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Ulisse alla corte di Alcinoo, re dei Feaci, continua il racconto delle sue disavventure e ...............

........ 'Per sei giorni navigavamo dì e notte, e nel settimo giungemmo all'alta città di Lamo, a Telepilo Lestrigonia, ........
.......Allora io spedii alcuni compagni verso l'interno con l'ordine di andare ad informarsi che uomini erano quelli, fra quanti mangiano sulla terra pane: ne scelsi due, mandai con loro anche un araldo. Quando entrarono nel palazzo, trovarono là la moglie, alta come la cima di un monte, e ne ebbero orrore. E lei subito chiamava Antifate dalla piazza: era il suo marito, che tramò loro una miserevole fine. Prontamente abbrancava uno dei compagni, e se ne fece il pranzo: gli altri due balzavano via e andavano fuggendo alle navi. ............Antifate lanciava il grido di guerra per la città: ed essi, di mani in mano che udivano, accorrevano, i gagliardi Lestrigoni, chi di qua e chi di là. Era una moltitudine senza fine. Non somigliavano ad uomini, ma ai Giganti........
........ Con gioia la mia nave fuggì in alto mare, via dalle rocce incombenti: ma le altre furono distrutte là tutte insieme.'