DIVINA COMMEDIA

 SCENA I

 (Sipario chiuso, entra il presentatore)                                                       

PRESENTAZIONE: Signore, signori, bambini, buona sera. Per prima cosa un grazie di cuore per essere venuti ad assistere a questo spettacolo che noi, ragazzi del tempo prolungato abbiamo ideato e realizzato grazie all'aiuto dei nostri insegnanti. Quella che tra poco vedrete è una commedia musicale, liberamente, ma proprio liberamente ispirata alla "Divina Commedia" di Dante Alighieri. Ai vizi e ai problemi del suo tempo, noi abbiamo sostituito quelli a noi più vicini della nostra società, che i grandi chiamano post-industriale. Speriamo che Dante non se la prenda troppo per questa irriverente rivisitazione della sua opera e che voi siate molto, ma molto indulgenti con noi. Di nuovo grazie a tutti e buon divertimento.

 (Si apre il sipario, in scena il narratore)

 NARRATORE:

 

Era un dì, Dante, poeta eterno, giunto in un bosco tenebroso, ed irto che nascondeva l'entrata dell'inferno. Egli vagava sconsolato e tremante, quando gli apparvero tre belve assai feroci che cercavano di pararglisi davanti. Queste erano Superbia, Avarizia e Lussuria i peccati che l'uomo da Dio tiene lontano.

 (Dante entra lentamente in scena) 

DANTE:

 

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in mezzo alla Callara che l'uscita del bosco era smarrita, ahi, che i cartelli che indicar dovean la via più breve per uscir dall'ombra il buon guardiano posti storti avea.
NARRATORE: Ed ecco uscir dall'ombra le tre fiere, che rappresentano i vizi del mondo.

Appaiono le tre fiere, che si avvicinano a Dante sul motivo di: SEI UN MITO. Dante indietreggia spaventato, le tre fiere si portano in avanti e cantano

LE TRE FIERE:

 

 

 

 

 

 

 

 

Dominiamo sulla gente perchè,
siamo i vizi, siamo i vizi più grandi del mondo
e ci dispiace per gli altri però il poter
e più forte e nessuno, nessuno potrà sradicarlo
perchè il mondo gira con noi.

Noi che siamo forti come non mai,
dominiamo, dominiamo su tutti lo sai
i potenti sono sotto di noi e anche tu
sentirai la voglia di stare bene con noi
e giù all'inferno e giù all'inferno tu ci seguirai.

SIAMO I VIZI, SIAMO I VIZI PER VOI
I PIU' GRANDI AL MONDO
CHE NESSUNO MAI POTRA' SCACCIAR
(il coro ripete il ritornello)

 Appare Virgilio, Dante si spaventa e Virgilio canta sul motivi di NON ARROSSIRE

VIRGILIO:

 

 

Non arrossire, non aver paura,
perchè sono Virgilio un amico per te.
Son qui venuto per aiutarti,
per condurti a vedere che cosa è laggiù
(il coro ripete tutta la canzone)
DANTE: Oh Virgilio, da dove vieni? Che vieni dal supermercato?
VIRGILIO:

 

Ma che KESP dici! Io son Virgilio il poeta lombardo. Hai presente l'Eneide? Sono qui per guidarti nel tuo lungo viaggio attraverso l'Inferno e vedrai come sono puniti coloro che in vita hanno peccato.

(S'incamminano, Virgilio canta) Sul motivo: IL GATTO E LA VOLPE

VIRGILIO:

 

 

 

 

Quanta fretta, ma dove corri, dove vai
se mi ascolti per un momento, capirai,
tu sei Dante ed io Virgilio, stiamo in società
di me ti puoi fidar.

Puoi parlare dei tuoi problemi, dei tuoi guai
i migliori in questo campo, siamo noi
è una ditta specializzata, fa in contratto e vedrai
che non ti pentirai.

CORO:

 

 

Quanta fretta ma dove corri, dove vai
se lo ascolti per un momento capirai
tu sei Dante lui Virgilio, state in società
di lui ti puoi fidar.

SCENA II

(In scena il coro che recita)

CORO: Per me si và nella città dolente, per me si và nell'eterno dolore, per me si và tra la perduta gente.

