Dalla precedente analisi
dell'esistente deriva, pertanto, che la scuola dovrà, da un lato,
garantire pari opportunità nel diritto allo studio e, dall'altro,
porsi come PUNTO DI RIFERIMENTO secondo strategie progettuali atte ad allargare
l'offerta formativa e la crescita culturale e socio-economica del territorio.
Partendo, dunque,
dall'ipotesi che:
-
Chi sta bene a scuola
impara di più
-
Chi ha fiducia in
sé impara meglio
-
Chi partecipa impara
più facilmente
-
Chi è motivato
studia con minor fatica
e trasformando la scuola
in un "LABORATORIO VIVO", osservatorio, fonte di ricerca e di innovazione
nel suo rapporto con la comunità, e creando quindi una rete di relazioni
formative che insegni a far progetti, sarà possibile attuare una
didattica differenziata a vari livelli, che non solo garantisca agli alunni
in difficoltà il recupero ed il potenziamento delle abilità
essenziali, ma offra agli altri occasioni di approfondimento dei contenuti
e di ulteriore sviluppo delle abilità cognitive.
Nello stesso tempo,
l'allievo, sentendosi SOGGETTO ATTIVO, in una scuola che promuova la cultura
dell'agio e della progettualità nella condivisione del concetto
star bene a scuola per divenire individualmente propositivi e collegialmente
progettuali, si sentirà maggiormente stimolato a partecipare in
prima persona all'attività scolastica, impegnandosi perché
consapevole che il suo contributo è essenziale alla realizzazione
delle iniziative di cui anche lui è protagonista.
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