SESSIONE VII                                                                  10 / 04 ‘03                         

IL MITO DELLA CAVERNA
PLATONE

Lettura e disegno    (vedi disegni)

 P. d. D : 

1)    Quello che conosciamo è reale?

2)    E’ giusto estendere agli altri la conoscenza?

 DIALOGO

quello che conosciamo può essere irreale ,come le ombre nel mito della caverna oppure reale come in una conoscenza verificata in diversi modi

sono d’accordo con te

Le ombre nella caverna sono una rappresentazione della realtà e quindi hanno un minimo di conoscenza del vero

non è vero che è proprio irreale il mondo della caverna perché un po’ “vedi” conosco la realtà anche solo con la vista (senza le altre verifiche di Fabrizio). Anche un film non è realtà; tu vedi una rappresentazione. Quindi le ombre sono realtà come oggetto e inoltre lo rappresentano

ma i prigionieri non sanno che è una rappresentazione; credono che sia la vera realtà!

un’ombra non è un’allucinazione, è vera

 ma bisogna saperlo che è vera

 io penso che avete ragione tutti e due:le ombre sono reali ma è anche vero che poi (dietro di loro) c’è una realtà diversa

per fare questa distinzione devi conoscere.Che ne sappiamo noi se fuori di noi del nostro mondo ci può essere un’altra realtà?

 La realtà è diversa a seconda delle conoscenze: un cieco non vede ma tocca e pensa che la realtà sia una sagoma, senza colore e senza tutto quello che si può conoscere con gli occhi

 L’ombra è realtà come concretezza; tu sai che c’è ma non ha vita. Essendo una rappresentazione non è realtà

 allora diciamo che è reale quello che verifichi con tutti i sensi

 Io vorrei passare alla seconda domanda. E’ giusto dare la propria conoscenza agli altri perché altrimenti rimarrebbero con qualcosa in meno

 se si condivide la conoscenza, c’è più cultura

 sono d’accordo: è giusto comunicarlo però le persone della caverna tutti, avevano paura di conoscere il nuovo

 è giusto estendere la conoscenza perché da soli si ha paura ad andare avanti, a volte si devono combattere le persone che non vogliono conoscere

 Inoltre hai paura della conoscenza perché hai paura di affrontarla

 la conoscenza è di tutti e tutti devono conoscere

 sono d’accordo ma vorrei aggiungere che, per come è fatto l’uomo, non è tanto semplice estendere la conoscenza. Gli uomini egoisti  vogliono tenerla per sé

 volevo aggiungere una cosa sulla paura:la paura si deve superare per conoscere, ma non si può costringere nessuno. Ognuno deve essere  libero di conoscere o meno

 non c’è bisogno di costrizioni. E’ un dovere aiutare gli altri a conoscere; si può fare passo passo come con i bambini piccoli:una difficoltà alla volta

 certo! Chi ha più opportunità ha il dovere di condividere le conoscenze con gli altri

 è giusto anche perché altrimenti non c’è progresso

 si, però se uno insiste nel contrario, bisogna lasciarlo libero

 secondo me la risposta è ovvia perché tutti dicono che è giusto

 non è così sempre. Abbiamo trovato gli egoisti che non vogliono condividere la loro conoscenza

 certo, si sentono superiori, godono a sapere cose in più degli altri

 se siamo tutti d’accordo che sia giusto, propongo di trovare una conclusione

potremmo invece continuare con un’altra domanda: in che modo estendere la conoscenza?

si potrebbe rispondere: parlando, discutendo cioè comunicando

 anche portando prove di quello che dici

portando la conoscenza attraverso i libri

 essendo un insegnante che dà tutto quello che sa

  facendo come nel mito della caverna: la persona liberata è uscita; così si porta chi deve conoscere fuori (sul posto oggetto della conoscenza – spiega su richiesta)

aiutando gli altri a capire  con la propria conoscenza

 portando prove adatte alla persona, che riescano a convincerla

 mostrando i lati positivi della conoscenza

  …a tutti: bisogna invogliare a sapere, non imporre

 se si presentano solo i lai positivi non si fa conoscenza, si dà solo una parte. Anche i lati negativi vanno conosciuti

classe V anno scolastico 2002-2003

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