BALLETTO SU MUSICA DEI DIAVOLI

(Narratore rivolto a Dante e Virgilio che entrano)

NARRATORE:

 

Lasciate ogni speranza o voi che entrate (continua indicando Caronte)
Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio bianco per antico pelo gridando.

Canto di caronte sulle note di: IO SONO IL VENTO

CARONTE:

 

 

 

 

Io son Caronte,
sono la furia che passa e che porta con sè
ho attraversato il fiume cercando di voi, dove siete? Non sfuggite,
venite con me nel caldo e nel gel.

Io son Caronte,
dell'Acheronte il potente signore io son,
vengo a portarvi nel regno malvagio dei più,
dove il sole non c'è nel caldo e nel gel.

NARRATORE: Caron demonio con gli occhi di bragia tutte le anime raccoglie, batte correndo, chiunque s'adagia.

Entrano in scena degli scioperanti con cartelli "Sciopero dei traghettatori" gridando, le anime in scena si uniano.

SCIOPERANTI: Scio-pe-ro, scio-pe-ro.....

1 SINDACALISTA:

 

Fermi non si parte senza contratto
CARONTE:

 

 

Che significa tutta questa festa? Il contratto, lo sciopero, qui non stiamo sulla terra, non ci siamo capiti, siamo all'INFERNO!
Voi animacce nere siete qui per scontare i peccatacci vostri con terribili pene. Contegno, qui si battono i denti dalla paura, ci si strappano i capelli, ci si lamenta... ma la Divina Commedia non la conoscete?
ANIME: Che d'è?
CARONTE: Cosa non sapete cos'è la Divina Commedia? Ma in quale scuola avete studiato?
ANIME: Alla TITTONI di Manziana
CARONTE:

 

Basta con le chiacchiere, salite sul traghetto...(poi rivolto ai sindacalisti)
e voi con quei cartelli PUSSA VIA! Io mi difendo da solo.
2 SINDACALISTA:

 

Che strano traghettatore! Siamo qui per difendere i suoi diritti e lui ci caccia via!

(Virgilio rivolto a Dante)

DANTE: Ma questi tipi coi cartelli chi sono? Che vonno?
VIRGILIO: Son scioperanti e sindacalisti
DANTE: Sarebbe a dire? Questo parlar tuo mi è oscuro
VIRGILIO: Non è facile spiegare, è una specie particolare di uomini che si trova ovunque, sono persone che vogliono aiutare i propri simili ad ogni costo. Anche se oggi non se li fila più nessuno.
DANTE: Perchè sono arrivati all'Inferno?
VIRGILIO: A forza di essere mandati al diavolo, prima o poi qui dovevano arrivare.

Canzone sul motivo: TI TIRANO LE PIETRE

CORO:

 

 

Tu lavori e ti tirano le pietre,
non lavori e ti tirano le pietre
qualunque cosa fai, dovunque te ne vai
tu sempre pietre in faccia prenderai
COSI' SARA' FINCHE' VIVRAI, SARA' COSI', LA, LA, LA...
  Tu fai sciopero e ti tirano
le pietre, non lo fai ti tirano le pietre
qualunque cosa fai, dovunque te ne vai tu sempre pietre in faccia prenderai.
COSI'SARA' FINCHE' ...
  Vai a scuola e ti tirano le pietre
non ci vai ti tirano le pietre,
qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, tu sempre pietre in faccia prenderai
COSI' SARA'FINCHE' VIVRAI SARA', COSI' LA', LA'...

SCENA III

NARRATORE:

 

 

Così Dante discese dal cerchio primario, giù nel secondo, ovvero dalla padella alla brace.
Qui sta Minosse orribilmente ringhia, esamina le colpe nell'entrata, giudica e manda secondo che la coda avvinghia.
L'anima dannata, quando davanti a lui si pone, tutta si confessa; e quel conoscitor de li peccati, vede qual luogo d'Inferno va bene per esso
I ANIMA: Ora mi spiego che professore ha avuto Di Pietro

BALLETTO DEI DIAVOLI: UNA NOTTE SUL MONTE CALVO

Canzaone sul motivo di: GIUDICHERO'

MINOSSE:

 

 

