"Sandra" <giusrod@libero.it> ha scritto nel messaggio
> Per quel che ho letto finora di galois non mi sembra proprio uno che sta
> dall'altra parte. (taglio)
> La scuola cosi' come e' non ci va bene. Il modo come la stanno cambiando
ci> va malissimo.
> Posizioni in questo senso ne abbiamo preso tutti.
> Pero' - e' innegabile - fra chi la pensa cosi' ci sono due anime.
> La loro sintesi sarebbe la perfezione.
Piu' che di due anime si tratta di diversi orientamenti culturali, tra i quali corre una differenza molto piu' profonda di quel che appare. In parte e' dovuta alla diversa formazione culturale degli insegnanti di area umanistica e scientifica, ma non solo a quello. In ogni caso, non credo sia opportuno cercare di annullare le differenze, che sono significative. Sarebbe utile cercare di confrontarsi, invece di continuare a classificare in buoni e cattivi. Ma che ci vuoi fa'.
La strada migliore mi sembra quella di sottolineare, se mai, le affinita' e gli obiettivi comuni, che ci sono: per quasi tutti i frequentatori di questo ng la riforma e' un disastro, l'idea
della scuola azienda e' intollerabile, l'importanza dell'autonomia
culturale reale del docente e' evidente. Al resto, credo, pensera' il tempo, che stemperera' certe posizioni che nascono piu' che altro da diffidenza per cio' che e' diverso dagli schemi cui siamo stati abituati (non banalmente "nuovo", che non significa niente). L'importante e' capire che non si tratta di introdurre nuove tecnologie, che possono risultare utili quanto le vecchie, ma di ripensare, in modo intelligente ma senza indulgenze, i metodi, valutando poi se in questo le nuove tecnologie possono (o no) darci una mano.
Il perche' lo ha detto in modo molto efficace Galois, e del resto e' quanto sto ripetendo io stesso da mesi se non di piu'.
(McKenzie)