LE PIOGGE ACIDE

L'inquinamento atmosferico naturalmente si trasferisce anche alla pioggia.
La pioggia ha origine, per condensazione, dal vapore d'acqua e, all'atto della sua formazione, è praticamente neutra, cioè non contiene sostanze estranee.
Gli ossidi di zolfo e quelli di azoto, una volta dispersi nell'atmosfera, possono venire a contatto con l'acqua delle nubi, trasformandosi rispettivamente in acido solforico e acido nitrico. Questi acidi vengono poi trasportati con le precipitazioni atmosferiche sulla superficie terrestre, dando origine a un fenomeno noto come piogge acide.
Il termine si riferisce al fatto che in questi casi il pH della pioggia è inferiore al valore di 5,6, presente in condizioni normali.


Nelle zone in cui il terreno è altamente alcalino, l'eventuale acidità delle piogge viene neutralizzata, in questo caso non si hanno particolari conseguenze negative nell'ambiente.
Gli acidi non vengono però neutralizzati in quelle zone che contengono strati di granito o in cui il terreno è neutro o già acido.
Le sostanze contenute nella pioggia acida hanno la capacità di accumularsi sulle foglie degli alberi, causando la distruzione della clorofilla, e di depositarsi sul terreno rendendolo meno fertile, perché riducono la disponibilità di sali minerali come calcio, magnesio e potassio.
Un altro effetto delle piogge acide è quello di aumentare la solubilità di metalli tossici come l'alluminio, il mercurio, il piombo, ecc..., che avvelenano il terreno stesso e che causano danni alle radici o inquinano le falde acquifere e, di conseguenza, i fiumi, i laghi e il mare, sconvolgendo la catena alimentare.
Le piogge acide sono anche una minaccia per il patrimonio artistico, perché sono in grado di corrodere e disgregare la pietra e i metalli di cui sono fatti i monumenti, le opere d'arte o gli edifici in genere.


Gli acidi nell'aria contribuiscono anche a provocare le malattie dell'apparato respiratorio, specie nei bambini.

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