Giudicherò anche te, che hai la notte nel cuor,
e se tu lo vorrai, mi dirai.
Io lo so perchè tu la fede non hai
ma se tu lo vorrai mi dirai.
II ANIMA: (declamato) Sono uno pentito, mi dissocio
MINOSSE:

 

(riprendendo il canto) Non puoi più pentirti, perchè,
il peccato hai fatto, e c'è,
nell'Inferno, ora sei, ora sei
CORO: 

 

Non puoi più pentirti, perchè,
il peccato hai fatto, e c'è,
nell'Inferno, ora sei, ora sei.
III ANIMA:

 

Anch'io, anch'io voglio gli arresti domiciliari e mi aspetta una riduzione della pena.
IV ANIMA:

 

Compagni di pena, non accettiamo questa imposizione! Noi siamo tanti, abbiamo la forza per ribellarci a questa ingiustizia! Chi è questo che pretende di giudicare!

La IV anima canta sul motivo: NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE

ANIMA:

 

 

 

 

 

 

Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu

CORO: la verità ti fa male lo sai

Quaggiù siam finiti a pagar per i nostri error

CORO: la verità ti fa male lo sai

Ma a te no, no, non basta ancor, tu vuoi aggravare ancor,
la colpa paghiamo già con lo stare qui e sempre sia così.
Per l'eternità noi staremo qui, e non c'è speranza di poter uscir,
questo è già abbastanza e non serve che tu inasprisca ancor la mia pena qui
(coro ripete tutto)

MINOSSE: Basta! Si proceda all'interrogatorio dei colpevoli secondo il nuovo codice! Vengano i miei aiutanti
NARRATORE:

 

Ed ecco arrivar due demoni ghignando, le loro mani orribilmente sfregando.
Essi si apprestano ora a domandar quel che in terra le anime fece peccar.
Pronti sono così a consegnarli a Minosse,  che li riempie, poveri di percosse.
I DIAVOLO: E' giunto il vostro momento, anime dannate avvicinatevi!
II DIAVOLO:

 

Ora noi faremo delle domande: fate molta attenzione a ciò che chiederemo perchè dalle vostre risposte dipenderà il giudizio del feroce Minosse. AVANTI IL PRIMO!

(la prima anima si fa avanti)

DIAVOLO: Tangenti o stipendiuccio statale?
1ANIMA: Tangenti!
MINOSSE: Sei un ingordo, tra i golosi, terzo cerchio!
DIAVOLO: Avanti un altro Alba Praietti o Rosy Bindi?
2ANIMA: Alba Praietti
MINOSSE: Tra i lussoriosi, secondo cerchio
DIAVOLO: Avanti un altro...Poggiolini o...o...aho, non me ne viene uno di onesto!
3ANIMA Lo credo, ormai sono una specie in estinzione
4ANIMA: Scelgo comunque Poggiolini!
DIAVOLO: Allora dove lo mandi questo, dai ladri è tutto esaurito
MINOSSE: Fa un po' tu! Dove lo metti, lo metti bene! Comunque qua deve restare.
(rivolto poi a Poggiolini) Non ti resta che esprimere l'ultimo desiderio.Oh, esprimi l'ultimo tuo desiderio.
4ANIMA: Scusi, posso fa' 'na telefonata? Mi servirebbe anche una sedia

(telefono in mano alle anime, una maschile e una femminile)

4ANIMA: Mi ami? Ma quanto mi ami?
ANIMA FEMM: Tanto.
4ANIMA: Mi pensi? Ma quanto mi pensi?

(il diavolo indica l'orologio)

4ANIMA: Aspetta un attimo, va! Ma che c'è pure Maria là? Passamela.
MINOSSE: Oh, facciamola finita, ho altro da fare io che assistere a queste smancerie.
DIAVOLO: Avanti un altro... Italia o Brasile?
6ANIMA: Brasile.
MINOSSE: Tra i traditori!! E sempre forza Azzurri!.

(tutti in scena elevano in coro) ALE' OH OH, ALE' OH OH.

