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Rieti
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MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

 

 

PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI RIETI

Ufficio Studi e Programmazione

Nucleo Provinciale di Sostegno all’Autonomia Scolastica

Unità Territoriale di Servizi Professionali

 

 

 

LE FUNZIONI OBIETTIVO

Una risorsa per la scuola del 2000

 

 

 

 

 

 

 

 

febbraio 2000

 

Testo e cura di Alessandra Martinelli e Anna Rita Lucarini

Editing: Nunzio Virgilio Paolucci

_____________________________________________________

Pubblicazione a diffusione interna:

è consentita la riproduzione parziale o integrale

dei testi pubblicati, con citazione della fonte

_____________________________________________________

Stampato presso le Arti Grafiche Nobili Sud - S. Rufina di Cittaducale (RI)

Febbraio 2000

Gli stolti si avventano

dove gli angeli esitano

a mettere i piedi

(Genesi 1:1, Apocalisse 22:21)

Fra i compiti che ha un Provveditore c’è, di sovente, anche quello di presentare, al pubblico interno dell’Amministrazione Scolastica e talora anche a quello esterno, dei lavori, delle pubblicazioni, delle ricerche sulle varie tematiche che interessano il mondo della Scuola.

Un tale impegno mi è capitato molte volte e lo assolvo sempre con piacere poiché sono lieto di far conoscere alla collettività il lavoro, spesso oscuro e poco lodato, di tantissime persone che operano con intelligenza, professionalità e competenza in questo mondo scolastico.

Alcune volte però, come nel caso presente, il piacere è più vivo e concreto poiché mi rendo conto che il lavoro che sto per presentare è davvero più valido e significativo.

La pregnanza di esso sta in due fattori.

Il primo è l’argomento in sé: le funzioni obiettivo del personale docente della Scuola dell’Autonomia, argomento nuovo, stimolante ed importantissimo.

Il secondo è rappresentato dall’essere riusciti, come Ufficio Scolastico Provinciale, a lavorare presto e, credo, bene su tale tematica, affrontandola con estrema attenzione e nello stesso tempo con estrema lucidità di intenti.

Probabilmente, ma non ne voglio fare una ragione di autopromozione, saremo stati tra i primi ad aver realizzato questa ricerca e di ciò sono contento proprio ed in quanto essa potrà essere - almeno lo spero - un aiuto e un suggerimento per altri che affrontano la stessa problematica.

Dunque, si tratta di un ragionamento su questa nuova attività di alcune migliaia di docenti (per noi di Rieti più di un centinaio), un’attività che io credo possa rappresentare una sicura risorsa per elevare la Scuola e per farla stare al passo del suo stesso rinnovamento e di quello della intera società.

Non penso sia qui necessario spiegare - o fare la storia - a proposito delle funzioni obiettivo, inventate dal CCNL del comparto scuola e meglio ridefinite nel successivo e collegato CCNI.

Quello che è apparso chiaro, almeno a noi a Rieti, sin dall’inizio, è stata la consapevolezza di non potere lanciare sul territorio una tale innovazione senza assicurare, a chi ne fosse investito, ogni utile informazione, chiarimento, aiuto, formazione.

Soprattutto si è compreso che occorreva saper leggere i bisogni di questi nuovi missionari della scuola e rinforzarli sotto vari profili.

Altri vi parlerà di aree di intervento, di organizzazione, di gestione delle risorse, di obiettivi prioritari e così via.

A me è sembrato importante sottolineare nel primo incontro avuto con tali docenti - il 27 gennaio 2000 - il senso del cambiamento che ci è dinanzi, le riforme in atto, la Scuola delle competenze oltre che delle conoscenze, la indispensabilità della ricerca della sinergia del territorio, la valorizzazione concreta del POF, la flessibilità del nuovo modo di far scuola e di insegnare, la collaborazione reciproca, da ricercare in ogni singolo istituto e, in una parola, la ricchezza dell’Autonomia scolastica.

Il lavoro che sto presentando è partito da questi concetti e, attraverso l’elaborazione attenta e sistematica delle schede/questionario presentate dai docenti in parola, si è potuto comprendere chi sono, cosa chiedono e di che cosa abbisognano.

Altro lavoro (e forse il più difficile) sarà nello strutturare un percorso di formazione a loro misura. Speriamo di esserne in grado in modo esaustivo.

Mi è gradito ora rivolgere un grazie forte, sincero e profondo a tutti coloro che hanno reso possibile compiere questo primo, indispensabile lavoro.

Ringrazio quindi l’Ufficio Studi e Programmazione del Provveditorato agli Studi di Rieti (con particolare ma non esclusiva menzione delle prof.sse Alessandra Martinelli e Anna Rita Lucarini), il Nucleo Provinciale per l’Autonomia (con menzione speciale per la coordinatrice, Ispettrice Tecnica Palmira Olivetti), l’Unità Territoriale di Servizi Professionali ed il suo coordinatore attivo e intelligente Ispettore Tecnico Raimondo Murano.

Abbiamo dato inizio con questo lavoro ad una sfida. Contiamo di vincerla con l’aiuto di tutti.

Grazie ai lettori per l’attenzione e grazie per i contributi di idee e di proposte che eventualmente volessero farci giungere.

 

 

 

Dr. Emanuele Nicolini

Provveditore agli Studi di Rieti

 

Le Funzioni-obiettivo rappresentano le “prove tecniche” dell’autonomia.

