Filosofo
e scienziato francese (Oresme, Bayeux, ca. 1320-Lisieux 1382). Maestro di
teologia a Parigi e vescovo di Lisieux, seguì il nuovo indirizzo
scientifico inauguratosi con Buridano proseguendo le ricerche sul sistema
di calcolo dei maestri di Oxford (R. Swineshead, W. Heytesbury, Th.
Bradwardine). La sua teoria delle proportiones, funzioni legate
alle rappresentazioni grafiche, avrebbe suggerito la scoperta cartesiana
della geometria analitica. Importante il suo Tractatus de
configurationibus formarum. Tradusse in francese molte opere di
Aristotele e scrisse egli stesso opere di fisica, di astronomia, di
matematica, di politica, occupandosi anche con notevoli risultati di
questioni di economia, dimostrandosi acuto e originale precursore di
teorie che solo in epoche molto posteriori sarebbero divenute famose. Nel
suo Traictie de la première invention des monnaies (Trattato
sull'invenzione della moneta, scritto fra il 1355 e il 1358), ricordato
come la prima opera interamente dedicata a un fenomeno economico, fondò
il valore della moneta su quello della merce da cui è composta e anticipò
quella che divenne poi nota come “legge di Gresham”. Ritenuto da molti
un precursore della fisica rinascimentale, sostenne la teoria dell'impeto
e ne sviluppò varie conseguenze. Fece uso, sia pure in forma incompleta,
di coordinate geometriche al fine di rappresentare graficamente le forme
fenomeniche mutevoli nel tempo. Avanzò varie argomentazioni a favore
dell'ipotesi del moto rotatorio della Terra, mostrando che tale tesi non
è in contrasto con la Sacra Scrittura |