DANTE: Ma io vedo là un altro gruppo di gente che vaga da una parte all'altra.
VIRGILIO:

Quello è un gruppo che non riusciva a trovare un posto dove andare.
Tutti li mandavano all'inferno e qui sono venuti per torvare finalmente un luogo al caldo dove vivere.
DANTE: Si, ma chi sono?
VIRGILIO: Sono profughi ed immigrati da tutte le parti del mondo

Canzone sul motivo: VIVA LA GENTE

CORO:

 

 

 

 

 

 

Ho visto stamattina mentre andavo a lavorar,
il lattaio ed il postino e la guardia comunal
per la prima volta vedo gente intorno a me
ieri non ci badavo non so proprio perchè.
VIVA LA GENTE LA TROVI OVUNQUE TU VAI
VIVA LA GENTE SIMPATICA PIU' CHE MAI
SE PIU' GENTE GUARDASSE ALLA GENTE CON AMOR
AVREMO MENO GENTE DIFFICILE E PIU' GENTE DI CUOR
AVREMO MENO GENTE DIFFICILE E PIU' GENTE DI CUOR.
Dal Nord e dal Sud li vedevo arrivar
come un grande fiume che scende verso il mar
pare una gran festa fatta apposta per un re
ieri non ci badavo non so proprio perchè. (ripetere il ritornello)

SCENA IV

NARRATORE:

 

Dante è arrivato là dove c'è tempesta, tenebre, buio e vento che tanto le molesta.
Qui bufera scuote le anime, qui il compianto, qui il lamento che a sentirle così è proprio un bel tormento.

(Le anime girando tutt'intorno, sbattendo tra loro e cantando) sul motivo: NOI SIAM COME LE LUCCIOLE

ANIME:

 

 

Noi siam come le nottole,viviamo nelle tenebre,
schiave di un mondo fatal noi siamo qui a penare.
E quando a mezzanotte, Ughetto se ne và,
noi non sappiam dove andar e in piazza ancor restiam.
(Il coro ripete tutto)
DANTE: Maestro, chi sono queste anime trasportate dal vento? Perchè sono qui?
VIRGILIO:

 

Queste sono le anime che hanno peccato per amore, questo è il girone dei lussoriosi.
(Rivolto poi alle anime) Oh, anime dannate, se c'è qualcuna di voi che si vuol far riconoscere si faccia avanti!

(esce dal cerchio un'anima)

1ANIMA: Io sono Diana, che Carlo volli sposar, perchè Regina volevo diventar.

(un'altra anima uscendo dal cerchio)

2ANIMA: Io son colei a nome Moana, che in politica volli entrar per deputati e senatori dilettar

(un'altra anima ancora)

3ANIMA: Io son la Rosa Russo Jervolino ed anch'io qui voglio un posticino perchè ho creato lassù un gran casino.
UN'ANIMA: Ma tu che vuoi? Hai sbagliato girone, vattene da qualche altra parte. (fischi)
JERVOLINO: Presidente... presidente...Aiuto! Mi fishiano!
DANTE: Senti Virgilio mi piacerebbe parlare con quelle due anime che il vento non riesce a separare.
VIRGILIO: Chiamale e vedrai che verranno!

(le anime svolazzando si avvicinano a Dante)

NARRATORE:

 

Quali colombe dal desio chiamate, con le ali tese giungon al dolce nido, così Paolo e Francesca da Dante evocate venner a narrare quel che gli fè Cupido, un dì che stavan nel castello avito a legger libro su ser Lancellotto mentre il marito era di lei partito.

Sul motivo: ROMA NON FAR LA STUPIDA STASERA

PAOLO:

 

 

Libro non fa lo stupido stasera,
damme na mano a faje di de si
scegli tu le parole,
quelle più adatte che ciai,
pe falla innamorà come non mai.
FRANCESCA:

 

 

Libro, non fa lo stupido stasera,
damme na mano a faje di de no,
che si lo sa mi marito,
quello m'ammazza sul serio
e allora si son guai per davvero.
INSIEME:

 

 

Ma si l'ammore tira e coje giusto,
quello che dimo noi nun conta più,
eccoce innamorati
e pe davvero inguaiati
libro, e mò sò cavoli pe davvero
CORO:

 

 

Ma si l'ammore tira e coje giusto,
quello che dimo noi nun conta più,
eccoli innamorati
e pe davvero inguaiati
libro, e mò sò cavoli pe davvero.
PAOLO E FRANCESCA: Libro e mò sò cavoli per davvero.

