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IL PROGETTO SIRIO

NELL’INDIRIZZO TURISTICO

 

 

 

 

 

MOTIVAZIONE

 

Il settore turistico coinvolge un numero crescente di persone e, particolarmente in Italia, rappresenta un'attività economica e culturale di tutto rilievo. E’ quindi necessario, per il suo funzionamento ed il suo corretto sviluppo, che si possa contare su personale preparato non solo a livello esecutivo, ma anche in compiti di coordinamento e promozione intermedia: esattamente il tipo di professionalità che può essere fornita da un Istituto tecnico con indirizzo turistico.

Peraltro il settore possiede specificità operative e concettuali sue proprie: esiste in funzione dello spostamento di persone e non dello scambio di beni, ed ha la sua ragion d’essere più nei moventi che nei movimenti. Esso ha una forte connotazione relazionale e culturale, che non consente di demandare la preparazione ad un generico indirizzo aziendale, con cui può avere in comune taluni aspetti strumentali. Occorre invece uno specifico canale formativo, quale l’indirizzo turistico, che prepari le figure professionali turistiche richieste dall’attuale mercato del lavoro in un contesto europeo.

Una breve riflessione sulla natura e la struttura dell’attività turistica pone immediatamente in evidenza che si tratta di un settore complesso, cui afferiscono numerose e varie competenze e attività, alcune relative a prestazioni di tipo materiale (trasporto, alloggio, ristorazione, ..), altre a servizi molto più articolati rivolti alle persone .

E' evidente che le prestazioni del primo tipo riguardano altri settori formativi (in primo luogo gli Istituti professionali alberghieri); invece l’ambito "dei servizi rivolti alle persone", cioè tutto l'insieme di attività strutturate per rispondere alle aspettative di coloro che si mettono in viaggio, interessa invece gli Istituti tecnici per il turismo.

Si può quindi affermare che l’indirizzo turistico ha un ampio spazio formativo e risponde ai bisogni dell’utenza nel panorama dell'istruzione secondaria dell'Italia, che fonda in ampia misura la propria economia sull'attività turistica.

 

 

 

 

 

FINALITÀ

 

L’indirizzo turistico, nell’ambito del Progetto Sirio, intende fornire un massimo di "cultura turistica" ed un minimo di "competenze esecutive" e intende offrire:

 

 

formazione culturale generale

(obiettivo comune a tutta l'istruzione secondaria superiore)

competenza linguistica e comunicativa

come strumento di interscambio pratico, ma anche come mezzo per comprendere, con la lingua, la "cultura" dei viaggiatori stranieri, le loro aspettative, i loro bisogni, ecc….

competenza professionale

intesa come la capacità di gestire una piccola o media azienda turistica in modo attuale ed efficace, anche in rapporto alla multiforme normativa di settore, italiana ed europea, che influenza in misura crescente la vita delle aziende turistiche: più economia turistico-aziendale, in somma, e meno contabilità.

Si è conseguentemente deciso di:

privilegiare lo sviluppo di abilità "formali";
puntare più sull’acquisizione degli atteggiamenti mentali che sull’acquisizione dei dati informativi;
strutturare i contenuti in moduli flessibili e suscettibili di rapido aggiornamento e ricollocazione, senza la necessità di ripensare tutto il programma del corso ogni volta che qualcuna delle innumerevoli variabili in gioco venga alterata.

 

Uno degli aspetti più attuali dell’indirizzo turistico è sempre stato costituito dall’apertura verso l’esterno mediante attività integrate nella didattica curriculare: ciò che non ha nulla di sorprendente, quando si pensi che la natura stessa dell’attività lavorativa di riferimento richiede una costante relazione con il territorio e con i suoi molteplici aspetti, ambientali, artistici, economici, ...