Ciò per due ragioni. Perché sono la realizzazione della differenziazione della funzione docente, pur nel rispetto dell’unicità del ruolo. E perché nelle iniziative formative, per le stesse previste, rappresentano il passaggio dall’aggiornamento come ritualità alla formazione come fase strategica della crescita professionale.

Le fasi della formazione locale (20 ore), che dovranno integrarsi con la formazione a distanza (10 ore) affidata all’Istituto Nazionale di Documentazione (ex BDP) presieduto dal Prof. Lucio Guasti, rappresentano - pertanto - una novità e, al contempo, una sfida. Infatti, mai prima d’ora, un progetto di qualificazione della professionalità docente è stato “governato” territorialmente alleggerendosi delle costrizioni del mero adempimento e mai, come in questo caso, si è investito nel potenziamento delle competenze degli insegnanti per promuovere il progetto educativo elaborato dagli stessi docenti, ovvero il Piano dell’Offerta Formativa.

Questa è anche la sfida: riuscire a soddisfare le attese per offrire risposte alle domande poste.

Per ottenere qualche risultato positivo vi è una strada maestra: quella di ascoltare le richieste dei soggetti in formazione per recepire domande, necessità, bisogni formativi. E’ questo lo scopo che ha mosso la presente pubblicazione che vogliamo sperare possa essere utile strumento di lavoro per ulteriori riflessioni sulle Funzioni-obiettivo.

Ai colleghi insegnanti impegnati in questa nuova esperienza di formazione auguriamo ogni felice esito perché in gioco c’è uno degli aspetti più rilevanti del processo di trasformazione in atto verso la scuola dell’autonomia. Questa si potrà realizzare solo con il convincimento degli insegnanti consapevolmente impegnati nel miglioramento della scuola e delle didattiche. A loro rivolgiamo, quindi, il nostro più sincero augurio di buon lavoro.

 

 

Raimondo Murano Palmira Olivetti

Ispettore Tecnico Ispettore Tecnico

 

La presente indagine nasce dai risultati di un apposito incontro, promosso dall’Ufficio Scolastico Provinciale, tra il Nucleo provinciale di supporto all’ Autonomia scolastica e le Funzioni-obiettivo presenti sul territorio con il coinvolgimento dell’Unità Territoriale per i Servizi Professionali.

L’incontro, tenutosi il giorno 27 Gennaio 2000 ha visto la presenza dei docenti designati, in ambito territoriale all’espletamento delle Funzioni-obiettivo e dei Capi d’istituto riuniti per gettare le basi per un cammino comune nella condivisione delle finalità e nella assunzione di responsabilità reciproche.

Inoltre, la considerazione della portata innovativa della figura novità e della grande scommessa che essa rappresenta nel panorama delle trasformazioni in atto, come elemento di snodo delle nuove competenze professionali, hanno fatto assumere ai soggetti istituzionali coinvolti la determinazione di confrontarsi per costruire insieme un itinerario di formazione che non fosse adempimento formale, ma percorso di crescita professionale.

Durante l’incontro con tutti i docenti-Funzione è stata presentata una scheda questionario (all. A), per acquisire, oltre ai dati anagrafici, le esperienze pregresse e la Funzione presa in carico, unitamente ai bisogni formativi avvertiti da ciascuno, nonché le eventuali proposte per l’organizzazione delle attività di formazione previste dal CCNL.

La chiave di lettura dei questionari esaminati porta alla individuazione di un “profilo/Funzione” non ancora del tutto definito. I questionari analizzati si riferiscono a 193 docenti presenti all’ incontro, su 219 designati per le Funzioni-obiettivo nella provincia di Rieti.

L’assegnazione di base delle Funzioni prevedeva 171 unità, divise per le 50 istituzioni scolastiche del territorio provinciale in ragione della loro tipologia e dimensione. Successivamente, con l’applicazione del comma 2 dell’art. 37 del CCNI, sono state assegnate ulteriori 18 unità. Infine, a seguito della trattativa nazionale tra MPI e OO.SS. del 28.10.1999, la provincia di Rieti ha avuto l’assegnazione di ulteriori 30 unità per le quali la trattativa locale, tra USP e OO.SS. del 26.11.1999, ha stabilito le priorità per la distribuzione alle scuole (all. B).

Alcune caratteristiche, riscontrate nella lettura dei questionari, sono interessanti per comprendere specifici aspetti circa l’andamento delle trasformazioni in atto. L’indagine, al di là dei suoi obiettivi immediati e riconducibili all’esigenza di procedere alla progettazione di un circuito di formazione per le Funzioni-obiettivo, può assumere una valenza più ampia a essere utile per:

consentire alle scuole di interagire, ad iniziare dalle Funzioni-obiettivo;

contribuire alla individuazione di risorse e di professionalità che spesso rimangono ignorati dalle scuole;

dare visibilità al lavoro e all'impegno delle Funzioni-obiettivo per valorizzare le qualità professionali dell’ intera docenza.

 

 

Tab. 1

DIREZIONI DIDATTICHE

IST. COMPRENSIVO

MEDIA

SEC. II GRADO

TOTALE

 

MATERNA

ELEMENTARE

MATERNA

ELEMENTARE

MEDIA

     

Funzioni Obiettivo

13

43

5

20

18

38

56

193

Istituti scolastici

12

11

13

14

50

I dati sono riferiti a 193 docenti presenti all’incontro del 27.1.2000 durante il quale è stato distribuito il questionario tabulato.

