Associazione dei genitori della scuola n.13 di Ilion - Atene

 

SOCRATES-COMENIUS 1 PROJECT: The Challenge of running a school: multiculturalism, integration, parents involvement.

ATHENS 23-30 OF NOVEMBER 2002

 

Signore e signori,

Siamo lieti di darvi il benvenuto nel nostro paese e nella nostra scuola e augurarvi un piacevole soggiorno. La vostra presenza qui oggi è un piacere speciale per noi.Il progetto Socrates - Comenius dell’Unione Europea ci dà l’opportunità di incontrare persone da differenti paesi con i quali abbiamo un’esperienza comune: i nostri bambini e la loro educazione. Crediamo che lo scambio di punti di vista su questa questione sia molto importante. Lo scambio di punti di vista e di esperienze può diventare un’influenza culturale.

Il multiculturalismo, che sembra essere stato scoperto all’improvviso nella seconda metà del XX secolo, non è un fenomeno nuovo. Ha sempre accompagnato l’uomo lungo tutta la sua storia ed esprime la varietà delle differenti civilizzazioni. Lo scambio di idee tra le differenti società, in certe circostanze, diventa influenza positiva e produce cultura. Gli antichi Greci non avrebbero mai potuto ottenere i loro successi se non avessero preso elementi ed idee dall’Est. Allo stesso modo la cosiddetta civiltà europea od occidentale, con i suoi principi comuni di democrazia, libertà, uguaglianza di fronte alla legge, ecc, non esisterebbe così come la conosciamo oggi se non si fosse sviluppata nell’antica Grecia e a Roma, a Bisanzio, nell’Italia del Rinascimento, nella Francia dell’Illuminismo, nella mente degli intellettuali dei vostri paesi durante gli ultimi due secoli e attraverso i movimenti liberali e rivoluzionari del XX secolo. Sfortunatamente, questa varietà di culture molto raramente è presentata alla gente per quello che rappresenta. Le società invece di rappresentarsi come vasi comunicanti con una serie di relazioni dirette e indirette, si definiscono come comunità " chiuse" e "pulite" con una valutazione di superiori e inferiori. La "nostra" società è quella conosciuta, i nostri valori estetici e culturali sono non solo gli unici accettabili per noi, ma sono anche superiori a quelli degli altri. Gli " altri" sono "selvaggi", "barbari", "incivili", "inferiori", perché sono differenti.

I grandi cambiamenti politici, sociali ed economici dell’Europa dell’Est negli ultimi anni hanno fatto arrivare nel nostro Paese molte persone. La società greca – così come i genitori della nostra scuola che ne sono parte- non era pronta ad affrontare questa situazione. Fino ad ora la reazione alla " differenza" e il comportamento verso gli

" altri" sono, in genere, pieni di preoccupazione e scetticismo. Ma, con alcune eccezioni negative, - che di solito sono presentate drammaticamente dai mass media- l’integrazione degli immigrati procede. Centinaia di migliaia di emigrati vivono oggi nel nostro paese, lavorano, hanno una famiglia, mandano i loro figli nelle nostre scuole.

C’è ancora molto lavoro da fare. Il multiculturalismo, il rispetto dell’ "altro" e delle differenze sono istanze che hanno a che vedere con la democrazia, la libertà, il rispetto dell’essere umano e dei diritti umani. Ma prima di tutto i genitori devono essere informati su queste questioni, cosa finora non fatta. E questa è una responsabilità dello Stato, della scuola, ma anche dell’Associazione Genitori. Deve esserci un dialogo che aiuti ad esprimere paure e preoccupazioni. Solo una società aperta e ben informata può padroneggiare queste tematiche. La sfida della guida di una scuola di oggi è la sfida nel fare di una scuola " chiusa" , " nazionale" una "aperta" e multiculturale. " Aperta" ai nuovi modi di funzionamento, alle conoscenze all’ampio spettro del pensiero moderno, delle scienze, delle arti. " Aperta" ai problemi sociali e alle sensibilità moderne. Una scuola "aperta" come punto di incontro delle differenti culture.

La visione di una comunità europea al di sopra delle nazioni non è frutto di leggi .La rinascita del nazionalismo nell’ex Yugoslavia, la crescita di movimenti conservatori e razzisti in Francia, Austria, Olanda, Italia del Nord, basati sulla paura degli immigrati, vengono a ricordarci che la comunità sovranazionale è prima di tutto un processo continuo di democratizzazione della società europea.
Naturalmente la base della società è l’educazione elementare nella scuola di base. Ma possiamo cambiare la società solo cercando di cambiare il sistema educativo? Possiamo marciare a due velocità, con una distanza tra scuola e società? Non credo. Credo anche che la democrazia e il rispetto dei diritti umani non sia solo questione politica. Prima di tutto è questione di cultura e civiltà, di modo di vita. E questa è una bella sfida per le Associazioni dei Genitori nelle scuole di oggi.

Ilion, Novembre 2002.

Scuola Primaria Vittorio Piccinini
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