(Paolo e Francesca con il libro in mano si guardano, entra svolazzando Cupido con l'arco)

CUPIDO: Ed ecco che arrivo io, Cupido, scocco la mia freccia e li faccio innamorare.

(Cupido svolazzando esce di scena)

PAOLO: Francesca, posso darti un bacio?
FRANCESCA: Si mio amato, puoi (chiudendo gli occhi).

(Paolo le porge un enorme bacio Perugina. Entra all'improvviso minaccioso Gianciotto con un pugnale in mano)

Sul motivo del: TANGO DELLA GELOSIA

GIANCIOTTO:

 

 

 

Ahi, la mia gelosia,
mi ha portato qui a spiare
e veramente ragione ne avevo perchè
lui questo bacio in segreto sta offrendo qui a te!
Ahi, l'onore mio è perduto,
qui non era mai accaduto,
che si dessero i baci non scelti perchè,
la gente bene usa solo Ferrero Rocher.

(rivolto verso i due) MORITE! (Li pugnala entrambi)

Sul motivo: NON TI FIDAR

CORO:

 

 

 

 

 

Non ti fidar di un bacio a mezzanotte,
se c'è la luna non ti fidar,
perchè, perchè, la luna a mezzanotte
riesce sempre a farti innamorar.
Non ti fidar di libri galeotti
che invitano a volersi amar.
Mezzanotte per sognar,
mezzanotte per amar, fantasticar.

(ripetere tutto con controcanto del piccolo coro)

V SCENA

(Il sipario si apre, in scena il narratore)

NARRATORE:

 

Dante e Virgilio varcano quindi il Flegentonte, giungono nella selva dei suicidi dove vi sono alberi senza fronde. Qui le arpie fanno i loro nidi riempiendo l'aria di orribili stridii.

(sottofondo di lamenti)

DANTE: Maestro io sento da ogni parte lamenti, ma non vedo persone, perchè?
VIRGILIO: Potrai capire soltanto se spezzi qualche ramo di questi alberi. (Dante si avvicina e stacca un ramo)
PIER DELLE VIGNE: Perchè mi spezzi? Non hai nessun spirito di pietà?
UOMINI FUMMO ED OR SIAM FATTI STERPI.
DANTE: Ma chi è questo strano albero che parla? Ti prego dimmi chi sei.
PIER DELLE VIGNE:

 

Io son colui che tenne sempre in mano le chiavi del mio signore al quale fornivo il vino migliore d'Italia.
Le mie vigne producevano vino bianco e nero, ma l'invidia dei concorrenti spinse il signore a credere che coltivassi le viti usando concimi e fertilizzanti che inquinavano sorgenti e fiumi a destra e a manca

Sul motivo: HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO

CORO:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Solita storia che tutti ormai san
concimi e atrazina tutti vogliono usar
loschi individui non vogliono capir
che la natura fan morir.
Fiumi e sorgenti non respirano più
animali ed alberi spariscono da qua
si fanno proteste ma è inutile tentar
nessuno ci vuole ascoltar.
HANNO UCCISO LA NATURA CHI SIA STATO NON SI SA
HANNO UCCISO TUTTO IL VERDE NON SI SA PIU' COSA FAR.(2 volte)
Alla centrale della polizia
il commissario dice che volete che sia,
quel che è successo non ci fermerà
il crimine non vincerà.
Ma per le strade non si respira più
nessuno esce di casa per paura di morire
e le notizie che dicono in TV
ci fanno solo preoccupare. (ripetere il ritornello)
DANTE: Ma io non capisco perchè sei diventato un albero?
PIER DELLE VIGNE:

 

Sapessi che tormento! Tutti quelli che muoiono suicidi, all'inferno vengono trasformati in alberi, pensa che vitaccia! Ogni giorno te ne capita una...ragazzini che ti scortecciano, fidanzati che incidono nella corteccia il cuore con i nomi, cani che ti fanno la pipì addosso, il toro dell'agraria che quando gli gira male ti carica e poi... ti ci metti anche tu a spezzare i rami. Che strazio... ma non v'è nessuno che protegge noi poveri alberi?

