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Antonio Meucci nacque a Firenze nel
1808. Fu un importante inventore italiano diplomatosi all’Accademia di
Belle Arti di Firenze e si interessò fin da giovane ai fenomeni
elettrici. Costretto a espatriare in America dopo i moti rivoluzionari
del1833, lavorò a Cuba facendo il macchinista teatrale. Nel 1849, durante
alcuni esperimenti di trasferimento di elettroterapia, nei locali vicini
al teatro scoprì la trasmissione della voce umana per via elettrica.
Stabilitosi nuovamente nel 1850 a New York aprì una fabbrica di candele
steariche, nella quale lavorò anche Giuseppe Garibaldi.
Morì nel 1889 a
Staten Island, a New York. Nel 1854 Meucci realizzò il primo
rudimentale apparecchio telefonico e stabilì un collegamento con la
propria abitazione. Nel 1859, riuscì ad ottenere un telefono quasi
perfetto , ideando e progettando concettualmente gli elementi essenziali
del sistema telefonico. I primi telefoni, sia di Meucci che di Bell, erano
di tipo elettromagnetico, e avevano limitazioni intrinseche nella potenza
trasmessa. Per superare tali limitazioni e raggiungere lunghe distanze,
Meucci pensò di ridurre l’attenuazione della linea, e nel 1870 adottò
l’inserzione di un carico induttivo sulla linea e diverse strutture del
conduttore (ad esempio, a treccia) per neutralizzare l’effetto
pellicolare (skin effect). A cura di Andrea e Federico
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