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Nacque
in Scozia, precisamente a Lochfield, verso la fine del secolo scorso,
esattamente nel 1881. Dopo studi regolari, in cui non eccelse per rara
intelligenza, si affacciò molto timidamente al mondo del lavoro come impiegato
semplice di una compagnia di navigazione dell'epoca. Non essendo entusiasta di
tale impiego, che reputava umile e noioso per una persona come lui, approfittò
di un piccolo lascito ereditario, per seguire studi avanzati a livello
universitario.
Una volta trasferitosi a Londra s’iscrisse alla facoltà di medicina
dell'università. Nel 1906 iniziò come semplice studente la sua attività al
St.Mary's Hospital di Londra fino a che divenne assistente personale del
direttore Almroth Wright. Continuò ad esercitare la sua nobile professione, in
questo ospedale fino alla fine della sua carriera.
Durante la prima guerra mondiale, Fleming era ufficiale medico, e da questa
attività nacque il suo interesse a ricercare terapie idonee a curare le
infezioni causate dalle ferite. Dopo una vacanza avvenuta nel 1928, durante la
quale lasciò nel suo laboratorio le colture su cui stava lavorando, si accorse,
al suo ritorno, che una piastra contenente Staphilococcus aureus, era
stata aggredita dalla muffa, attorno alla quale egli notò l’assenza della
crescita batterica.
Con la stesura di un articolo "Sull’azione batterica delle colture di
Penicillium con un’attenzione particolare al loro impiego all’isolamento del
B. influenzae" comparso sul "British Journal of Experimental
Pathology" aveva richiamato così l’attenzione sul fenomeno dell‘antibiosi,
che era già stato usato in passato per indicare l’azione di un organismo che
distrugge la vita di un altro per mantenere la propria.
Il
batteriologo britannico, noto soprattutto per la
scoperta della penicillina, dal 1928 al 1948 condusse ricerche nel campo della
batteriologia, della chemioterapia e dell'immunologia.
Nonostante i suoi oppositori, Fleming andò avanti nei suoi studi fino alla fine
degli anni Venti, ma con l’inizio degli anni Trenta le sue ricerche furono
interrotte, e si dedicò all’insegnamento della biologia all’università di
Londra fino al 1948.
Nel 1945 vinse il premio Nobel
insieme a Walter Florey ed Ernst Boris
Chain, suoi successori negli studi sulla penicillina
A cura di Lorenzo