Inquieto pittore
e scultore tardo romantico, estremo "erede e
liquidatore" della tradizione ottocentesca, nasce (nel
1884) e cresce nel ghetto ebreo di Livorno, dove studia con un
allievo di Fattori. Completa poi la sua formazione alle scuole
di Belle Arti di Firenze e Venezia. Nel
1906 si trasferisce a Parigi, proprio nel periodo in cui nascono
il Fauvismo e il Cubismo, da cui è influenzato, così come da
Toulouse-Lautrec e da Van Gogh, ma soprattutto da Cézanne, dal
quale riprende la composizione per grandi masse cromatiche.
Nel 1909 scopre la scultura
africana, insieme con lo scultore rumeno Brancusi suo amico, che
gli ispira il culto della forma pura e chiusa. Esegue
alcune teste in pietra (1912) e disegna una serie di cariatidi
(1913-14). Attraverso questa
esperienza, determinante per la sua pittura dopo il 1914,
individua la funzione costruttiva e la forza espressiva della
linea. I temi dei suoi quadri
insistono quasi esclusivamente su nudi di modelle e ritratti,
caratterizzati entrambi dagli ovali allungati del viso e dagli
occhi vuoti, che lo rendono universalmente conosciuto. I
nudi sono costruiti per ampie zone di colore ed è la linea del
contorno a trattenere all’interno di esse la luce. I
suoi dipinti, per le figure allungate, le forme semplici e
piatte e la linea sinuosa, rimandano quasi alla classicità del
primo Rinascimento di Botticelli. Muore a Parigi nel 1920. |