BIANCONE

Aquila Nome volgare riferito a numerosi uccelli rapaci diurni, alcuni dei quali sono fra i membri più grandi della loro famiglia, che comprende anche le poiane, i falconidi, i nibbi e alcuni avvoltoi. Aquila reale e aquile affini L'aquila reale (Aquila chrysaëtus) è distribuita in quasi tutto l'emisfero settentrionale. La si avvista in gran parte dell'Eurasia, tranne che in Francia e negli stati nordorientali confinanti. In Nord America essa si spinge fino al Messico, ma è più comune nelle aree montane degli Stati Uniti e del Canada. Le femmine raggiungono una lunghezza di circa 1 m dall'apice del becco alla punta della coda e hanno un'apertura alare di circa 2 m. I maschi sono più piccoli, come avviene nella maggior parte degli uccelli rapaci. Una caratteristica particolare di questa specie è che le zampe sono coperte di penne fin sulle dita, mentre nelle altre aquile e nella maggior parte degli uccelli la parte inferiore della zampa è nuda e coperta di scaglie. Sul corpo il piumaggio è marrone scuro, con una sfumatura dorata dietro la testa e sul collo. La coda degli adulti è marrone con diverse bande pallide; quella degli uccelli immaturi è bianca con una banda terminale marrone scuro. La maggior parte dei nidi di aquila reale viene costruita su sporgenze rocciose, sebbene in alcune aree siano utilizzati anche grandi alberi. Il nido, spazioso e grossolano, è fatto di bastoncini e ramoscelli e viene riutilizzato da un anno all'altro; gli uccelli continuano ad aggiungervi altri bastoncini e alla fine l'intera struttura può misurare 1,8 m di diametro e 1,5 m di altezza. Solitamente vengono deposte due uova, anche se non sono rari i casi in cui vengono deposti un solo uovo oppure tre; le uova hanno macchie e screziature di varie sfumature di marrone. La dieta dell'aquila reale è costituita principalmente da mammiferi che variano per dimensioni da quelle del topo a quelle del cervo (vedi Cervidi). Molto spesso, nella stagione riproduttiva, per fornire carne tenera ai piccoli le aquile catturano anche gli uccelli e se c'è scarsità di prede vive non disdegnano neppure le carogne. Ci sono altre otto specie appartenenti allo stesso genere dell'aquila reale, tutte eurasiatiche. La più piccola è l'anatraia minore (Aquila pomarina), con un'apertura alare di circa 1,5 m, che migra dall'Europa centrale fino al Sud Africa; un'altra specie mediterranea è l'aquila minore (Hieraëtus pennatus). L'aquila del Bonelli (Hieraëtus fasciatus) è confinata principalmente alla Spagna e alla Grecia. La specie più grande è l'aquila dalla coda lunga dell'Australia (Aquila audax), uccello prevalentemente nero con un'apertura alare di circa 2 m. Aquile di mare Le aquile di mare non sono parenti strette dell'aquila reale e hanno probabilmente maggiori affinità con alcuni tipi di avvoltoi. Il becco è più lungo e pesante di quello delle aquile reali e negli adulti è di un giallo brillante invece che grigio; la parte inferiore delle zampe è priva di penne. Le aquile di mare vivono nelle regioni costiere e nelle vicinanze dei laghi e dei corsi d'acqua, dove si nutrono prevalentemente di pesce. L'aquila di mare dalla testa bianca (Haliaëtus leucocephalus) fa parte di questo gruppo ed è l'emblema degli Stati Uniti. Il suo areale spazia dall'Alaska alla Florida; gli individui di maggiori dimensioni si trovano nella parte più settentrionale dell'areale. I giovani di questa specie non hanno la testa e la coda bianca tipiche degli adulti, e impiegano quattro-cinque anni per raggiungere la livrea definitiva. Rispetto ad altre aquile, l'aquila di mare dalla testa bianca è un pescatore e un cacciatore relativamente maldestro, e cattura principalmente pesci morti o malati, o quelli che si spingono in acque basse per deporre le uova. Queste aquile a volte derubano i falchi pescatori, disturbandoli in volo fino a far loro abbandonare la preda che prontamente raccolgono. Una specie eurasiatica affine all'aquila di mare dalla testa bianca è l'aquila di mare (Haliaëtus albicilla) che occasionalmente si spinge fino in Alaska; rispetto alla prima è più grigia e ha la testa chiara, ma non bianca. Il membro più grande di questo gruppo è l'aquila di mare di Steller (Haliaëtus pelagicus), che vive nelle aree costiere dell'Asia nordorientale e a volte visita le isole Aleutine e le Pribilof dell'Alaska. Altre aquile Le aquile tropicali sono fra i più grandi rapaci del mondo. Fra le più potenti c'è l'arpia (Harpia Harpyja), che pesa poco meno di 5 kg. Abitava ciò che un tempo erano le foreste vergini delle regioni pianeggianti dal Messico meridionale all'Argentina settentrionale; oggi questa specie è in pericolo di estinzione a causa della devastazione del suo habitat. Si nutre principalmente di mammiferi arboricoli come scimmie, bradipi e opossum (vedi Didelfidi). Il dorso è nero e le parti inferiori sono bianche con una banda nera che attraversa il torace. La testa grigio pallido è sormontata da una doppia cresta che, quando viene eretta, conferisce all'uccello un aspetto simile a quello di un gufo. La specie eurasiatica più affine all'arpia, simile a essa anche per il peso, è l'aquila delle scimmie (Pithecophaga jefferyi), uccello emblema delle Filippine, che ormai vive solo nelle aree montane più remote delle isole maggiori. Un gruppo di aquile di taglia piccola o media che vive nelle zone tropicali e subtropicali dell'Eurasia e dell'Africa, caratterizzato dalla testa crestata, è quello delle aquile dei serpenti che si nutrono soprattutto di rettili; tale abitudine è condivisa dal biancone (Circaetus gallicus), che vive invece nella regione mediterranea. Una delle aquile più particolari è il falco giocoliere (Terathopius ecaudatus), che vive nella campagna aperta in Africa tropicale. In volo la sua silhouette è unica, caratterizzata da ali lunghe e ampie e coda eccezionalmente corta. A differenza delle altre aquile, il falco giocoliere si nutre principalmente di carogne. Cure parentali Le aquile depongono poche uova; la maggior parte delle specie alleva solo uno o due piccoli per covata. Sebbene i maschi dell'aquila reale si prendano cura dei nidiacei appena usciti dall'uovo, nella maggior parte delle aquile il ruolo del maschio è quello di andare a caccia di cibo e di portarlo al nido, alla femmina che poi lo darà ai nidiacei. La femmina resta nel nido o nei dintorni finché i piccoli, dapprima coperti solo di piumino, non mettono le penne; a quel punto riprende a cacciare il cibo, sollevando in parte da questo compito il maschio. Dopo che i piccoli sono cresciuti, restano nei pressi del nido per un certo periodo, durante il quale vengono ancora nutriti dai genitori. In alcune specie i giovani diventano indipendenti abbastanza rapidamente, mentre in altre esiste un lungo periodo di maturazione. Poiché le aquile abitano un areale molto vasto e nello stesso tempo sono presenti in un numero scarso di individui, le alterazioni dell'habitat, nonché la caccia, rappresentano per molte specie una grave minaccia.

Classificazione scientifica: Le aquile appartengono alla famiglia degli accipitridi, dell'ordine dei falconiformi.