(entrano i verdi con i cartelli W IL VERDE)

1VERDE: Fermi tutti, noi siamo i verdi, guai a chi tocca il verde o...sono affari vostri.
DANTE E VIRGILIO:

Ma voi chi siete?
2VERDE: Chi siamo? Siamo i verdi e vogliamo salvare il bosco dai cacciatori, campeggiatori, turisti. Siamo gli ecologisiti che salveranno la natura dal cemento.
VIRGILIO:

 

Con che? Voi siete matti, ma quale verde, questo è sangue non di albero ma di cristiano... il verde che all'inferno non và di moda...qui tutto è rosso sangue,cercate di tornare al vostro bosco che se non state attenti i forestieri lo riempiono di immondizia.

Sul motivo: QUESTO MONDO E’ UNA CAMERA A GAS

CORO:

 

 

 

 

Questo mondo è una camera a gas,
non si può proprio più respirar,
tra cloruri solfati e fluoro
han riempito di buchi l'ozono.
Le foreste stan tutte lì, lì,
tutti i boschi stan già per morir,
siamo pieni di scorie e mondezza
per l'avvenir non c'è alcuna certezza.
(coro ripete tutto)

VI SCENA

NARRATORE:

 

Dante e Virgilio giungono all'ottavo girone ove vagano le anime con gran magone. Qui son puniti i consiglieri fraudolenti trasformati in fiamme tutte rilucenti.
DANTE: Ah, che paura! Ma cos'è tutto questo fuoco? E' il bosco di Manziana che brucia per lasciare il posto a qualche residence?
VIRGILIO:

 

Ma Dante! Cosa devo fare con te? Ma è possilbile che sei sempre distratto e non ascolti le parole del narratore? Ti ricordo per la seconda volta che siamo all'Inferno e le fiamme sono di casa e comunque sappi. che le fiammelle che vedi sono le anime di chi ha dato falsi consigli.
DANTE: Ah, meno male! Allora dimmi perchè quella fiamma ha una doppia punta?
VIRGILIO: Perchè questa fiamma avvolge i due malvagi che hanno causato la distruzione di Troia: Ulisse e Diomede.
DANTE: (rivolto alle fiamme) Oh voi siete dentro ad un fuoco, se lo merito vorrei tanto sapere la fine di Ulisse.

Sul motivo 4/3/1943 di Lucio Dalla

ULISSE:

 

 

 

 

Dice che era un bell'uomo sapiente e viniva dal mare
tante cose sapeva e vedeva e le sapeva usare,
ha lasciato la sposa e il figlio ad aspettare,
perchè vuol conoscere il mondo e lontano andare.
Tanti anni ha passato vagando, per arrivare
ai confini del mondo e scoprire, cosa c'è da vedere,
ma l'astuzia che ha usato ingannando per conquistare,
l'ha condotto dannato all'inferno per sempre a restare.
(coro ripete ultima strofa)
ULISSE:

 

Caro Dante se vuoi altre informazioni sulla mia fine ti accontento. Dopo 1O anni di peripezie per terra e per mare, arrivati alle colonne d'Ercole io e i miei compagni dovemmo decidere se tronare a casa dalle nostre mogli oppure continuare il viaggio per il mondo in cerca di avventure.
DANTE: E allora che decidesti?
ULISSE:

 

Dimenticai Penelope che mi cercò dappertutto, pensa che andò pure a "Chi l'ha visto?" per ritrovarmi e decisi di arrivare dove nessuno era mai giunto, anche perchè ce ne sono di belle ragazze per il mondo! Oh! Ma queste cose da uomini non dirle in giro!
DANTE:

 

Non ti preoccupare, so mantenere un segreto! Ai miei miliardi di lettori dirò soltanto che tu partisti perchè eri convinto che: "FATTI NON FUMMO A VIVER COME BRUTI, MA PER SEGUIR VIRTUTE E CONOSCENZA."
ULISSE: Bravo! Ma l'invidia degli Dei mi è stata fatale, infatti dopo pochi giorni facemmo naufragio.
VIRGILIO:

 

Ma Ulisse, per forza hai naufragato, prima di partire ti dovevi rivolgere ad una agenzia di viaggi! Spendevi meno e viaggiavi sicuro
ULISSE: :A chi dovevo rivolgermi?
VIRGILIO:

 