Tale caratteristica merita di essere conservata, e viene resa più significativa nel nuovo assetto, che non ha più al suo centro gli aspetti esecutivi dell’attività turistica, ma quelli culturali, psicologici e relazionali. Tenendo presenti le caratteristiche del territorio ove è ubicata la scuola, andrà quindi sviluppato un progetto sistematico e strutturato di esperienze esterne. I Consigli di classe, in sede di programmazione annuale dell’attività, predisporranno un piano di iniziative, opportunamente graduate in relazione all’età adulta.

 

 

 

IL PROFILO PROFESSIONALE DEL DIPLOMATO

NEGLI ISTITUTI TECNICI CON INDIRIZZO TURISTICO

 

 

Il diplomato opera nel settore della produzione, commercializzazione ed effettuazione dei servizi turistici, all'interno di aziende private e di Enti pubblici (Aziende di Promozione Turistica, Assessorati al Turismo di Regioni e Provincie), ed ha come interlocutori:

utenti finali dei servizi stessi
soggetti istituzionali
soggetti operanti nel settore (agenti di viaggio, pubblicazioni specializzate, mezzi di comunicazione sociale)
fornitori di servizi connessi (ricettività, ristorazione, trasporti, Beni culturali).

 

Si occupa sia di turismo di accoglienza sia di turismo in uscita, in Italia ed all'estero, con particolare riguardo ai Paesi Europei ed ai Paesi del bacino mediterraneo.

 

 

 

Attività

 

Il diplomato svolge:

analisi di medio livello del mercato turistico;
individuazione di risorse turistiche da valorizzare;
pianificazione di medio livello per una corretta utilizzazione turistica del territorio;
programmazione e coordinamento attuativo di campagne stagionali di produzione per piccole e medie aziende turistiche;
coordinamento a medio livello di campagne pubblicitarie per la promozione del prodotto turistico di un determinato territorio;
pubblicizzazione del prodotto turistico dell'azienda di appartenenza;
promozione e sviluppo di forme di turismo sociale (turismo della terza età, turismo congressuale, agriturismo,…….);
coordinamento e promozione di cooperative di giovani operatori per la valorizzazione di particolari risorse naturali e culturali;
progettazione operativa di itinerari di viaggio;
vendita del prodotto turistico dell'azienda di appartenenza ad altre aziende ed a utenti singoli;
organizzazione di viaggi a domanda;
coordinamento dei servizi connessi (trasporti, ristorazione, attività ricreative e culturali, etc...), in raccordo operativo con i rispettivi fornitori;
coordinamento intermedio della segreteria dei congressi, nazionali ed internazionali;
coordinamento di attività di animazione (villaggi turistici, crociere);
rapporti con altre organizzazioni turistiche, pubbliche e private, operanti in Italia e all’estero.

 

 

Abilità operative

 

Nella quotidiana pratica del lavoro aziendale, il diplomato è altresì in grado di:

comunicare verbalmente e direttamente in lingua europea;
svolgere conversazioni telefoniche in lingua europea;
redigere corrispondenza corrente e commerciale in italiano ed in altre lingue europee;
operare traduzioni scritte di contenuto turistico;
prendere appunti in italiano ed in lingua europea;
interagire con persone di altre nazionalità nell’ambito professionale di competenza, avendo conoscenza e consapevolezza dei rispettivi codici culturali e utilizzandoli nel modo più opportuno;
adattarsi con flessibilità e rapidità a situazioni nuove.

 

 

 

Atteggiamenti relazionali

 

Il lavoro turistico presuppone per definizione il rapporto con altre persone, appartenenti a contesti culturali spesso molto diversi fra loro: pertanto il diplomato dovrà essere in grado di:

comportarsi in modo corretto e disponibile nei confronti degli altri;
gestire con disinvoltura e comprensione i rapporti interpersonali.

