possibilità di intervenire sugli organismi viventi, non più attraverso il processo riproduttivo, bensì alterando l’identità genetica in laboratorio (O.G.M).

Tutto ciò rende possibile la creazione di esseri viventi con caratteristiche stabilite , superando le barriere fra le varie specie, con la creazione di Chimere, esseri che fondono i caratteri di due o più organismi diversi (ingegneria genetica).

Il D.N.A. è la carta di identità di un organismo e contiene tutte le informazioni inerenti a ciascun essere vivente.

Le particelle che formano il D.N.A. sono denominati geni. Da molti anni, ormai, molti scienziati, che si occupano di alimentazione, hanno dato il via ad una sperimentazione che studia le diverse combinazioni tra geni appartenenti a organismi diversi.

Le ricerche, avviate fin dal 1976 in un laboratorio di una società americana, hanno fatto passi da gigante, dal momento che molti alimenti prima di arrivare sulle nostre tavole vedono la luce non nella maniera tradizionale ma in laboratorio.

E’ ovvio che se un alimento è il risultato di un processo indotto, non ha sicuramente più una sua caratteristica prioritaria: la genuinità!

La parola "biotecnologia" vuol dire fornire alimenti o beni o servizi servendosi di organismi viventi o di parti di essi. Già sui mercati sono disponibili cibi geneticamente modificati, noti con il nome di cibi transgenici.

Ci sono molti rischi impiegando le tecniche di ingegneria genetica, tra cui quello di rendere pericoloso l’ecosistema stesso.

L’inquinamento genetico, infatti, è molto difficile da controllare, perché produce nuovi micro organismi che vengono introdotti nell’ambiente, riproducendosi a loro volta.

Gli alimenti manipolati potrebbero produrre sostanze pericolose e addirittura tossiche per il metabolismo umano, quindi sono più dannosi rispetto ai cibi tradizionali.

La ricerca scientifica cerca di togliere dai cibi eventuali agenti contaminati e le tossine, come per esempio le aflatossine che sono molto tossiche sia con gli animali che per le piante. In agricoltura uno dei problemi più importanti è l’adattabilità delle piante a determinati ambienti, al variare del clima, ecc… Importante è l’adattabilità ad una temperatura molto bassa: è stato trovato, infatti, un gene anticongelamento nelle piante di soia, per generare piante che sopravvivano a temperature bassissime.

Attualmente sta aumentando sempre di più la produzione di cibi che contengono o provengono da organismi modificati geneticamente (OGM): essi sono detti "alimenti transgenici" o "alimenti biotecnologici".

Gli alimenti transgenici più diffusi sono la soia, il mais, la colza, il cotone e la patata e il pomodoro.

Per ottenere questi alimenti, si isola la parte di DNA che contiene l’informazione voluta e si inserisce nel DNA dell’organismo che si vuole modificare.

Gli scienziati identificano in cellule donatrici il materiale genetico che vorrebbero trasferire. Lo tagliano in punti precisi con speciali forbici (enzimi di restrizione) e poi lo asportano.
Con una colla biologica (enzimi ligasi) lo riattaccano nel patrimonio ereditario di cellule appartenenti ad altri organismi, anche molto diversi rispetto a quelli di partenza, oppure lo affidano a vettori molecolari o plasmidi.


L’inserimento artificiale dei geni non è pericoloso perché il DNA non è tossico, visto che la sua composizione è sempre la stessa (ADENINA, GUANINA, CITOSINA e TIMINA); quello che viene alterato è la composizione chimica del prodotto finale.

Un alimento transgenico può essere accettato dopo una serie di controlli, visto che è possibile che si formino nuove proteine che possono portare problemi di vario tipo. Il prodotto transgenico può causare problemi non solo per la sicurezza nel suo uso, ma potrebbe causare problemi anche di tipo ecologico ed è per questo motivo che vi sono numerosi esperti che studiano le conseguenze dell’immissione di un nuovo vegetale nell’ambiente.

In italia ci sono state circa 200 richieste di sperimentazione di piante, ma solo poche, tra cui il mais, la colza e la soia, sono state immesse sul mercato.
 
 
 
SPECIE MANIPOLATA 
CARATTERE PRINCIPALE

 
  • Mais
Resistenza a insetti
Tolleranza a diserbanti totali
Resistenza a virus
  • Pomodoro
Ritardata marcescenza 
Tolleranza alla siccità
Produttività
Resistenza a virus, insetti o funghi
Tolleranza diserbanti totali 
Resistenza a virus
Produzione di fruttani
  • Cicoria
Sterilità maschile
Tolleranza a diserbanti totali
  • Osteospermum
Morfologia modificata
  • Patata
Amido modificato 
Resistenza a insetti
Produzione fruttani
  • Melanzana
Resistenza a insetti 
  • Soia
Tolleranza a diserbanti totali
  • Zucchino
Resistenza a virus
Morfologia modificata
Resistenza a funghi patogeni
  • Ciliegio
Morfologia modificata
  • Olivo
Morfologia modificata
Resistenza a funghi patogeni