Dalla lettura della tabella 1 si evidenzia la distribuzione delle Funzioni-obiettivo nei diversi ordini di scuola. Interessanti i risultati relativi alle Direzioni Didattiche e agli Istituti Comprensivi: nelle 12 Direzioni Didattiche della provincia sono presenti 13 Funzioni-obiettivo appartenenti alla scuola materna e 43 appartenenti alla scuola elementare. Negli 11 Istituti Comprensivi, 5 Funzioni-obiettivo sono docenti di scuola materna, 20 di scuola elementare e 18 di scuola media. Significativa appare la presenza delle Funzioni-obiettivo di scuola materna che compaiono, anche all’interno degli Istituti Comprensivi, a testimonianza di una sinergia delle diverse competenze che nei Collegi unificati si è potuta consolidare.

Ancor più significativa la presenza delle Funzioni-obiettivo di scuola elementare negli Istituti Comprensivi che risulta essere maggioritaria, anche se con uno scarto minimo, su quella di scuola media.

 

 

Tab. 2

Funzioni obiettivo

TOT

Docenti in genere

TOT

Dirigenti scolastici

TOT

Categorie

Elem Mat

Media

Ist. Comprens

II grado

 

Elem Mat

Media

II grado

 

Elem Mat

Med

Ist. Comp

II grado

 
     

Mat

Ele

Med

                     

Uomini

8

14

0

7

9

23

61

36

119

288

36

6

5

8

11

30

Donne

48

24

5

13

9

33

132

729

381

428

724

4

8

3

3

18

TOT.

56

38

5

20

18

56

193

765

500

716

760

10

13

11

14

48

 

Interessante la lettura della composizione per genere (Tab. 2): emerge che il 68,4% delle nuove figure professionali sono donne contro il 31,6% degli uomini, la cui presenza aumenta sensibilmente nella scuola superiore e nella scuola media, se si sommano SMS e IC.

Il dato relativo alla presenza maschile tra le Funzioni-obiettivo della scuola elementare, che è pari a 15 unità se si sommano le DD e gli IC, appare rilevante se confrontato alla presenza maschile, che tra i docenti della scuola elementare della provincia è di 36 unità complessive. Sembra evidente che per la componente femminile l’incarico allo svolgimento delle nuove funzioni rappresenta un elemento importante di professionalizzazione; mentre, per la componente maschile, minoritaria a livello quantitativo, costituisce una fase di affermazione mediante l’esercizio di un ruolo gestionale.

Quest’ultimo aspetto conferma la propensione a “delegare” i ruoli gestionali alla componente maschile, sia pur in un comparto, quale è quello scolastico, a fortissima presenza femminile. Si deve, comunque, tener conto di quel 68.4% di presenza femminile fra le Funzioni-obiettivo che aprirà un nuovo scenario, che sarà interessante leggere, al termine dei mandati. Il fenomeno che potrebbe prospettarsi potrebbe consistere in un superamento, per un numero non trascurabile di insegnanti, della concezione, da parte delle donne, del lavoro nella scuola inteso come impiego di nicchia, non destinato a particolari esposizioni e rischi sul piano della professionalità. Nella tabella in questione si è riportata la composizione per genere anche dei dirigenti scolastici per notare come la prevalenza della componente maschile meriti interesse. Infatti 30 dei 48 capi d’istituto (due scuole sono affidate in reggenza con vicario sollevato dall’ insegnamento) sono maschi con una consistente presenza nella scuola secondaria superiore, a riprova di come l’ espletamento delle funzioni dirigenziali costituisce ancora un elemento di forte ascesa sociale, particolarmante avvertito dalla componente maschile della docenza italiana.

 

 

 

Tab. 3

 

 

Classi di età

MATER

ELEMEN

ISTITUTO COMPRENSIVO

MEDIA

SEC. II GRADO

Tot. parziale

%

TOT

%

     

materna

element

media

           
 

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

   

26-39 anni

1

0

8

1

0

0

4

2

1

1

1

2

5

1

20

7

10,4

3,6

27

14,0

40-45 anni

3

0

8

1

3

0

5

1

1

2

2

3

10

4

32

11

16,6

5,7

43

22,2

46-50 anni

8

0

11

3

1

0

1

3

4

3

13

4

8

8

46

21

23,8

10,9

67

34,8

> di 50 anni

1

0

8

3

1

0

3

1

3

3

8

5

10

10

34

22

17,6

11,4

56

29,0

Totale

13

0

35

8

5

0

13

7

9

9

24

14

33

23

132

61

68,4

31,6

193

 

La tabella 3 è relativa alla composizione delle Funzioni-obiettivo in ordine al dato anagrafico dei docenti.

