Il Sole

Atronomia

Il sole può essere diviso in cinque zone:

Il nucleo

Il nucleo si estende per circa 150.000 km e in esso è contenuta circa 1/10 della massa totale del Sole. I processi chimici attraverso i quali viene prodotta l'energia, avvengono nel nucleo.
Qui difatti la temperatura e la pressione sono elevatissime , e possono dar luogo a violenti fusioni nucleari. Ogni secondo, milioni di tonnellate di idrogeno si fondono tra loro, originando altrettanto elio.
La produzione dell'energia è però più complessa.
I raggi gamma e i raggi X, man mano che procedono verso l'esterno, perdono parte della loro energia, trasformandosi prima in ultravioletti e poi successivamente in luce visibile.

Zona radiativa e convettiva

La zona radiativa circonda il nucleo e si estende per circa 500.000 km. Il nome deriva dal fatto che in essa, l'energia prodotta nel nucleo, si irradia verso l'esterno tramite l'assorbimento e la remissione da parte della materia. Tuttavia questo processo avviene numerose volte a causa dell'elevata densità di materia presente all'interno del Sole; inoltre la zona radiativa è molto vasta, di conseguenza l'energia impiega 10 milioni di anni per attraversarla completamente, per poi raggiungere lo strato convettivo. Qui i gas presenti (raggruppati in zone dette celle convettive) si muovono verso l'esterno, trasportando l'energia. Una volta raffreddati, essi riscendono verso la zona radiativa. Questo movimento continuo permette all'energia di raggiungere in breve tempo la fotosfera.

La fotosfera

Rappresenta la superficie apparente del Sole; è un guscio spesso circa 700 km e con una temperatura di 5.700°C che segna il confine tra la densa materia solare presente all'interno, e l'atmosfera, più trasparente e posta all'esterno.
I gas che compongono la fotosfera non sono distribuiti uniformemente, ma sono raggruppati, formando alte colonne di materia che salgono verso la superficie, per poi riscendere verso la zona convettiva. Sono presenti a milioni e la parte superiore di queste colonne gassose formano dei "pennacchi", noti come granuli. Ogni granulo ha un aspetto circolare o poligonale ed un diametro che può variare dai 200 ai 1800 km.Dato che la loro vita media è di pochi minuti, la superficie del Sole cambia costantemente aspetto.

La cromosfera

L'ultimo strato del Sole, oltre il quale si estendono solo i gas coronali, è la cromosfera, estesa per 15.000 km. E' molto difficile da osservare, a causa della vicinanza con l'abbagliante fotosfera. Le occasioni migliori si verificano con le eclissi totali di sole, in quanto la fotosfera viene oscurata dalla Luna, lasciando intravedere parte della cromosfera.
Anche qui i gas non sono distribuiti in maniera uniforme, ma sono concentrati; se si trovano in prossimità delle macchie solari, formano getti simili a strette lingue fiammeggianti, detti facole, che si innalzano fino a 10.000 km, per tempi molto brevi. Se invece si concentrano in altre zone della cromosfera, formano dei supergranuli, detti anche spicole, ampi 30.000-40.000 km. Come i granuli della fotosfera, le spicole si innalzano, si espandono e ricadono verso l'interno del Sole, con la differenza che queste ultime possono durare di più.

La corona

Oltre la cromosfera, inizia l'atmosfera solare vera e propria, chiamata corona. E' costituita da idrogeno molto rarefatto, ed è molto calda.
A causa della sua bassissima luminosità, può essere osservata solo in due modi: ad occhio nudo durante un'eclisse totale di Sole o con l'ausilio di uno strumento chiamato coronografo, il quale copre il disco solare, proprio come avviene durante un'eclisse.
La forma, la struttura e le dimensioni della corona solare variano nel corso del tempo, seguendo l'andamento ciclico del Sole. Nell'epoca del massimo appare simmetrica e quasi circolare, mentre nei periodi di minimo mostra un forte appiattimento, con lunghi fasci all'equatore solare .
la corona, nonostante sia più rarefatta e più lontana del Sole vero e proprio, è molto calda? La risposta si troverebbe nei granuli della fotosfera e della cromosfera. I calcoli hanno dimostrato infatti che 1/10000 dell'energia immagazzinata nella granulazione è sufficiente per mantenere sempre allo stesso livello la temperatura coronale.