
Newton (sir Isaac), fisico, matematico e astronomo
inglese (1642-1727). Figlio postumo di un proprietario terriero, studiò
al Trinity College di Cambridge dove fu notato da I. Barrow. Nel 1669
succedette a Barrow nell'insegnamento della matematica ed espose nelle sue
lezioni la teoria della composizione della luce bianca, completando la
spiegazione del fenomeno dell'arcobaleno fornita da Cartesio. Nel 1671
costruì un telescopio a riflessione. Nominato membro della Royal Society
nel 1672, si accinse, probabilmente intorno al 1683, a scrivere i Princìpi
matematici della filosofia naturale, in cui sviluppò la sua teoria della
gravitazione universale che andava elaborando da parecchi anni. Infatti il
celebre aneddoto della mela che, secondo la tradizione, avrebbe suggerito
a N. la legge dell'attrazione universale, si fa risalire al 1666. Nel 1695
lord Halifax, suo ex alunno e cancelliere dello scacchiere, allo scopo di
attuare un progetto di riforma radicale del sistema monetario lo nominò
ispettore della zecca di Londra, di cui successivamente divenne direttore
(1699). Sempre nel 1699, l'Accademia delle scienze di Parigi lo chiamò a
occupare uno degli otto posti di membro straniero; nel 1703 fu eletto
presidente della Royal Society, carica che mantenne fino alla morte. A N.
si devono anche numerose scoperte matematiche fondamentali. Nel campo
dell'analisi infinitesimale i suoi risultati sono esposti in numerosi
opuscoli, tra i quali si ricordano: Analysis per aequationes numero
terminorum infinitas, composto intorno al 1666; Methodus fluxionum et
serierum infinitarum, scritto con intenti didattici verso il 1671.
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