 

 

 

Competenze professionali

 

Per assicurare tali funzioni e prestazioni, il diplomato deve possedere:

competenze di marketing:

per osservare il fenomeno turistico ed elaborare programmi di rilevazione della domanda e delle aspettative dell'utenza, attuale o potenziale;

competenze di progettazione:

per definire obiettivi di breve e medio periodo, individuare le risorse necessarie, valutare i diversi processi;

competenze di consulenza:

per trattare con il pubblico, orientarne le scelte, assistere gli utenti durante l'attività turistica;

 

 

competenze relazionali:

per instaurare e/o facilitare le relazioni interpersonali, sia nella fase dell'offerta turistica che in quella di gestione operativa dei gruppi;

competenze di comunicazione:

per utilizzare le lingue europee, sia nel rapporto diretto con l'utenza e con interlocutori stranieri, sia ai fini di studio, documentazione ed aggiornamento professionale;

competenze di documentazione:

per documentarsi e documentare gli altri, accedere a basi di informazione, utilizzare il computer per la produzione, la ricerca e l'elaborazione di dati.

 

 

INDICAZIONI METODOLOGICHE

 

 

Il Progetto si fonda sull’assunto che la professionalità turistica rappresenti la convergenza di una serie di apporti di diversa origine, il cui punto unificante è costituito da una "mentalità" e da un "atteggiamento culturale", piuttosto che dall’accumulo di nozioni tecniche.

Pertanto, nell’insegnamento delle singole discipline, saranno sottolineati gli aspetti contenutistici e metodologici più idonei a rafforzare il processo globale, in modo che ciascuna delle discipline costituisca un elemento dell’armonico disegno complessivo. La programmazione del singolo docente si integra in sinergia operativa con quella del Consiglio di classe.

 

La struttura di programmazione suggerita è quella per MODULI, costituiti da UNITA' DIDATTICHE e da costruire con attenzione rivolta alle finalità generali del curricolo ed alle interazioni prevedibili ed opportune fra le diverse discipline.

Ogni modulo prevede al suo interno i momenti di verifica e, con le opportune graduazioni, anche quelli di autoverifica da parte dello studente, nonchè le fasi di recupero in itinere di quegli aspetti che si siano rivelati meno assimilati.

Gli interventi didattici tenderanno innanzi tutto a creare nella classe un clima di fiducia riguardo alla possibilità di riuscita e di successo; ciò anche attraverso lo sviluppo di modalità relazionali e di comportamenti professionali rispettosi del vissuto degli studenti adulti oltre che dei loro ritmi e stili di apprendimento.

Con il ricorso a modalità di lavoro appropriate e differenziate, l’azione didattica dovrà inoltre tendere a:

utilizzare lezioni frontali di breve durata, nei casi in cui esse risultino strettamente funzionali,

privilegiare le attività di laboratorio come momento in cui si impara facendo,

favorire il lavoro di gruppo che dovrà essere strutturato e guidato,

utilizzare il problem solving come strategia più funzionale a processi di apprendimento efficaci per studenti adulti;

valorizzare le esperienze umane, culturali e professionali degli studenti in tutte le situazioni didattiche in cui ciò sia possibile;
motivare alla partecipazione e allo studio evidenziando soprattutto il valore formativo e l’apporto professionale di ciascuna proposta didattica;
coinvolgere lo studente anche attraverso la chiara indicazione di traguardi raggiungibili e di compiti realizzabili, rispetto ai quali l’insegnante tenderà a porsi soprattutto come "facilitatore" di apprendimento;

assumere la cooperazione come stile relazionale e come modalità di lavoro;

creare condizioni per l’apprendimento autonomo.

In questo contesto l’area di progetto assume particolare rilevanza: attraverso essa, infatti, si potranno ulteriormente valorizzare conoscenze, capacità e competenze che gli studenti adulti hanno mutuato dalle esperienze umane e professionali pregresse e si tenderà, ove possibile, a ricomporre, in una visione unitaria e consapevole, il processo in cui essi sono inseriti.

 

 

 

AREA DI PROGETTO

 

 

Il principio della unitarietà del sapere e del processo di educazione e formazione culturale trova una sua esplicita e specifica affermazione nella attuazione di un'area di progetto che conduca al coinvolgimento ed alla concreta collaborazione fra tutti i docenti e gli studenti adulti nel corso del TRIENNIO.

