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Provveditorato agli Studi di Matera
Via Siris - ( 0835/3151 - Fax 0835/310103, Matera - email: provstudmt@hsh.it
Prot. n . 21520 C/20 Matera, 07.02.2000
Ufficio Nucleo prov. Aut. – Di Franco
IL PROVVEDITORE
VISTO l’art. 8 comma 2 del C.N.N.I. per cui l’amministrazione periferica garantisce servizi professionali di supporto
alla progettualità delle scuole
VISTO l’art. 4 della Direttiva Ministeriale n.210/99 per cui l’amministrazione periferica predispone l’avvio di unità
territoriali di servizi professionali per il personale della scuola
VISTO il proprio decreto n. 21521 C/20 del 07.02.2000 che istituisce sul territorio provinciale i Centri servizi
Formazione nelle sedi sub provinciali di Matera (Istituto Magistrale), Ferrandina (ITIS), Policoro (IPSIA) e
Stgliano (Direzione Didattica)
DECRETA
Art. 1 è istituito il Gruppo Provinciale di Progetto per la Formazione delle Funzioni Obiettivo, con compiti di regia a
livello provinciale, individuazione di linee di orientamento generale, supporto alle scuole identificate quali
centri servizio per la formazione, predisposizione di iniziative provinciali di monitoraggio e di verifica.
Art. 2 il Gruppo Provinciale di Progetto si configura come struttura intermedia e di servizio.
Ne sono componenti il Provveditore agli Studi, tre componenti del Nucleo Provinciale di supporto per
l’Autonomia rispettivamente con funzioni di responsabile di progetto, responsabile scientifico e responsabile
tecnologico, i Capi di Istituto delle scuole sede del Centro servizio Formazione possibilmente scelto fra le
funzioni obiettivo designate dal Collegio Docenti, in ragione di un docente per ogni scuola centro servizio.
Provveditorato agli Studi di Matera
Via Siris - ( 0835/3151 - Fax 0835/310103, Matera - email: provstudmt@hsh.it
Art 3 Il Gruppo Provinciale di Progetto è pertanto così costituito:
· Lucrezia STELLACCI Provveditore agli Studi
· Patrizia DI FRANCO docente responsabile di progetto
· Leonarda SANTERAMO docente responsabile scientifico
· Sebastiano VILLANI Dir. Didattico responsabile tecnologico
· M. Concetta SANTORO Preside ITIS – Ferrandina
· Domenico ISCARO Preside Ist. Magistrale – Matera
· Alfonso PALMIERI Preside IPSIA – Policoro
· Giacinta MOLITERNI docente Ist. Magistrale – Matera
· Pasquale PANIO docente IPSIA – Policoro
· Francesco CARONE docente ITIS – Ferrandina
· Francesco MANCINO docente Dir. Didattica – Stigliano
IL PROVVEDITORE AGLI STUDI
Lucrezia STELLACCI
Provveditorato agli Studi di Matera
Nucleo Provinciale di supporto
tecnico-amministrativo all’autonomia
“La formazione delle funzioni-obiettivo
per la scuola dell’Autonomia”
Documento di indirizzo
per la fase territoriale
di formazione
I Parte
Premessa
Riferimenti normativi
Obiettivi
Metodologia
Competenze
Contenuti
Monitoraggio e Verifica
II Parte Organizzazione
Gruppo provinciale di progetto
Centri servizi formazione
Corsi
Risorse finanziarie per la formazione
Risorse professionali per la formazione
I Parte
Premessa
Nella scuola intesa come organizzazione complessa, capace di modellarsi sulla base degli obiettivi del Piano
dell’Offerta Formativa e della sua attuazione, si delineano le condizioni per essenziali funzioni di coordinamento,
integrazione, sostegno e sviluppo.
La stretta connessione fra scelte didattiche e scelte organizzative assunte dal medesimo soggetto, il Collegio dei
docenti; la natura cooperativa delle azioni; la dimensione della responsabilità funzionale, quindi, modificabile,
rispetto al Piano dell’Offerta Formativa; la correlazione fra funzioni e competenze considerate necessarie per
svolgerle; l’attenzione alla verifica del lavoro condotto; il rapporto fra funzione e formazione connotano la funzione
obiettivo quale figura che esercita una leadership condivisa e partecipata, di tipo pedagogico, con marcate
interazioni con l’organizzazione complessa.
Le funzioni obiettivo nell’attuale reinterpretano alla luce delle esigenze di ogni istituzione scolastica e dei nuovi
scenari di riforma, le figure di sistema, innestandosi su di un tessuto di sperimentazione già avviato, sia pure
caratterizzato da eterogeneità.
