Plutone

Astronomia

Dopo la scoperta di Urano nel Marzo 1781 e di Nettuno nel Settembre 1846 si pose la questione dell'esistenza di un ulteriore pianeta posto a maggiore distanza dal Sole e responsabile delle loro perturbazioni
Dopo la scoperta di Urano nel Marzo 1781 e di Nettuno nel Settembre 1846 si pose la questione dell'esistenza di un ulteriore pianeta posto a maggiore distanza dal Sole e responsabile delle loro perturbazioni.
Plutone è il nono ed ultimo pianeta del Sistema Solare. A volte però accade che Plutone, avendo un’orbita fortemente eccentrica, venga a trovarsi all’interno dell’orbita di Nettuno, lasciando a quest’ultimo il primato di pianeta più lontano dal Sole.
A differenza degli altri pianeti esterni Plutone non è gassoso ma solido e può essere classificato come pianeta roccioso.
Plutone è più piccolo della Terra e rappresenta il nano della famiglia solare.
Osservazioni da terra hanno rivelato inoltre la presenza di metano ghiacciato e di una sottile atmosfera. Data la sua notevole distanza dal sole, la temperatura sul pianeta giunge fino a 240 gradi sotto lo zero, e ciò porta a pensare che la maggior parte dei materiali si trovino in forma liquida o solida. Ulteriori informazioni su Plutone sono state ottenute recentemente, in seguito alla scoperta (22 Giugno 1978), da parte di J. Coristi, di un satellite, Caronte, dal nome del barcaiolo che traghettava, secondo la mitologia greca, le anime dei morti degli Inferi attraverso l'Averno

Il satellite

Astronomia: Anche il pianeta Plutone il più lontano dal sistema solare ha un satellite,“Caronte”.Caronte viene scoperto nel 1978 dagli astronomi Christy e Harrington
per mezzo del riflettore da 155 cm. che si trova nell’ osservatorio di Flagstaff dello U.S. Naval Observatiry, ed è l’ unico satellite di Plutone.Prima di questa scoperta si pensava che Plutone fosse più grande, in quanto dalle immagini i due oggetti erano fusi l’ uno all’ altro.
La particolarità di Caronte è che si tratta del satellite più grande, in rapporto al suo pianeta.
I due astronomi approfondirono le loro ricerche e conclusero che in effetti c’ era la presenza di un satellite. Alcuni astronomi sono giunti ad ipotizzare che per il sistema Plutone - Caronte si possa parlare di pianeta doppio anziché di sistemapianeta - satellite, poiché sostengono che il rapporto fra le dimensioni dei due oggetti sia il più basso fra quelli osservabili nel sistema solare. La seconda conclusione fu che il periodo di rivoluzione di Caronte sembra coincidere con il periodo di rivoluzione di Plutone.Questa uguaglianza sarebbe unica in tutto il sistema solare, almeno per quanto concerne i corpi naturali.
Caronte si comporterebbe come un satellite geosincrono, cioèrimarrebbe sempre visibile da una parte della superficie di Plutone senza mai sorgere o tramontare. La massa di Caronte è circa un tredicesimo di quella di Plutone,sebbene la somma delle masse di Plutone e Caronte sia conosciuta abbastanza bene, è difficile determinare le masse individuali di Plutone e Caronte, poiché bisognerebbe determinare i loro rispettivi moti intorno al baricentro del sistema.
Il satellite ha un diametro di circa 1270 Km. e ruota intorno a Plutone ad una distanza di soli 19.640 Km. La densità media di Caronte è di 1,83 e la sua composizione è ignota. Si pensa che Caronte si sia originato in un gigantesco impatto tra Plutone e un altro pianeta, come quello da cui si suppone formata la nostra luna.
La sua superficie sembra ricoperta da acqua ghiacciata e sembra non abbia un’ atmosfera significativa.

