SCUOLA MEDIA STATALE "GIULIANO DA SANGALLO"

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IL PATRONO DI OSTIA:  S. AGOSTINO

S. Agostino, proclamato da S.S. il papa Giovanni Paolo II patrono di Ostia e del XIII Municipio, trova al sua collocazione nella Piazza della Stazione Vecchia, precisamente nel parco antistante il Governatorato, sede del XIII° Municipio.

All'inaugurazione tante personalità sia laiche che religiose e di tutte le istituzioni locali.

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Breve storia di S. Agostino: la storia di S. Agostino è connessa con la storia di sua madre, Santa Monica. Nasce in Africa (allora sotto la dominazione dell'Impero Romano) a Tagaste nel 354; nacque con il nome di Aurelio Agostino da Patricius, un modesto consigliere municipale  e piccolo proprietario terriero di Tagaste,  oggi Souk-Ahras, Algeria, pagano, e da madre cristiana, Monica. Quest'ultima eserciterà un grande ruolo nell'educazione e nella vita del figlio.

Africano di nascita, e quindi probabilmente di madrelingua berbera, apprese e utilizzò il punico e il latino, mentre non imparò mai il greco l'altra grande lingua di cultura dell'epoca con il latino. All'età di diciassette anni fu mandato a Cartagine per studiare retorica. Risale all'epoca la morte del padre Patricius. A Cartagine Agostino visse per quindici anni in concubinaggio con una donna, dalla quale ebbe un figlio, Adeodato  (il quale morì tra il 389 e il 391). Da questa donna si separò nel 386. Da giovane aderisce al Manicheismo, ma scoperta la vocazione per la filosofia e, in particolare, per il pensiero dei neoplatonici di Plotino, nel 383 si recò a Roma,  dove insegnò retorica e, appunto, filosofia;  l'anno successivo si trasferì a Milano,  dove il "praefectus urbis" gli procurò un posto di insegnante,  Agostino resta affascinato dalla personalità di Ambrogio (vescovo di Milano), dal quale viene convertito al cristianesimo nel 385. Decisivo per la sua conversione - così narra egli stesso   nelle sue "Confessioni", testo che diverrà un classico della teologia e della  letteratura - sarebbe stata l'esperienza vissuta in un giardino, quando sentì   la voce di una bimba che cantarrellava "tolle lege", ossia prendi e leggi, invito che egli riferì alla Bibbia, che, a quel punto, aprì a caso, cadendo su un passaggio di San Paolo. Diventa così catecumeno e la notte fra il 24 e il 25 aprile 386, vigilia di Pasqua, riceve il battesimo dalle mani del vescovo Ambrogio.
Tornato in Numidia nel 387, dove nel 395 divenne vescovo di Ippona  (l'attuale Annaba, Algeria) e dove fonderà un monastero, Agostino elaborò le sue dottrine sul peccato originale (istituendo fra il IV secolo e il V secolo il battesimo  infantile nella Chiesa cattolica), la grazia divina e la predestinazione.
Teorico della pace come aspirazione universale degli uomini, combatté a lungomolte dottrine eretiche.  Morì nel 430, mentre Ippona era assediata dai Vandali.

Le sue opere maggiori sono le "Confessioni" (del 397) e "La città di Dio"   (tit. lat.: "De civitate Dei"), scritta in ventidue volumi tra il 412 e il 426, che costituisce una vera e propria apologia del Cristianesimo messo a confronto con la civiltà pagana.

Ecco la statua e la targa dedicata al santo:

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