Figure queste prevalentemente di coordinamento didattico e curricolare e di supporto psicopedagogico e
tecnologico.
In posizione mediana fra funzioni di carattere prevalentemente tecnico e di sostegno al lavoro dei docenti e
funzioni di carattere più sistemico ed organizzativo, le figure di sistema hanno esplorato possibili campi di
esercizio, concorrendo a rafforzare la cultura della collegialità e ad introdurre elementi di organizzazione
scolastica.
Le trasformazioni in corso del sistema di istruzione, orientate dall’autonomia, assicurano il passaggio di tali figure
dalla sperimentazione all’ordinario, attestando l’opzione per un preciso indirizzo culturale e pedagogico - il
lavorare per progetti -, per il controllo dei processi e per un approccio organizzativo e gestionale di tipo
funzionale.
Tanto presuppone una lettura attenta dei bisogni, un controllo continuo delle dinamiche, una eventuale
rimodulazione degli obiettivi ed una approfondita analisi delle relazioni interne.
La crescita delle funzioni obiettivo tende al radicamento della cultura e dell’esercizio dell’autonomia, attraverso la
sperimentazione di modelli organizzativi flessibili e articolati e l’individuazione di responsabilità intermedie.
Pochi segnali attestano nella scuola la presenza di una cultura organizzativa che è ben lontana, quindi,
dall’essere patrimonio diffuso e consapevole.
Le funzioni obiettivo sono risorse straordinarie per lo sviluppo delle scuole autonome e la loro formazione è
strumento per il cambiamento, soprattutto, per un serio ripensamento dell’attività curricolare dal punto di vista
didattico ed organizzativo.
La loro formazione è intesa, pertanto, esplicitazione della identità della scuola e relativa individuazione delle
competenze necessarie e dei fabbisogni formativi.
Alta professionalizzazione, flessibilità, creatività, spirito critico costituiscono le caratteristiche di base del profilo
delle funzioni obiettivo che arricchiscono e diversificano la professionalità docente.
Il presente documento ha valore di indirizzo ed è atto teso alla unitarietà delle iniziative che saranno coordinate,
gestite, documentate, monitorate e valutate ad un primo livello dalle strutture di ricerca poste in essere presso i
centri di servizio per la formazione di livello subprovinciale appositamente costituiti.
Fattibilità, unitarietà, attenzione ai risultati, ricaduta sull’intera istituzione scolastica si pongono quali coordinate di
riferimento, nella stretta adesione ai più recenti orientamenti che attengono allo sviluppo professionale dei
docenti.
Riferimenti normativi
Costituiscono riferimento normativo per la progettazione e conseguente attuazione di percorsi formativi dedicati
alle funzioni obiettivo l’art.21 della L 59/97; il DPR 275/99 - Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni
scolastiche; il CCNI 1998/2000; la DM 226/98; la DM 210/99; la CM 148/D/99; la Nota prot. 350/d del
30/12/1999 - Documento dell’osservatorio di monitoraggio delle attività di formazione e la Nota prot. 356/D del
11/1/2000 - Documento di coordinamento delle attività di formazione degli insegnanti
Obiettivi
Sostanziare l’idea di scuola come organizzazione; rafforzare professionalità plurime funzionali alla gestione della
complessità della scuola autonoma; definire figure di riferimento per aree strategiche di intervento sono gli
obiettivi prioritari delle azioni di formazione delle funzioni obiettivo.
Metodologia
La formazione, calibrata sul rapporto fra competenze da sviluppare e obiettivi di cambiamento attesi, colloca
nella interazione costruttiva e nella ricerca-azione i suoi fondamenti metodologici.
Il confronto fra le esperienze già in atto; la loro rilettura in ottica di autocomprensione; la costruzione di possibili
percorsi operativi; la ricaduta sull’intera istituzione scolastica nella sua progettualità organizzativo-didattica
coerente e integrata qualificano in modo attivo i percorsi di formazione, da strutturarsi preferibilmente secondo
modalità di tipo intensivo.
Competenze
Circa le competenze, costituiscono utile riferimento quelle espresse dal documento predisposto
dall’Osservatorio, già richiamato fra i riferimenti normativi:
conoscenze e competenze di base;
competenze generali trasversali definite in base alla natura dell’incarico:
competenze progettuali,
relazionali, comunicative
organizzativo-gestionali (anche gestione dati)
di ricerca azione
di coordinamento di gruppi di lavoro
competenze specifiche.