Mitologia: Caronte, nella mitologia greca, era il nocchiero infernale, figlio dell’ Erebo e della Notte.
Nella tradizione era il traghettatore delle anime nell’ aldilà.
Con la sua barca portava le anime che erano destinate all’ inferno da una sponda all’ altra del fiume infernale Stige o detto anche Acheronte.
Il personaggio è descritto da Virgilio nell’ Eneide nei più piccoli particolari e da Dante Alighieri nella Divina Commedia che invece sintetizza il personaggio efficacemente in pochi tratti.
Lo descrive come un uomo vecchio e stanco con una lunga barba bianca, che attraversa con la sua barca questo fiume infernale che è il passaggio tra la vita e la morte.
Caronte, come Minosse, Cerbero, Gerione, Pluto e Flegias, è uno dei demoni pagani passati nell’ inferno cristiano di Dante e collocati poi come guardiani dei vari gironi, dopo esserestati trasformati in esseri demoniaci.

Mitologia

Hades era figlio di due titani, di Cronos e di Rhea Cibele, fratello perciò di Zeus e di Poseidone.
Quando i tre figli di Cronos si spartirono il dominio paterno, ad Hades toccò l’ Erebo, che era talvolta chiamato con lo stesso nome (Hades) del suo re e dai poeti anche Averno. L’Erebo era il regno dei morti, il mondo sotterraneo della sempiterna notte e del dolore eterno e senza speranza. Perciò lo stesso nome di Hades incuteva spavento, e i Greci lo pronunciavano raramente e malvolentieri, preferendo chiamarlo Plutone
da una parola greca che significava “ricco”. E ricco era infatti, perché sotto terra sono le radici di tutte le piante, i metalli, i marmi, le gemme.
Questo secondo nome, meno lugubre, venne poi adottato anche dai Romani, quando adottarono il suo culto.
Non è da meravigliarsi, che questo dio fosse più temuto che venerato e avesse un aspetto così tetro: il suo volto squallido era coperto da una folta barba, nera come il carbone; dalla testa gli cascavano giù sulla fronte capelli neri scompigliati; i suoi occhi erano incavati. Hermes gli portava giù le anime dei defunti, Caronte le traghettava, Minosse, Radamanto ed Eaco le giudicavano: egli doveva solo vigilare affinché nessuno tentasse di fuggire, di ribellarsi ai decreti inflessibili che lo avevano condannato, alle leggi eterne che governavano, dal principio dei secoli, quel miserabile impero. Plutone svolgeva quindi le funzioni di un carceriere; e, quel che è peggio, carceriere di un ergastolo senza più liberazione, dove non si udivano altro che lo scrosciare sempre uguale dei fiumi infernali e i lamenti e le imprecazioni e le grida strazianti dei tormentati nel Tartaro. Plutone doveva restare sempre laggiù. Si diceva che fosse uscito dal suo orrido regno una volta sola, per andare nel mondo dei vivi a procacciarsi la moglie.
L’insegna del potere di Plutone era uno scettro, col quale dominava sul mondo delle ombre. Egli veniva rappresentato seduto sul trono, accanto al quale c’era un altro trono per la regina Persefone. Spesso egli veniva raffigurato con in mano la chiave dell’Erebo e col cane Cerbero accucciato ai suoi piedi. Hades, oltre che re degli inferi, era anche il dispensatore di tutti i beni che provengono dalle viscere della Terra: i metalli, le gemme ecc… Siccome questo dio vive nascosto nel sottosuolo e opera i suoi effetti segretamente senza che alcun vivente possa vederlo, gli si attribuiva un elmo che rendeva invisibile chiunque lo mettesse in capo. Di quest’elmo Plutone non era geloso: se ne serviva lui, ma lo prestava anche volentieri agli altri dei.
Erano sacri a Plutone il narciso e il cipresso; e gli si sacrificavano pecore nere, ma il sacrificante doveva volgere il capo all’indietro per non vedere l’animale che sacrificava.
Sua sposa e regina era Persefone, che sapeva a volte essere benevola, attenuando le asprezze del marito che precedentemente l’aveva rapita per farla diventare regina dell’Erebo. Ella veniva rappresentata giovane e bella, con la testa incoronata di edera e con una fiaccola in mano. I romani la chiamavano Proserpina, e come tale viene raffigurata mentre Plutone la rapisce nel capolavoro in marmo di Gian Lorenzo Bernini.