Ma se il mondo è pieno di agenti di viaggio! Quelli convincono tutti! Pensa che qui all'Inferno sono riusciti a vendere dei biglietti per un viaggio nella Terra del Fuoco! Come se qui non ce ne fosse già abbastanza
1AGENTE:  Ci avete chiamato? Eccoci qua! (rivolto ad Ulisse) Turista fai da te?
ULISSE: Sì!
AGENTE: No Alpitour?
ULISSE: No!
AGENTE: Ahi,ahi, ahi!
II AGENTE:

 

La prossima volta rivolgiti a noi, alla "Tittoni Tour!" L'agenzia di viaggi più famosa del Lazio! Tunisia, Parigi, Grecia, Venezia e...addiritura Serra San Quirico! Con l'agenzia Tittoni spendi meno e viaggi di più, vai dappertutto e risparmi tanti bei soldoni!
III AGENTE:

 

Quanti bei ricordi: la Morticella, cerbero in gonella, per l'occasione prestata ai dirigenti dell'Inferno, caccia certi urli che fa tremare i treni e addirittura le navi. Marchetti poi, professore di ferro,organizza certe seratine.
IV AGENTE:

 

Certo che gli animatori della Tittoni sono favolosi. La preside, capogruppo in scarpe da ginnastica, calzini bianchi e gonna jeans, ci fa fare certe scarpinate! E la Ferrante che fa il botto dal cammello nel deserto, chi se può scordare?
DIAVOLO:

 

Ma cos'è questa confusione? Ma come vi viene in mente di parlare di vacanze, mare sole a questo disgraziato? Non esce più e il mare azzurro lo può vedere solo in cartolina.

Sul motivo di: AZZURRO

CORO:

 

 

 

 

 

Azzurro, noi non possiamo riveder l'azzurro perchè,
dannati, per sempre fummo a rimaner nel buio con te
e allora, noi ripensiamo a nostra vita
quando ancor lassù,
nel mare ci perdevamo e l'orizzonte era ancor lontan.

Adesso,non c'è speranza di poter ancora tornar,
di nuovo con i compagni di una volta il mare solcar,
e allora noi ripensiamo a nostra vita,
quando ancor lassù,
felici,noi andavamo con cielo e mare tutto intorno a noi.
Con cielo e mare tutto intorno a noi.

VII SCENA

 

(Il sipario si apre, in scena delle anime stese a terra che battono i denti per il freddo)

NARRATORE:

Dante e Virgilio sono giunti nel nono cerchio ed ecco vedersi davanti e sotto i piedi un lago agghiacciante, qui sono immerse le anime dei traditori che solo le teste tengono fuori.
DANTE: BRRRR! Che freddo! Ma che siamo arrivati al Polo Nord?
VIRGILIO:

 

Non dire sciocchezze, siamo sul lago ghiacciato dell'Inferrno dove sono immerse le anime dei traditori condannate al freddo e al gelo.

Sul motivo di: MA CHE FREDDO FA

CORO:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Noi tutti qui all'Inferno stiamo quasi per gelar,
ma che freddo fa, (ah, ah, ah, ah,)
ma che freddo fa,(ah, ah, ah, ah,)
il sole mai appare e il metano qui non c'è,
ma che freddo fa (ah,ah,ah,ah,)
ma che freddo fa (ah,ah,ah,ah,)
qui ci mancano coperte
quasi tutti nudi andiamo in giro
che c'è il fuoco qui vero non è.
Cos'è l'Infernooo se
non c'è il fuocooo
è solo un posto dove tutti noi geliam.
Cos'è l'Infernooo
senza le fiameee
nessuno più timor ne avrebbe e sai perchè
la tua paura è bruciar quaggiù.
La tua paura bruciar quaggiù.
La tua paura bruciar quaggiù.
DANTE: Se non parlo con qualcuno mi si ghiaccia la lingua, ma non vedo nessuno con cui mi piacerebbe parlar.
VIRGILIO: Guarda lì quel tipo mi sembra abbastanza interessante.