In particolare, hanno valore di coordinate di riferimento le declinazioni prodotte per ognuna delle quattro funzioni
obiettivo - tipo, che relazionano gli obiettivi di area alle conoscenze e competenze.
Contenuti
Relativamente ai contenuti dei percorsi di formazione, sono riferimenti essenziali le risultanze di un monitoraggio
promosso dall’USP e dal Nucleo Provinciale per l’autonomia.
Al fine di assicurare in sede di formazione decentrata interventi selettivi e volti a soddisfare le esigenze delle
funzioni obiettivo, infatti, è stato preliminarmente somministrato a tutte le istituzioni scolastiche della provincia un
questionario di cui si allega copia.
Il questionario, caratterizzato da risposta chiusa e scala di intensità a quattro livelli, strutturato in quattro aree di
base (area dell’organizzazione, area della relazione, area pedagogico-didattica e area amministrativa), con
ulteriori articolazioni interne, ad ogni area, ha evidenziato i seguenti orientamenti, consentendo, altresì, la
costituzione di una anagrafe provinciale delle funzioni obiettivo:
Scuole elementari (23 su 23 scuole elementari)
Area dell’organizzazione
Principi generali di cultura dell’organizzazione (46,34%)1
Flessibilità delle scelte organizzative e didattiche (45,12 %)
Tecniche di controllo di gestione (42,68%)
Area della relazione
Teoria della formazione e promozione delle risorse professionali (47,56%)
Teoria della comunicazione e della relazione (40,12 %)
Teorie della leadership (37,80%)
Area pedagogico didattica
Teorie metadidattiche generali (47,56%)
Psicologia dell’età evolutiva (46,34 %)
Politiche dei sistemi educativi (35,36%)
Area amministrativa
Operare nel sistema educativo integrato (39,28%)
Principi di amministrazione pubblica (39,02%)
Ruolo e funzione dei soggetti pubblici nella riforma autonomistica (39,02 %)
Scuole medie I grado (27 su 27 istituti scolastici)
Area dell’organizzazione
Flessibilità delle scelte organizzative e didattiche (42,44%)
Teorie e tecniche del controllo di gestione (38,35%)
Principi generali di cultura dell’organizzazione (31,50%)
Area della relazione
Teoria della formazione e promozione delle risorse professionali (47,94%)
Teoria della comunicazione e della relazione (43,83%)
Teorie della leardship (27,39%)
Area pedagogico-didattica
Psicosociologia dell’età evolutiva (46,57%)
Teorie metadidattiche generali (34,24%)
Politiche dei sistemi educativi (32,87%)
Area amministrativa
Operare nel sistema educativo integrato (41,09%)
Ruolo e funzioni dei soggetti pubblici nella riforma autonomistica (31,50%)
Principi di amministrazione pubblica (36,38%)
Scuole medie II grado (18 su 20 istituti scolastici)
Area dell’organizzazione
Flessibilità delle scelte organizzative e didattiche (48,21%)
Teorie e tecniche del controllo di gestione (42,85%)
Principi generali di cultura dell’organizzazione (25%)
Area della relazione
Teoria della formazione e promozione delle risorse professionali (41,07%)
Teoria della comunicazione e della relazione (41,07%)
Teorie della leardship (19,64%)
Area pedagogico-didattica
Politiche dei sistemi educativi (42,85%)
Psicosociologia dell’età evolutiva (37,50%)
Teorie metadidattiche generali (37,50%)
Area amministrativa
Principi di amministrazione pubblica (41,07%)
Operare nel sistema educativo integrato (39,28%)
Ruolo e funzioni dei soggetti pubblici nella riforma autonomistica (37,50%)
In aggiunta alle indicazioni relative alle quattro aree, sono emerse in modo spontaneo, segnalazioni in ordine alle
seguenti tematiche:
Lavoro in gruppo
Valutazione
Reti telematiche
Reti fra scuole ed EE.LL.
Legislazione scolastica
Responsabilità civile e penali delle funzioni obiettivo
Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
Sociologia delle organizzazioni
Scienze dell’educazione.
Sempre in ordine ai contenuti, il Gruppo provinciale di progetto ritiene che siano essenziali elementi informativi
che attengono a:
Teoria dell’organizzazione del lavoro
Legislazione scolastica
Contratto collettivo nazionale di lavoro
Psicopedagogia
Psicologia della comunicazione
Informatica
Metodologia della ricerca
Politiche scolastiche
Sociologia
Progetti europei
Monitoraggio e verifica
Attesa l’importanza delle azioni per il fondamentale rapporto fra formazione del personale e gestione
dell’autonomia, si prevedono iniziative e strumenti di monitoraggio e verifica, secondo gli indicatori di seguito
espressi: qualità dei moduli formativi; soddisfazione dei docenti coinvolti; arricchimento professionale delle
funzioni obiettivo; ricaduta all’interno di ogni istituzione scolastica.
