Verbali

 

VERBALE N. 1 DI ASSEMBLEA DEL CONSIGLIO DEI BAMBINI

(presenti i rappresentanti di tutte le classi)

 Il giorno 12 novembre 2007 si è riunito il Consiglio dei bambini con il seguente ordine del giorno:

·        funzione del rappresentante di classe;

·        confronto di opinioni sul menù e sulla nuova organizzazione della mensa scolastica.

Tutti i membri del Consiglio ritengono che uno dei compiti fondamentali del rappresentante  sia quello di consultare e raccogliere tutti i pareri, all’interno della propria classe, su proposte dettate dall’ordine del giorno dell’assemblea o anche su situazioni particolarmente sentite dal gruppo.

Durante l’assemblea ogni rappresentante riferirà, in merito ad ogni proposta, l’opinione della propria classe.

Tutti i componenti del Consiglio dei bambini rappresentano la scuola.

Gli argomenti che si possono discutere riguardano l’organizzazione interna della scuola (regole, abbellimenti, adesioni ad alcuni progetti, ecc…).

Per il secondo punto all’ordine del giorno, i rappresentanti rispondono ad alcune domande poste dal questionario alunni- mensa, che sarà somministrato nelle prossime settimane in tutte le classi.

I rappresentanti ritengono importante l’uso dei piatti di ceramica e dei bicchieri di vetro per evitare un eccessivo inquinamento dato dalla plastica difficilmente riciclabile.

Questa scelta di tipo ecologico decisa dal Comune di Roma, porta una maggior quantità di lavoro per gli addetti al servizio mensa.

Alcuni membri del Consiglio si chiedono cosa sia il “piatto campione”: questo piatto, posto all’entrata della mensa, indica la quantità e il tipo di alimenti che ogni alunno deve assumere ed è stabilito dalle dietiste del Comune.

L’insegnante Cardoni spiega ai bambini la modalità di somministrazione dei questionari.

L’assemblea si scioglie alle ore 12.30.

 

VERBALE N.2 ASSEMBLEA DEL CONSIGLIO DEI BAMBINI

 Il  giorno 21 dicembre 2007 si è riunito il Consiglio dei bambini  per informare le classi sull’esito della tabulazione  del questionario alunni-mensa.

Dalla tabulazione è emerso quanto segue:

la maggior parte dei bambini mangia volentieri a mensa;
l’iniziativa che è piaciuta di più è quella della varietà delle pietanze e trovano simpatica l’idea della merenda pomeridiana;
L’alimento preferito dai bambini è il gelato e la pasta;
Alcune pietanze come la frittata e il pesce non sono gradite;
La maggior parte degli alunni preferisce le verdure condite;
L’iniziativa del menù etnico è piaciuta alla maggior parte dei bambini (2/3);
Più della metà degli alunni assaggia tutto con curiosità, entusiasmo e voglia di conoscere cibi diversi dai nostri;
Tutti i bambini ritengono che sia importante mangiare i cibi del proprio paese all’estero.

L’assemblea si scioglie alle ore 10.30.

 VERBALE N° 3 DI ASSEMBLEA DEL CONSIGLIO DEI BAMBINI

Lunedì 28/03/08 si è riunito il Consiglio dei Bambini con il seguente ordine del giorno:

commercio equo-solidale: i prodotti della nostra mensa;
varie ed eventuali.

L’insegnante Cardoni e l’insegnante Trivigno informano l’assemblea sulla nuova iniziativa del Comune di Roma riguardo  all’inserimento dei prodotti equosolidali nelle mense scolastiche.

Il commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio tradizionale; esso cerca di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale equo e rispettoso. Per “equo e solidale” si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l’obiettivo primario non è ottenere il maggior profitto, bensì la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche. Un altro aspetto molto importante dell’attività equosolidale è quella della tutela ambientale con la produzione biologica per un  cibo più sano, ma anche per evitare ai contadini e operai di esporsi a prodotti nocivi per l’uomo.  

In particolare le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale si impegnano ad adottare  alcuni criteri:

Garantire delle condizioni di lavoro che rispettino i diritti dei lavoratori;
Non ricorrere al lavoro infantile e non sfruttare il lavoro minorile, agendo nel rispetto della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia;
Pagare un prezzo equo che garantisca a tutte le organizzazioni (di produzione, di esportazione, di importazione e di distribuzione) un giusto guadagno; il prezzo equo per il produttore è il prezzo concordato con il produttore stesso sulla base del costo delle materie prime, del costo del lavoro locale, della retribuzione dignitosa e regolare per ogni singolo produttore;
Garantire ai lavoratori una giusta retribuzione per il lavoro svolto assicurando pari opportunità lavorative e salariali senza distinzioni di sesso, età, condizione sociale, religione, convinzioni politiche;
Rispettare l’ambiente privilegiando produzioni biologiche e uso di materiali riciclabili;
Garantire ai consumatori un prezzo trasparente;
Valorizzare e privilegiare i prodotti artigianali per uno scambio di informazioni culturali, sociali e religiose.

L’inserimento del prodotto equo solidale nelle mense pubbliche e l’utilizzo del caffè proveniente dai produttori del sud del mondo (America Latina, Asia, Africa) nelle macchinette automatiche, hanno spinto Fairtrade (marchio di certificazione dei suddetti prodotti) a conferire a Roma il titolo di prima città equosolidale italiana.

Al progetto “mense solidali” hanno aderito un centinaio di comuni d’italia (tra i più grandi Genova, Torino e Firenze).

Dopo la spiegazione data dalle insegnanti, i rappresentanti riflettono sul fatto che aiutando lo sviluppo del commercio equosolidale, si potrebbe garantire ai paesi in via di sviluppo una maggior possibilità d’impiego di manodopera locale; in questo modo gli immigrati non  sarebbero più costretti a lasciare i loro paesi per affollarsi all’estero, spesso senza trovare alloggio e lavoro.

L’assemblea si scioglie alle ore 12.30.

 

 

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