Quest'anno abbiamo avuto l'opportunità di vivere l'esperienza
del compostaggio direttamente a scuola, con l'aiuto di un esperto
di una associazione locale che lavora per l'ambiente.
L'esperto ha portato la compostiera: un contenitore di
legno pressato.
L'abbiamo interrata (che fatica scavare!!) in un posto ombroso
nel perimetro del campo annesso alla sede scolastica dove
svolgiamo attività di Educazione Fisica.
![]() |
![]() |
Abbiamo messo nel fondo della cassa terra e pezzi di erba, e i
"primi scarti" (bucce di banana, resti vegetali ecc...)
portati da casa così come avevamo concordato. Poi giorno dopo
giorno, approfittando del fatto che la nostra mensa affaccia
sullo stesso perimetro, riuscivamo a portare "scarti"
sempre più consistenti e così il cumulo aumentava.
Insomma avevamo ormai un modo insolito di
"sparecchiare" i tavoli della mensa.
Era stato anche stabilito di limitare al massimo gli scarti di
tipo animale, per non attirare nella compostiera piccoli animali
come insetti e roditori: così l'esperto ci aveva consigliato di
procedere.
Periodicamente avevamo cura di osservare se era secco il cumulo e
spesso abbiamo aggiunto acqua per favorire la decomposizione.
Ci siamo sentiti soddisfatti quando abbiamo osservato che si
formavano varie muffe.
![]() |
![]() |
Ci siamo assentati per una settimana per partecipare al campo
scuola e al nostro ritorno abbiamo potuto osservare, con nostra
grande soddisfazione, che la massa era diminuita di livello.
Con attrezzi adatti abbiamo rimestato il tutto, e ancora adesso
ogni tanto mettiamo altra acqua, ma abbiamo smesso di aggiungere
scarti: dobbiamo per forza far riposare il tutto!!
Da questa esperienza si comprende che quando si parla di
biomassa, si intende riferirsi all'utilizzo delle sostanze
organiche che vengono decomposte.
Ci sono paesi europei dove nei giardini delle case riservano un
posto per la produzione del compost.
Qui in Italia si deve ancora affermare tale tipo di
comportamento.
Torna al titolo