II Parte Organizzazione
Gruppo provinciale di progetto
Con compiti di regia a livello provinciale; individuazione di linee di orientamento generale; supporto alle scuole
identificate quali centri servizio per la formazione; predisposizione di iniziative provinciali conclusive di verifica, è
costituito presso l’USP il Gruppo provinciale di progetto per le funzioni obiettivo.
Esso si configura struttura intermedia di indirizzo e servizio. Ne sono componenti il Provveditore agli Studi, il
responsabile provinciale del progetto, un componente il Nucleo Provinciale per l’autonomia, i capi di istituto delle
scuole centro servizio per la formazione e le loro funzioni obiettivo, in ragione di un docente per ogni scuola
centro servizio.
Centri servizi per la formazione
Con decreto provveditoriale prot. n. 21521 C/20 del 07/02/2000 si istituiscono, ai sensi della art.4 della DM
210/99, le unità territoriali di servizio professionale di seguito elencate :
· area Matera capoluogo
centro servizio formazione c/o l’Istituto Magistrale Stigliani di Matera
· area Medio Basento
centro servizi formazione c/o l’ITIS Cassola di Ferrandina
· area Fascia ionica
centro servizi formazione c/o l’IPSIA Pitagora di Policoro
· area Montagna materana
centro servizi formazione c/o la Direzione Didattica di Stigliano
Le scuole individuate soddisfano i seguenti criteri di scelta: dotazione tecnologica,, indispensabile per la
formazione a distanza, e centralità rispetto alla suddivisione dell’intero territorio provinciale in quattro
comprensori.
Alle scuole costituite centri servizio per la formazione sono assegnati compiti di progettazione, strutturazione,
attuazione, gestione dei moduli formativi, nonché di monitoraggio di tipo qualitativo dei percorsi attivati e delle
ricadute della formazione sulle istituzioni scolastiche.
E’ cura del capo di istituto di ogni scuola centro servizio per la formazione attendere alla formale costituzione e
conseguente attivazione di un gruppo di progetto del centro servizio, costituito da personale docente,
preferibilmente funzioni obiettivo, e non docente, interno ed esterno alla istituzione scolastica.
E’ compito del gruppo di progetto interno al centro servizio assolvere, secondo le indicazioni contenute nel
presente documento, all’esercizio dei compiti sopra esplicitati.
Al capo di istituto delle scuole individuate centri servizio è affidato l’incarico di coordinatore del gruppo di progetto
interno al centro servizio e l’incarico di direttore del corso di ogni modulo formativo attivato.
E’ compito del gruppo di progetto interno alla scuola centro servizio concordare con le risorse professionali
ritenute idonee alla formazione modalità e tempi di svolgimento delle azioni.
Il capo di istituto adempie alla stipula di convenzioni con le agenzie e i soggetti e individuati quali soggetti
formatori.
Alle scuole individuate centri servizio è affidata la gestione finanziaria del budget previsto per l’espletamento dei
corsi attivati.
Compiti di supervisione tecnica ed organizzativa dei piani di formazione sono affidati al Gruppo provinciale di
progetto.
Ogni scuola centro servizio è tenuta ad inviare al responsabile provinciale copia del progetto di ogni modulo
formativo.
Il progetto espliciterà: il numero complessivo delle funzioni obiettivo coinvolte; la tipologia delle funzioni obiettivo
interessate; il modello formativo prescelto; i contenuti selezionati; le attività ipotizzate; i raccordi con la
formazione a distanza; i tempi di svolgimento; le competenze attese; le modalità di rilevazione della qualità
dell’intervento formativo rispetto alle esigenze e alle aspettative dei docenti; le modalità di rilevazione
dell’arricchimento professionale e delle ricadute concrete sull’efficienza ed efficacia delle attività della scuola; la
previsione finanziaria.
E’ cura del direttore del corso attestare a conclusione dell’intero percorso la partecipazione, espressa dal
numero delle ore; le attività effettuate nel corso; le competenze che l’iniziativa di formazione ha consentito di
raggiungere.
Corsi
Le funzioni obiettivo delle istituzioni scolastiche della provincia di Matera da formare sono 318.