L’osservazione della distribuzione presenta alcune particolarità: più della metà dei docenti ha un’età compresa tra i 46 e i 50 anni; mentre si nota una considerevole rarefazione dei giovani. E’ evidente come in alcuni ordini di scuola la presenza di docenti giovani sia irrilevante (materna) o molto limitata, con picchi di appena 9 unità nella scuola elementare e 6 nella secondaria superiore. Pur nella esiguità delle presenze relative alla prima fascia d’età (26-39 anni), è da notare come nella scuola elementare si registri il maggior numero di Funzioni-obiettivo. Infatti sommando i dati provenienti dalle Direzioni Didattiche a quelli degli Istituti Comprensivi, 15 Funzioni-obiettivo del segmento scuola elementare rientrano nella prima fascia d’età e tra questi non ci sono docenti con meno di 30 anni di età. Questo dato potrebbe essere letto in relazione al blocco dei concorsi a cattedra che ha di fatto fermato le immissioni in ruolo delle giovani generazioni, effetto che si riflette soprattutto nelle secondarie di primo e secondo grado dove l'età media dei docenti a contratto a tempo indeterminato supera i 40 anni.

Ancora interessante notare come nella scuola secondaria superiore, nelle due prime fasce d'età (26-39 anni e 40-45 anni), le presenze, fanno registrare una preponderanza della presenza femminile nelle Funzioni-obiettivo, mentre nella fascia compresa tra i 46 ed i 50 anni la presenza di docenti maschi e femmine è perfettamente coincidente. Questa scarsa presenza della componente maschile tra le fasce più giovani è confermata dell'andamento dei dati relativi agli altri ordini di scuola, dove la frequenza va da 1 a 4. Ciò sembra attestare un disinteresse delle giovani generazioni maschili per la professione docente, in genere, o per la Funzione-obiettivo, in modo particolare.

 

 

 

Tab. 4

Docente materna

Docente Elementare

Docente Media

Docente Secondaria II grado

Sostegno

 

Sostegno

4

Sostegno

5

Sostegno

0

IRC

 

IRC

 

IRC

2

IRC

1

 

Amb. Linguistica

23

Area Linguistica

21

Lettere/storia-filosofia

17

 

Amb. Matematica

11

Area Matematica

10

Matematica

6

 

Amb. Antropologico

5

Area lingue straniere

2

Lingue Straniere

1

 

Lingua Straniera

2

Ed. Fisica

2

Disc. EconomGiuridiche

6

 

Doc. Psicologo

1

Ed. Artistica

4

Chimica

1

   

Ed. Tecnica

4

Scienze

3

   

Ed. Musicale

2

Ed. Fisica

1

   

Utiliz. Dispersione Scol.

1

Disc. Tecnologiche/lab.

3

     

Istitutori

3

     

Storia dell’Arte

1

     

Informatica

2

     

Scienze Agrarie

1

       
 

Mancano 6 dati (Ist.Compren.) Mancano 9 dati (Dir.Did.)

Mancano 2 dati

Mancano 10 dati

La tabella n. 4 evidenzia la ripartizione delle Funzioni-obiettivo secondo il profilo professionale derivante dalla disciplina o dall’ambito disciplinare di appartenenza. Il tentativo è quello di vedere in quale misura la disciplina o l’ambito disciplinare possano avere influenzato l’adesione all’incarico di Funzione-obiettivo. Non viene considerata la lettura della scuola materna in quanto tutti i docenti interagiscono con attività nei diversi campi di esperienza e non per ambiti disciplinari.

Dalla tabella emerge un dato evidente: i docenti di sostegno incaricati di Funzione-obiettivo appartengono solo alla scuola elementare e alla scuola media. Inoltre l'area disciplinare più presente è quella linguistico-espressiva, infatti, sommando i dati provenienti da Scuola Elementare, Media e Secondaria di secondo grado ben 61 Funzioni-obiettivo appartengono a questa area. Nella scuola media, poi, 12 Funzioni-obiettivo sono state assegnate a docenti dell’Educazione. Ciò viene a contraddire la convinzione che queste siano la “cenerentola” del panorama disciplinare. Stando invece ai dati emersi, il ruolo della “cenerentola”, questa volta, spetta all’insegnamento delle Lingue Straniere che tra tutti gli ordini di scuola vede impegnati solo n. 5 Funzioni-obiettivo.

La lettura del dato relativo alle Educazioni della scuola media si presta, anche, ad una ulteriore osservazione: quella che le vede nella condizione di discipline per le quali non è previsto un tempo aggiuntivo legato alla correzione dei compiti o alla strutturazione delle prove di verifica. Questo tipo di lettura, però, ancorché spiacevole in quanto farebbe supporre che il ruolo della Funzione-obiettivo sia stato visto come un peso e un sovraccarico di lavoro da destinare a chi “ha più tempo”, viene contraddetto dalla presenza notevole dell' area dell’Educazione linguistica, tradizionalmente considerata come disciplina produttrice di molto lavoro “sommerso”.

La mancanza di 27 dati non ha permesso un panorama più completo della ripartizione delle Funzioni-obiettivo secondo l’area disciplinare, ma si è comunque potuto individuare un trend al quale si affianca l’analisi del rapporto tra area disciplinare e area d’intervento delle Funzioni-obiettivo, evidenziato più aventi dalla tabella 6 delle pagine seguenti.