A questo fine, al di là di iniziative più limitate, realizzate autonomamente da gruppi, occorre che siano attuati progetti di ricerca multidisciplinare.

L'area di progetto è un modello di articolazione culturale ricavato dal monte ore annuo delle lezioni, che non altera né il quadro orario né la composizione delle cattedre e delle classi. All'area di progetto sarà dedicato un numero di ore orientativamente non superiore al 10% del monte ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività. Da questo sono escluse le ore indicate come attività extrascolastica . I problemi da affrontare, scelti fra quelli significativi rispetto al settore turistico, devono basarsi su un consistente nucleo di attività operative.

L'area di progetto può essere realizzata durante l'intero corso dell’anno scolastico. L'attività inizierà, nell'ambito della programmazione didattica, con una riunione del Consiglio di classe dedicata alla definizione preliminare dei progetti, sulla base delle proposte espresse dai vari docenti e degli interessi manifestati dagli studenti adulti.

Ogni progetto deve essere sottoposto ad una analisi di fattibilità per mettere in luce la natura delle competenze e l'ampiezza delle risorse materiali necessarie alla sua realizzazione. E' importante che questa fase si sviluppi con molto anticipo rispetto all'attuazione del progetto, in modo da garantire per tempo il reperimento delle risorse.

 

 

Nello studio di fattibilità si dovranno definire:

le competenze necessarie per affrontare i vari aspetti del progetto;
i compiti da affidare e l’eventuale collaborazione con esperti esterni;
i tempi di attuazione;
le modalità di sviluppo e di verifica e valutazione;
le modalità di comunicazione e pubblicizzazione dei risultati raggiunti.

 

La realizzazione dell'area di progetto si sviluppa normalmente attraverso alcune fasi che si possono così distinguere:

 

analisi della situazione o del problema che si intende affrontare;
progettazione dell'itinerario di lavoro;
attuazione dell'iniziativa;
verifica, valutazione e documentazione dei risultati.

 

Al Progetto lavorerà di norma un’intera classe: si può tuttavia ipotizzare la ripartizione in sottoprogetti, oppure si può organizzare la classe in più gruppi, ciascuno con un proprio progetto. Tale soluzione va peraltro studiata con particolare attenzione, per le complessità di ordine realizzativo e valutativo che inevitabilmente porta con sè. In particolare, per ogni progetto, saranno definiti il periodo di svolgimento, le ore ad esso destinate, la loro distribuzione settimanale e la loro ripartizione fra le varie discipline.

Pur nella necessaria autonomia di ogni progetto di ricerca, si deve supporre che vi siano delle fasi operative sufficientemente identificabili, quali ad esempio:

 

lavoro di gruppo dei soli docenti in fase di formulazione dell’ipotesi e, dopo la stesura del progetto preliminare, verifiche in itinere e valutazione finale;
lavoro di tipo seminariale con gruppi di allievi, o con tutta la classe, per impostare il progetto, assegnare i compiti, verificare il processo, valutare i risultati intermedi e finali;
lavoro del singolo docente, per individuare gli elementi conoscitivi utili al progetto derivanti dalla sua disciplina;
lavoro di gruppi di allievi, per la ricerca e l’elaborazione del materiale, per il confronto, la preparazione, realizzazione;
incontri con esperti, rappresentanti dei vari settori, interlocutori istituzionali, secondo le diverse situazioni.

Il Preside, su designazione del Consiglio di classe, nomina, di volta in volta, un COORDINATORE dell’area di progetto.

La valutazione dell’operato degli studenti relativamente all'attività dell'area di progetto, contribuisce alla formulazione dei giudizi periodici e finali di ciascuna disciplina e dei giudizi complessivi, secondo le modalità decise dai rispettivi Consigli di classe. Di tali giudizi, per le classi terminali, si dovrà tener conto in sede di Esami di Stato