Per ogni corso si prevede un minimo di 20 ed un massimo di 25 funzioni obiettivo.
Le funzioni obiettivo risultano aggregate sulla base della sede di servizio o della sede di residenza più vicina alla
scuola centro servizio
Si prevedono in totale n. 11 corsi, così distribuiti sull’intero territorio provinciale:
CSF Istituto Magistrale Stigliani di Matera (Matera capoluogo) corsi n. 5
CSF ITIS Cassola di Ferrandina (Medio Basento) corsi n.1
CSF IPSIA Pitagora di Policoro (Fascia ionica) corsi n. 4
CSF Direzione Didattica di Stigliano (Montagna materana) corsi n.1
Risorse finanziarie per la formazione
Le risorse finanziarie disponibili per l’attivazione dei centri servizio e per la formazione delle funzioni obiettivo
sono di seguito espresse :
· assegnazione per la formazione delle funzioni-obiettivo a.s. 99/00 - £ 32.500.000 (pari a circa £ 2.500.000 a
corso)
· parte del 20% del budget provinciale per la formazione del personale scolastico a.s. 99/00 ai sensi della DM
210/99, ripartito tra i centri servizio sulla base del numero dei corsi attivati e delle esigenze specifiche.
Risorse professionali per la formazione
Per l’individuazione di soggetti privati, enti e associazioni da impegnare nelle attività di formazione delle funzioni
obiettivo, il Gruppo provinciale di progetto ravvisa essenziali i seguenti criteri:
· formazione come missione dell’ente o dell’agenzia formativa
· attività svolta nel campo dello sviluppo professionale
· esperienza accumulata nel campo della formazione del personale scolastico
· attività di ricerca ed iniziative di innovazione metodologica condotte nel settore della formazione
· padronanza di approcci innovativi
· ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
· specifica conoscenza riguardo alle aree di formazione
· disponibilità a consentire attività di monitoraggio e valutazione.
Ipotesi di impianto
Il Gruppo provinciale di progetto reputa necessario fornire utili indicazioni circa la progettazione dei moduli
formativi, ricorrendo all’impianto di seguito espresso:
Moduli trasversali (competenze a) e b) del Documento dell’osservatorio di monitoraggio delle attività di
formazione)
· Autonomia scolastica (flessibilità delle scelte organizzative e didattiche, politiche dei sistemi educativi, ruolo e
funzioni dei soggetti pubblici nella riforma autonomistica, principi di amministrazione pubblica, sistema
educativo integrato)
· Autoanalisi d’istituto e piani di miglioramento (teorie e tecniche del controllo di gestione)
· Teorie sul curricolo e modelli di programmazione (psicologia dell’età evolutiva, teorie metadidattiche generali)
· Scuola come organizzazione complessa (principi generali di cultura dell’organizzazione, teorie della
formazione e promozione delle risorse professionali)
· Interazione e comunicazione (teorie della comunicazione e della relazione, teorie della leadership)
Il “peso “ didattico, espresso dalle ore e dalle modalità di svolgimento prescelte (lezione frontale/attività
laboratoriale), è definito nell’ambito del progetto complessivo di ogni corso dal gruppo di progetto interno al
centro servizio.
Moduli specifici ( competenze c) del Documento dell’osservatorio di monitoraggio delle attività di formazione )
AREA 1 - Documento dell’osservatorio di monitoraggio delle attività di formazione
· Analisi dei bisogni del territorio
· Dimensioni della progettazione
· Modello didattico, organizzativo, relazionale
· Monitoraggio dei processi
· Valutazione (di tipo interno ed esterno) di processi e prodotti (di tipo interno ed esterno)
AREA 2 - Documento dell’osservatorio di monitoraggio delle attività di formazione
· Analisi dei bisogni di informazione/formazione dei docenti
· Sostegno alla progettazione (counseling, sportello, tutoring, etc.)
· Supporto alla ricerca educativo-didattica
· Documentazione delle attività didattiche
· Impiego delle tecnologie (autoaggiornamento, documentazione, ricerca, gestione dati, lavoro di aula)
AREA 3 - Documento dell’osservatorio di monitoraggio delle attività di formazione
· Analisi dei bisogni degli studenti
· Orientamento formativo e informativo
· Tecniche di ascolto e comunicazione
· Modelli di interazione (tutoraggio, etc.)
· Coordinamento attività integrative
·AREA 4 - Documento dell’osservatorio di monitoraggio delle attività di formazione
· Analisi dei bisogni del territorio
· Ricognizione risorse del territorio
· Progettazione integrata
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