 

 

 

Tab. 5

 

 

TIPOLOGIA SCUOLE

GENERE

TOTALE

 

M

F

 

Materna

0

2

2

Elementare

3

7

10

Media

2

4

6

IC Materna

0

0

0

IC Elementare

4

1

5

IC Media

1

1

2

Superiori

3

4

7

TOTALE

13

19

32

 

 

 

Ciò che viene individuato nella tabella 5 è la frequenza tra le Funzioni- obiettivo della funzione vicaria e la composizione di queste per genere. Per poter interpretare correttamente questi dati, è necessario ricordare, seppure velocemente, alcuni passaggi fondamentali della normativa sull'argomento:

L’art. 28 del CCNL, funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa, comma 6 che recita ”L’incarico di collaboratore vicario dei capo d'istituto è equiparato ai fini del trattamento economico agli incarichi di cui al presente articolo e rientra nei limiti numerici previsti dal precedente comma 4”;

Gli artt. 6, 10, 11, 14, 17, 37 del CCNL;

La nota MPI - Direzione Generale istruzione media non statale - prot. n° 254/D del 17.12.1999, in cui si stabilisce che “… relativamente ai docenti nominati collaboratori vicari, la partecipazione alle attività di formazione per le funzioni obiettivo non riveste carattere di obbligatorietà”.

Tra i 32 vicari presenti due, pur non avendo alcuna attribuzione di area, in risposta al questionario distribuito il 27 gennaio, hanno specificato di voler partecipare ugualmente alla formazione. Nelle scuole di Rieti il numero dei vicari senza attribuzione di Funzione-obiettivo è di venti. Quindi venti Collegi dei docenti hanno voluto considerare la funzione vicario come ulteriore Funzione-obiettivo, al di là delle aree e oltre la formazione. Questa scelta è stata fatta, nella maggior parte dei casi in seguito a seguito dell’applicazione dell’art. 37, comma 2 del CCNI e dell’Intesa tra MPI e OO.SS. del 28.10.1999. Dei vicari titolari di Funzione-obiettivo vedremo anche, di seguito, l’incidenza nelle 4 aree.

Tab. 6

 

AREA

ELEMENTARE

MEDIA

SEC. II GRADO

1

Ambito linguistico espressivo/antropologico

11

Lettere

6

Lettere/Storia Filosofia

5

 

Lingua straniera

2

Scienze matematiche

5

Matematica

2

 

Ambito matematico

3

Ed. Fisica

2

Storia dell’Arte

1

 

Vicario

3

Ed. Artistica

1

Economia aziendale

1

   

Ed. Tecnica

1

Vicario

4

   

Sostegno

1

 
   

Vicario

6

 

2

Ambito linguistico espressivo/antropologico

8

Lettere

6

Lettere/Storia Filosofia

4

 

Lingua straniera

12

Scienze matematiche

1

Informatica

2

 

Ambito matematico

2

Lingua straniera

2

Lingua straniera

1

 

Vicario

4

Ed. Artistica

2

IRC

1

   

Ed. Tecnica

3

 
   

Ed. Musicale

1

 
   

IRC

1

 
   

Sostegno

2

 
   

Vicario

1

 

3

Sostegno

4

Lettere

8

Matematica

3

 

Ambito logico/matematico

3

Scienze matematiche

2

Chimica/Scienze

3

 

Docente psicologo

1

Sostegno

1

Lettere

2

 

Ambito linguistico/espressivo

1

Ed. Musicale

1

Diritto/Economia

1

 

Lingua straniera

1

Ed. Fisica

1

 

4

Ambito linguistico/espressivo

1

Lettere

1

Laboratorio

2

 

Vicario

2

 

Economia aziendale

3

     

Discipline tecnologiche

2

     

Ed. Fisica

1

     

Matematica

1

     

Diritto/Economia

1

     

Scienze umane e sociali

1

     

Vicario

1

 

Tab. 7

 

 

MATERNA

ELEMENTARE

IST. COMPRENSIVO

MEDIA

SEC. II GRADO

     

Materna

Elementare

Media

   

ESPERIENZE ORGANIZZATIVE

Quadro orario

12

31

3

14

10

15

19

Attività didattica

12

40

3

12

13

32

43

Modularità

4

28

0

11

3

8

7

Altro

2

9

2

2

1

5

17

ESPERIENZE DI COORDINAMENTO

Consigli di classe/interclasse

13

32

1

16

13

28

46

Gruppi di studio

5

16

1

4

4

9

19

Tutoring

3

5

0

5

4

11

14

Attività extracurriculari

7

25

0

10

8

25

36

Orientamento/continuità

11

23

1

8

10

26

24

Recupero/dispersione

1

11

0

2

2

13

22

Altro

0

14

0

2

2

5

14

ESPERIENZE DI GESTIONE

Vicario

4

20

0

11

7

11

22

Documentazione

1

16

1

1

1

11

10

Ricerca

3

8

0

1

1

3

8

Rapporti extrascuola

6

1

0

9

2

4

24

Altro

0

12

0

0

5

7

12

 

 

 

La tabella 7 approfondisce la conoscenza del profilo professionale delle Funzioni-obiettivo andando a considerare le esperienze pregresse e spesso “sommerse” che i docenti hanno accumulato e che hanno costituito ragione della loro individuazione.

Le esperienze precedenti sono state classificate in ordine a: organizzazione, coordinamento, gestione.

