Spendere denaro è facile e divertente ma tutto ciò che compriamo è indispensabile o ci rende veramente felici?

Racconta una tua esperienza in proposito.

Quando entro in un negozio, di solito vi viene subito voglia di comprare qualcosa che in fondo è inutile per me.
Ad esempio, l’altra settimana, quando sono andato a Ravello con la scuola, nella piazza centrale c’era un negozio che vendeva giochi, souvenir e qualche gioia. Appena entrato ho subito visto molti oggetti che attiravano la mia attenzione, uno di questi oggetti era una conchiglia a forma di spirale con scritto sopra un segno zodiacale con il disegno e il periodo di durata; dopo un po’ mi sono accorto che nonostante la sua bellezza, quella conchiglia non aveva nessuna funzione, se l’avessi comprata, sarebbe stata messa sulla mia scrivania e poi dimenticata.
Nel nostro mondo, nel mondo in cui viviamo, le cose più complementari vengono trasformate in cose indispensabili.
La moda di oggi, cambia ogni settimana e siamo noi che seguiamo la moda ma non viceversa come dovrebbe essere…
Pochissime cose che noi compriamo sono indispensabili, ma alcune possono essere utili: la lavatrice, non è indispensabile, i panni si possono lavare anche a mano, ma ci aiuta e ci permette di fare altre cose che, lavando i panni non avremmo potuto fare…
In questa società tutti devono avere tutto, altrimenti vengono
esclusi…
Francesco Polia V B Verderocca

Il mondo si sta trasformando velocemente; la qualità della vita è ottima grazie al continuo progresso scientifico e tecnologico, che però ha portato come conseguenza il consumismo.
Oggi come oggi il denaro viene un po' sottovalutato, si spendono molti soldi, per lo più in acquisti inutili. Non si fa più caso a quanto si spende in accessori, che, o si rompono facilmente, oppure una volta comperati, non si sa come utilizzare…
Giulia Taccari V C Verderocca

A volte non rifletto su quello che compro e mi rendo conto, solo dopo di aver comprato un oggetto che non mi piace e non mi rende felice. Quando ho comprato il "game boy advance", ero felicissimo e pensavo che non avrei mai più comprato una cosa così bella, invece no, perché ci ho giocato solo una settimana e poi l'ho lasciato nel mio armadietto e adesso difficilmente lo tiro fuori per giocarci.
Amel Selaci V A Verderocca

Lo scorso Natale ho capito che risparmiando tutti i giorni piccole somme di denaro, non sprecando soldi in capricci o sciocchezze inutili, si può aiutare veramente qualcuno che ne ha bisogno…Un giorno mio padre venne a casa e ci propose l'idea di un'adozione a distanza… All'inizio pensavo che fosse molto difficile rinunciare a qualcosa di mio per darlo ad altri ma poi, pensando di poter aiutare un bambino come me, a mangiare, studiare e star bene, mi sono sentita molto importante.
Questa esperienza mi ha fatto capire che saper risparmiare è molto importante perché ti insegna a fare delle rinunce, delle scelte, ad aspettare e a non voler tutto subito ma……….. è difficile !!!
Chiara Ceccarelli V B Piccinini

Riscrivi la favola "La cicala e la formica", ambientandola nel presente trasformando i protagonisti in esseri umani.

In una piccola città dell'Umbria è estate. Come ogni estate i raccolti sono fiorenti, i campi di grano, ormai maturo, danno cibo agli abitanti e colorano il paesaggio con un tocco di giallo acceso. …In realtà chi vive nello splendore è Francesco, che tutti soprannominano "La cicala ", perché ama cantare e soprattutto perché è uno spendaccione. La sua casa,anzi la sua "reggia" è sopra una piccola collina da cui può vedere il bellissimo teatro di canto del paese… Massimo, un altro abitante del paese, è un contadino altruista e molto simpatico, insieme alla sua famiglia lavora per fare provvista per l'inverno che sta per arrivare. La sua casa è vicino al suo campo di grano ed è accanto ad un albero di pesco. Tutti lo chiamano "La formica" perché lavora sodo ma riesce a dedicarsi anche ai suoi due figli, Lois e Caterine.
Giulia Longo V A Piccinini

C'era una volta un signore che si chiamava Dario, era molto gentile e di soldi non ne aveva molti. A lui piaceva stare con le altre persone per comunicare e per fare amicizia, gli piaceva anche fare sport e leggere, però doveva sempre lavorare per mantenersi. Lui lavorava alla Fiat che in quel periodo incominciava ad andare in crisi e a licenziare molti operai, perciò lui era sul filo del rasoio. Un giorno d'inverno Dario stava passeggiando e dopo aver preso un panino, incontrò un barbone che aveva tantissima fame e stava per morire di freddo…
Alessandro Moretti V C Piccinini

Scuola Primaria Vittorio Piccinini
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