SESSIONE VII 10 / 04 ‘03 IL MITO DELLA CAVERNA
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quello che conosciamo può essere irreale ,come le ombre nel mito della caverna oppure reale come in una conoscenza verificata in diversi modi |
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sono d’accordo con te |
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Le ombre nella caverna sono una rappresentazione della realtà e quindi hanno un minimo di conoscenza del vero |
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non è vero che è proprio irreale il mondo della caverna perché un po’ “vedi” conosco la realtà anche solo con la vista (senza le altre verifiche di Fabrizio). Anche un film non è realtà; tu vedi una rappresentazione. Quindi le ombre sono realtà come oggetto e inoltre lo rappresentano |
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ma i prigionieri non sanno che è una rappresentazione; credono che sia la vera realtà! |
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un’ombra non è un’allucinazione, è vera |
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ma bisogna saperlo che è vera |
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io penso che avete ragione tutti e due:le ombre sono reali ma è anche vero che poi (dietro di loro) c’è una realtà diversa |
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per fare questa distinzione devi conoscere.Che ne sappiamo noi se fuori di noi del nostro mondo ci può essere un’altra realtà? |
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La realtà è diversa a seconda delle conoscenze: un cieco non vede ma tocca e pensa che la realtà sia una sagoma, senza colore e senza tutto quello che si può conoscere con gli occhi |
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L’ombra è realtà come concretezza; tu sai che c’è ma non ha vita. Essendo una rappresentazione non è realtà |
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allora diciamo che è reale quello che verifichi con tutti i sensi |
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Io vorrei passare alla seconda domanda. E’ giusto dare la propria conoscenza agli altri perché altrimenti rimarrebbero con qualcosa in meno |
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se si condivide la conoscenza, c’è più cultura |
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sono d’accordo: è giusto comunicarlo però le persone della caverna tutti, avevano paura di conoscere il nuovo |
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è giusto estendere la conoscenza perché da soli si ha paura ad andare avanti, a volte si devono combattere le persone che non vogliono conoscere |
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Inoltre hai paura della conoscenza perché hai paura di affrontarla |
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la conoscenza è di tutti e tutti devono conoscere |
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sono d’accordo ma vorrei aggiungere che, per come è fatto l’uomo, non è tanto semplice estendere la conoscenza. Gli uomini egoisti vogliono tenerla per sé |
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volevo aggiungere una cosa sulla paura:la paura si deve superare per conoscere, ma non si può costringere nessuno. Ognuno deve essere libero di conoscere o meno |
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non c’è bisogno di costrizioni. E’ un dovere aiutare gli altri a conoscere; si può fare passo passo come con i bambini piccoli:una difficoltà alla volta |
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certo! Chi ha più opportunità ha il dovere di condividere le conoscenze con gli altri |
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è giusto anche perché altrimenti non c’è progresso |
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si, però se uno insiste nel contrario, bisogna lasciarlo libero |
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secondo me la risposta è ovvia perché tutti dicono che è giusto |
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non è così sempre. Abbiamo trovato gli egoisti che non vogliono condividere la loro conoscenza |
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certo, si sentono superiori, godono a sapere cose in più degli altri |
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se siamo tutti d’accordo che sia giusto, propongo di trovare una conclusione |
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potremmo invece continuare con un’altra domanda: in che modo estendere la conoscenza? |
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si potrebbe rispondere: parlando, discutendo cioè comunicando |
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anche portando prove di quello che dici |
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portando la conoscenza attraverso i libri |
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essendo un insegnante che dà tutto quello che sa |
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facendo come nel mito della caverna: la persona liberata è uscita; così si porta chi deve conoscere fuori (sul posto oggetto della conoscenza – spiega su richiesta) |
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aiutando gli altri a capire con la propria conoscenza |
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portando prove adatte alla persona, che riescano a convincerla |
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mostrando i lati positivi della conoscenza |
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…a tutti: bisogna invogliare a sapere, non imporre |
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se si presentano solo i lai positivi non si fa conoscenza, si dà solo una parte. Anche i lati negativi vanno conosciuti |
classe V anno scolastico 2002-2003
Scuola Primaria Vittorio
Piccinini |