E’ proprio in questa ultima area delle esperienze pregresse che compaiono i dati più interessanti: un totale di 75 docenti incaricati di Funzioni-obiettivo ha avuto esperienze di gestione come vicario; alcuni continuano ad esserlo e sono una parte di quei 30 vicari con attribuzione di Funzione-obiettivo rappresentato dalla tabella 5; altri hanno abbandonato l’esperienza, ma, evidentemente, hanno fatto tesoro delle competenze acquisite. Sempre nell'area della gestione, alla voce documentazione appaiono risultati che meritano una riflessione. Intanto Scuola Materna e Istituti Comprensivi sono quelle realtà scolastiche che possono vantare un minor numero di esperienze di questo genere, mentre scuola elementare e secondaria di secondo grado, in confronto, appaiono più versate su questo fronte; ma se si analizzano le descrizioni date per tali attività risulta che in pochissimi casi il compito di documentazione è stato inteso nel suo corretto significato. Sempre nell’area della gestione, poche sono le risposte alla voce ricerca, che potrebbe essere ancora troppo nuova come modalità di lavoro.

Nell’area delle esperienze di coordinamento il dato più interessante risulta essere l'esiguità di esperienze relative alla gestione delle attività extracurricolari negli Istituti Comprensivi, dato che può essere interpretato come legato alla diffusa presenza di tempi pieni, tempi lunghi e tempi prolungati in questo tipo di Istituti; non sembra invece avere una giustificazione il dato relativo alla voce continuità / orientamento negli Istituti Comprensivi, che registra 19 risposte complessive: veramente poche considerata la valenza orientativa e l'intrinseca vocazione alla continuità dell'Istituto Comprensivo. I dati relativi alla voce gruppi di studio confinano agli ultimi posti scuola materna e scuola media in genere, mentre la scuola elementare sembra difettare in questo tipo di esperienza solo se inserita in Istituto Comprensivo (dove non prevale, sembra, questo tipo di attività).

Per quanto riguarda le esperienze organizzative è interessante il dato riportato alla voce modularità, veramente irrilevante per le scuole secondarie di primo e secondo grado.

Una riflessione meritano anche le voci altro per le quali non è possibile creare delle categorie in quanto sia il linguaggio utilizzato, sia le attività descritte, creano uno sfrangiamento del dato informativo.

 

Tab. 8

AREE

MATERNA

ELEMENTARE

MEDIA

IST. COMPRENSIVO

SEC. II GRADO

TOTALE

       

MATERNA

ELEMENT

MEDIA

   

1

4

14

13

0

8

5

14

58

2

4

15

12

3

3

7

9

53

3

3

8

9

2

4

4

10

40

4

1

4

0

0

4

1

13

23

Le aree 1 e 2 sono senza dubbio quelle in cui si è maggiormente concentrata l’assegnazione da parte dei Collegi dei docenti. Ciò evidenzia la necessità da parte delle scuole di valorizzare il versante interno per il sostegno alla gestione e all’organizzazione delle proprie attività, nonché per il sostegno del lavoro dei docenti stessi. La scarsa incidenza dell’area 4 può far supporre una scarsa considerazione delle opportunità offerte dal rapporto con gli Enti pubblici, con le Agenzie del Territorio e con il raccordo scuola/lavoro. Nell’analitico si evince come soltanto la scuola superiore abbia dato risalto al significato dell'area 4, trovandosi coinvolta nei progetti di partenariato, di stages formativi, di formazione integrata superiore e di corsi postqualifica e postdiploma. L’analisi del rapporto tra funzione assegnata e disciplina/ambito disciplinare/funzione vicario (vedi tab. 6), evidenzia che:

quasi la metà dei docenti di sostegno operano sulla terza area;

l'ambito linguistico espressivo e le discipline letterarie sono quelle che, in ciascuna area, fanno registrare una considerevole consistenza numerica, a differenza di quanto accade nell’ area 4, dove, al di là della scarsa frequentazione delle Funzioni-obiettivo, prevalgono gli insegnamenti di discipline tecnico - tecnologico - scientifiche;

i docenti vicari sono più presenti nell’espletamento dell’area 1, così come accade per le Educazioni della Scuola Media.

 

 

Materna

Elementare

Media

Ist. Comprensivo

Sec. II grado

Assegnazione più aree

4

17

20

16

24

Mancanza di individuazione di area prevalente

1

2

2

2

11

 

 

Tab. 9

AREA

DESCRIZIONE FUNZIONALE

 

Docente Vicario (senza ulteriori precisazioni)

 
 

Docente Vicario (con attribuzione di funzioni)

 

1 Tot. 58

1.a

Coordinamento delle attività del piano

45

 

1.b

Coordinamento della progettazione curriculare

42

 

1.c

Valutazione delle attività del piano

48

 

1.d

Coordinamento dei rapporti tra la scuola e le famiglie

34

 

1.altro

Altro

9

2 Tot. 53

2.a

Analisi dei bisogni formativi e gestione del piano di formazione e aggiornamento

39

 

2.b

Accoglienza dei nuovi docenti

27

 

2.c

Produzione dei materiali didattici

38

 

2.d

Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della biblioteca

36

 

2.e

Cura della documentazione educativa

33

 

2.f

Coordinamento nella scuola delle attività di tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei docenti

3

 

2.altro

Altro

8

3 Tot. 40

3.a

Coordinamento delle attività extracurriculari

43

 

3.b

Coordinamento e gestione delle attività di continuità, orientamento e tutoraggio

45

 

3.c

Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero

33

 

3.altro

Altro

3

4 Tot. 23

4.a

Coordinamento dei rapporti con Enti pubblici o agenzie anche per la realizzazione di stages formativi

29

 

4.b

Coordinamento delle attività di scuola-lavoro e di stages formativi

13

 

4.c

Coordinamento delle attività con la formazione professionale

10

 

4.altro

Altro

7

 

 

 

La tabella 9 indica le caratteristiche interne alle aree di intervento delle Funzioni-obiettivo. L'attribuzione dei diversi obiettivi e la frequenza di ognuno attestano come l'assegnazione di più aree abbia ridistribuito in modo quasi paritario gli obiettivi. Molto frequenti, comunque, appaiono quegli obiettivi che fanno riferimento alla valutazione. Interessante è notare la scarsa consistenza dell’obiettivo 2f, la cui modesta rappresentatività avvia ad una riflessione su quanto ci sia ancora da fare per consentire un effettivo potenziamento del concetto di educazione permanente.

