Kit Carson
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KIT CARSON |
Kit Carson
nacque durante la vigilia di Natale del
1809, Carson passò la maggior parte della sua prima infanzia a Boone’s Lick,
nel Missouri. Suo padre morì quando lui aveva appena 9 anni e la necessità di
lavorare impedì al giovane Kit di studiare. Divenne pertanto apprendista di un
mastro sellaio a 14 anni, ma lasciò la casa per trasferirsi a Santa Fe, nella
zona del New Mexico nel 1826.
Nel 1842, mentre ritornava nel Missouri in
visita alla famiglia, Carson ebbe la ventura di incontrare John C. Fremont che
presto lo assunse come guida. Negli anni successivi Carson aiutò Fremont facendogli
da guida verso l’Oregon e la California e attraverso gran parte delle Montagne
Rocciose e del Great Basin. La sua attività al servizio di Fremont, celebrata
nei reportage scritti da Fremont stesso sulle sue spedizioni, ne fecero assai
presto una specie di eroe nazionale, rappresentato nella narrativa popolare
come un rude uomo di montagna capace di gesta sovrumane.
La fama di Carson crebbe a dismisura nel
momento in cui il suo nome veniva associato ad alcuni momenti chiave
dell’espansione americana verso ovest. Era ancora al servizio di Fremont come
guida quando Fremont stesso si unì alla rivolta dei cittadini americani in
California, poco prima dello scoppio della guerra con il Messico del 1846.
Sempre Carson guidò le armate del Generale Stephen Kearney dal New Mexico alla
California per rispondere alla sfida agli Stati Uniti della banda di Andrés
Pico in risposta all’occupazione americana di Los Angeles.
Alla fine della guerra, Carson ritornò nel
New Mexico con l’intenzione di dedicarsi alla vita del canchero. Nel 1853 lui e
il suo socio portarono un enorme gregge di pecore fino alla California dove i
prezzi legati alla corsa all’oro gli garantirono un buon profitto.
Nello stesso anno fu nominato agente indiano
federale per il nord del New Mexico e tenne questo incarico fino allo scoppio
della guerra civile che lo impegnò dal 1861.
A partire dal 1863 Carson intraprese una
brutale guerra per distruggere l’economia alla base della vita dei Navajo,
marciando fino al cuore del loro territorio e distruggendo i loro raccolti, i
frutteti e il bestiame. Quando gli Ute, Pueblo, Hopi e Zuni, che per secoli
erano stati preda dei razziatori Navajo, iniziarono a trarre vantaggio dalla
debolezza dei loro tradizionali nemici seguendo i bianchi nella guerra, i
Navajo non furono più in grado di difendersi. Così, nel 1864 la maggior parte
di loro si arrese a Carson che costrinse quasi 8000 Navajo, uomini, donne e
bambini, a intraprendere quella che
sarebbe stata chiamata “la lunga marcia” di quasi 600 chilometri dall’Arizona a
Forte Summer, New Mexico, dove rimasero confinati e decimati dalle malattie
fino al 1868.