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VERBALE
N. 1 DI ASSEMBLEA DEL CONSIGLIO DEI BAMBINI (presenti i rappresentanti di tutte le classi)· funzione del rappresentante di classe; · confronto di opinioni sul menù e sulla nuova organizzazione della mensa scolastica. Tutti i membri del Consiglio ritengono che uno dei compiti fondamentali del rappresentante sia quello di consultare e raccogliere tutti i pareri, all’interno della propria classe, su proposte dettate dall’ordine del giorno dell’assemblea o anche su situazioni particolarmente sentite dal gruppo. Durante l’assemblea ogni rappresentante riferirà, in merito ad ogni proposta, l’opinione della propria classe. Tutti i componenti del Consiglio dei bambini rappresentano la scuola. Gli argomenti che si possono discutere riguardano l’organizzazione interna della scuola (regole, abbellimenti, adesioni ad alcuni progetti, ecc…). Per il secondo punto all’ordine del giorno, i rappresentanti rispondono ad alcune domande poste dal questionario alunni- mensa, che sarà somministrato nelle prossime settimane in tutte le classi. I rappresentanti ritengono importante l’uso dei piatti di ceramica e dei bicchieri di vetro per evitare un eccessivo inquinamento dato dalla plastica difficilmente riciclabile. Questa scelta di tipo ecologico decisa dal Comune di Roma, porta una maggior quantità di lavoro per gli addetti al servizio mensa. Alcuni membri del Consiglio si chiedono cosa sia il “piatto campione”: questo piatto, posto all’entrata della mensa, indica la quantità e il tipo di alimenti che ogni alunno deve assumere ed è stabilito dalle dietiste del Comune. L’insegnante Cardoni spiega ai bambini la modalità di somministrazione dei questionari. L’assemblea
si scioglie alle ore 12.30. VERBALE N.2
ASSEMBLEA DEL CONSIGLIO DEI BAMBINI Dalla
tabulazione è emerso quanto segue:
L’assemblea
si scioglie alle ore 10.30. Lunedì
28/03/08 si è riunito il Consiglio dei Bambini con il seguente ordine del
giorno:
L’insegnante
Cardoni e l’insegnante Trivigno informano l’assemblea sulla nuova iniziativa
del Comune di Roma riguardo all’inserimento
dei prodotti equosolidali nelle mense scolastiche. Il commercio
equo e solidale è un approccio alternativo al commercio tradizionale; esso
cerca di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo
un trattamento economico e sociale equo e rispettoso. Per “equo e solidale”
si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l’obiettivo
primario non è ottenere il maggior profitto, bensì la lotta allo sfruttamento
e alla povertà legate a cause economiche. Un altro aspetto molto importante
dell’attività equosolidale è quella della tutela ambientale con la
produzione biologica per un cibo più
sano, ma anche per evitare ai contadini e operai di esporsi a prodotti nocivi
per l’uomo. In
particolare le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale si impegnano ad
adottare alcuni criteri:
L’inserimento del prodotto equo solidale nelle mense pubbliche e l’utilizzo del caffè proveniente dai produttori del sud del mondo (America Latina, Asia, Africa) nelle macchinette automatiche, hanno spinto Fairtrade (marchio di certificazione dei suddetti prodotti) a conferire a Roma il titolo di prima città equosolidale italiana. Al progetto
“mense solidali” hanno aderito un centinaio di comuni d’italia (tra i più
grandi Genova, Torino e Firenze). Dopo la
spiegazione data dalle insegnanti, i rappresentanti riflettono sul fatto che
aiutando lo sviluppo del commercio equosolidale, si potrebbe garantire ai paesi
in via di sviluppo una maggior possibilità d’impiego di manodopera locale; in
questo modo gli immigrati non sarebbero
più costretti a lasciare i loro paesi per affollarsi all’estero, spesso senza
trovare alloggio e lavoro. L’assemblea
si scioglie alle ore 12.30.
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Scuola Primaria Vittorio
Piccinini |