 

 

Tab. 10

 

AMBITI TEMATICI IDENTIFICATI

MATERNA

ELEMENTARE

IST. COMPRENSIVO

MEDIA

SEC. II GRADO

TOT

%

     

Materna

Elementare

Media

       

AREA DELL’ORGANIZZAZIONE

10

35

1

15

13

29

41

144

36,8

AREA DELLA RELAZIONE

3

13

5

8

4

19

17

69

17,6

AREA PEDAGOGICO-DIDATTICA

7

15

2

8

6

16

24

78

20,0

AREA NORMATIVA

7

19

0

9

4

11

32

82

21,0

ALTRO

2

0

0

0

0

*16

0

18

4,6

TOTALE

29

82

8

40

27

186

114

391

 

 

L’alto numero delle proposte riferite all’area dell'organizzazione (n.144) sono un dato di estremo interesse dal momento che i contenuti della sperimentazione dell’autonomia (adattamento calendario, flessibilità, articolazione dei gruppi, insegnamenti facoltativi / integrativi / aggiuntivi, collaborazione rete tra scuole, anno ponte, unità del curricolo) sono stati oggetto di attuazione durante l’elaborazione del Piano dell’ Offerta Formativa. Inoltre tale propensione è avvalorata dalle richieste che compaiono alla voce “altro”, dove si elencano argomenti come: mudularità, flessibilità, valutazione.

Dalla lettura della tab. 10 si può, inoltre, ipotizzare che la formazione delle Funzioni-obiettivo deve avere alcuni denominatori comuni, quali: normativa; conoscenze pedagogico - didattiche; tecniche relazionali. Al riguardo potrebbero essere attivati moduli tematici dove la spinta motivazionale e la scelta di un percorso personale, calibrato su specifici bisogni, possano giocare un ruolo importante per la crescita formativa dei docenti coinvolti e per il potenziamento dei livelli di qualificazione professionale.

 

tab. 11

MODALITA’ DI ORGANIZZAZIONE

MATER

ELEMENT

IST. COMPRENSIVO

MEDIA

SEC. II Grado

TOT

%

     

Mater

Elemen

Media

       

Gruppi verticali - decentrato sul territorio

3

16

4

10

9

6

12

60

17,9

Gruppi verticali - Rieti capoluogo

1

9

1

9

7

22

11

60

17,9

Gruppi primaria e secondaria - Rieti capoluogo

9

16

*

*

*

6

29

60

17,9

Orario mattino

3

11

1

4

5

10

6

40

11,9

Orario pomeriggio

5

3

0

4

3

1

8

24

7,2

Giornate intensive

4

23

3

6

7

22

26

91

27,2

TOTALE

25

78

9

33

31

67

92

335

 

 

La lettura della tabella 11 presenta infine tre indici di gradimento perfettamente identici riferiti a tre diverse modalità organizzative: mentre per i primi due (gruppi verticali - decentrato sul territorio e gruppi verticali - Rieti capoluogo) si può ipotizzare la necessità di fruire di una formazione nel capoluogo per quanti vi sono residenti e decentrata sul territorio per quanti sono residenti in provincia, la terza indicazione relativa alla richiesta di una formazione organizzata per gruppi distinti di scuola primaria e secondaria (dato peraltro non presente negli Istituti Comprensivi) offre motivi per l’avvio di una più approfondita riflessione di cui le prossime attività formative non potranno non tener conto.

 

 

 

All. A

Provveditorato agli Studi di Rieti

UFFICIO STUDI E PROGRAMMAZIONE

 

 

SCHEDA RILEVAZIONE - FUNZIONE OBIETTIVO

 

 

COGNOME E NOME

 

DATA DI NASCITA

 

RESIDENZA

 

SEDE DI SERVIZIO

 

 

MATERNA o ELEMENTARE o MEDIA o SUPERIORE o

TITOLI PROFESSIONALI

 

 

ESPERIENZE DI ORGANIZZAZIONE

QUADRO ORARIO o ATTIVITA’ DIDATTICA o MODULARITA’ o

ALTRO________________________________________________________________________________

 

ESPERIENZE DI COORDINAMENTO

CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE o ATTIVITA’ EXTRACURRICULARI o

GRUPPI DI STUDIO o ORIENTAMENTO-CONTINUITA’ o

TUTORING o RECUPERO-DISPERSIONE o

ALTRO________________________________________________________________________________

 

ESPERIENZE DI GESTIONE

FUNZIONE VICARIA o RAPPORTI CON L’EXTRASCUOLA o

DOCUMENTAZIONE o

(specificare) ___________________________________________________________

RICERCA o

(specificare) ___________________________________________________________

ALTRO ______________________________________________________________

 

 

 

AREA ASSEGNATA

 

o GESTIONE DEL POF:

Coordinamento delle attività del piano 

Coordinamento della progettazione curriculare 

Valutazione delle attività del piano 

Coordinamento dei rapporti tra la scuola e le famiglie 

Altro _____________________________________________________________________________________

o SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI:

Analisi dei bisogni formativi e gestione del piano di formazione e aggiornamento 

Accoglienza dei nuovi docenti 

Produzione dei materiali didattici 

Coordinamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie e della biblioteca 

Cura della documentazione educativa 

Coordinamento nella scuola delle attività di tutoraggio connessa alla formazione universitaria dei docenti 

Altro ____________________________________________________________________________________

o INTERVENTI E SERVIZI PER STUDENTI:

Coordinamento delle attività extracurriculari 

Coordinamento e gestione delle attività di continuità, orientamento e tutoraggio 

Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero 

Altro ____________________________________________________________________________________

o REALIZZAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI D’INTESA CON ENTI ED ISTITUZIONI ESTERNI ALLA SCUOLA:

Coordinamento dei rapporti con Enti pubblici o agenzie anche per la realizzazione di stages formativi 

Coordinamento delle attività di scuola-lavoro e di stages formativi 

Coordinamento delle attività con la formazione professionale 

Altro ____________________________________________________________________________________

 

BISOGNI FORMATIVI:

 
 
 

 

PROPOSTE OPERATIVE PER L’ORGANIZZAZIONE DEL CORSO DI FORMAZIONE:

 
 
 

ALTRO:

 
 
 

Data _______________________

Firma___________________________________

 

All. B

PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI RIETI

FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

DIREZIONI DIDATTICHE

Funzioni base

Funz. Art. 37 c. 2 CCNI

Ulteriori funzioni

     

a

b

c

d

e

ANTRODOCO

3

     

1

   

BORGOROSE

3

           

CITTADUCALE

4

         

1

CONTIGLIANO

3

     

1

   

FARA SABINA

4

1

   

1

   

MAGLIANO

4

         

1

POGGIO MIRTETO

4

         

1

POGGIO MOANO

4

         

1

RIVODUTRI

3

     

1

   

RIETI I

4

1

   

1

   

RIETI II

4

1

   

1

   

RIETI III

4

1

   

1

   

SCUOLE MEDIE

ANTRODOCO

3

           

BORGOROSE

3

           

CANTALICE

3

           

CITTADUCALE

3

           

CONTIGLIANO

3

           

MAGLIANO

3

     

1

   

PASSO CORESE

3

           

POGGIO MIRTETO

3

     

1

   

POGGIO MOIANO

3

           

RICCI RIETI

3

           

SISTI RIETI

4

         

1

SASSETTI RIETI

3

         

1

PASCOLI RIETI

3

       

1

 

ISTITUTI COMPRENSIVI

AMATRICE

3

1

   

1

   

CASPERIA

3

1

         

FORANO

3

1

         

LEONESSA

3

1

         

MONTOPOLI

3

1

   

1

   

PESCOROCCHIANO

3

1

         

PETRELLA

3

1

   

1

   

POGGIO NATIVO

3

1

         

ROCCASINIBALDA

3

1

         

TORRICELLA

3

1

   

1

   

TORRI

3

1

         

ISTITUTI SUPERIORI

IST. MAGISTRALE RIETI

4

   

1

     

LICEO GINNASIO RIETI

3

   

1

     

LICEO SCIENTIFICO RIETI

4

   

1

     

LICEO SCIENTIFICO POGGIO MIRTETO

4

   

1

     

ITC RIETI

4

1

       

1

ITC POGGIO MIRTETO

3

           

POLO DIDATTICO FARA SABINA

4

   

1

     

ITIS RIETI

4

   

1

     

ITG RIETI

3

           

IPS AGRICOLTURA E AMBIENTE RIETI

5

           

IPS INDUSTRIA E ARTIGIANATO RIETI

3

         

1

IPS SERVIZI TURISTICI E COMMERCIALI RIETI

4

1

 

1

     

IPS ALBERGHIERO E RISTORAZIONE RIETI

6

1

         

IS ARTE RIETI

3

   

1

     

TOTALE

171

18

 

8

13

1

8

Legenda

a: art. 37, comma 2 b: elevamento obbligo scolastico c: continuità educativa d: corsi 150 ore e: popolazione scolastica

 

5

PREMESSA

7

 

9

ANALISI DELLE SCHEDE QUESTIONARIO

10

Distribuzione delle Funzioni Obiettivo nelle Istituzioni scolastiche

11

Composizione per genere

13

Composizione per età

15

Composizione per area disciplinare di insegnamento

17

Vicari con attribuzioni di Funzioni Obiettivo

18

Rapporto tra funzione assegnata e disciplinare - ambito disciplinare - funzione vicaria

19

Composizione per esperienze pregresse

21

Ripartizione Funzioni Obiettivo tra le quattro aree

22

Le Funzioni Obiettivo nelle caratteristiche interne alle varie aree

23

Ambiti proposti per la formazione - contenuti formativi

24

Proposte per l’organizzazione della formazione

25

STRUMENTI DI LAVORO

27

All. A

29

All. B

 

 

 

 

 

 

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