(Il Conte Ugolino mangia un piatto di pasta facendo grandi rumori)

DANTE: Oh, anima dannata dimmi il tuo nome.
C.UGOLINO: Scusi, mi ripeta la domanda?
DANTE: Voglio sapere il tuo nome.
C.UGOLINO: (imitando con la voce Fantozzi) Sono il Conte Ugolino:
DANTE: Oh! Il Conte Ugolino, il traditore! Ma lo sa che lei è una bella canaglia?
C.UGOLINO: Grazie, come è umano lei!
DANTE: Ma la smetta di fare il cretino e mi dica perchè non fà quello che fanno le altre anime e se ne stà qui mangiando come un maiale?
C.UGOLINO: Grazie, com'è gentile lei! Ma io mangio perchè quando ero vivo mi hanno tenuto tanto tempo digiuno in una torre.
DANTE: E perchè l'avevano chiuso in una torre?
C.UGOLINO: Bah! Io ero innocente, non avevo fatto niente
DANTE: Ah! E lei lo chiama niente tradire la patria?
C.UGOLINO: Ma io l'avevo tradita solo un pochettino e quelli mi hanno chiuso nella torre per un mese senza niente da mangiare!
DANTE: E allora? Non era contento? C'è gente che paga per dimagrire mezz'etto
VIRGILIO: Ma la smetta Conte Ugolino, lei non solo è un traditore, ma un grassone e un bugiardo. Basta! si metta facciain giù pure lei.

(Il conte Ugolino si mette a faccia in giù)

NARRATORE:

 

Povero Conte Ugolino, caro pagò il tradimento che ai Pisani la vittoria costò. Questi malvagi lo chiusero nella torre con i suoi figli e lì il tempo lento scorse. Piangevan i piccoli al buio senza mangiar e poi uno alla volta nell'altro mondo andar. Quel che soffrì non lo può dir nessuno poichè più dell'amor potè il digiuno.
DANTE:

 

Virgilio lo sai che tutto questo parlare mi ha fatto venire fame ma c'è qui all'Inferno un ristorantino o un fast-food?
VIRGILIO:

 

Ma che fast-food d'Egitto, qui non si mangia. All'Inferno si cammina, si fa la sauna e si dimagrisce. Uscirai da qui bello e magro.Vero ragazzi?

(Entrano in scena i dietologi)

LAMPORTUCCI:

Sono la vostra amica Rosanna Lamportucci, sono qui con la mia equipe per seguirvi nel vostro programma di dieta settimanale. Perchè ricordate...Più sani, più belli.
1DIETOLOGO: Bene, signora Rosanna, lei parla molto bene e i suoi consigli sono ottimi.
VIRGILIO: Scusate ma voi che ci fate qui?
LAMPORTUCCI:

 

Facciamo diete personalizzate per i nostri clienti. Questa sera abbiamo qui il grande luminare della dietetica, titolare della cattedra di digiunologia della 1^ Università di Grassonnai, con una lunga esperienza specializzata in Biafra e in India, vero Professore?
PROFESSORE:

 

Sono il Professor De Magrettis, specialista dietologo qui all'Inferno. La ringrazio e vorrei precisare che sono qui per sperimentare la mia tesi, nella quale sostengo che una settimana di vita d'inferno rende magri senza fatica
DANTE: E perchè?
DIETOLOGI: (insieme) Perchè magro è bello.

Sul motivo: IN QUESTO MONDO DI LADRI (A.Venditti)

CORO:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ehi, (hei), in questo mondo di magri
c'è ancora un gruppo di grassi che non la smettono mai.
Ehi, (ehi), in questo mondo di diete
la nostra gola è rapita da mille panini e da 4 gelati.
Noi, noi dimagriamo fra noi
e ci piacciamo tra noi
in questo mondo di magri,
in questo mondo di sport
noi siamo molto invitanti,
devi venire con noi.
Ehi, (ehi), in questo mondo di efebi
viviamo solo di ennervit
e ci ingozziamo di pillole.
Ehi, (ehi), e disprezziamo i mangioni
e ci arrabbiamo,inveiamo ,piangiamo e li mandiamo dal medico.
Voi fate la dieta con noi
e dimagrite anche voi
in questo mondo di magri,in questo mondo di magri
voi siete poco importanti se non venite con noi.
Ehi, (ehi), in questo mondo di diete
la nostra dieta è rapita da mille panini e da 4 gelati.
Noi, noi dimagriamo fra noi
e ci piacciamo fra noi
in questo mondo di magri,
in questo mondo di sport
noi siamo molto invitanti,
devi venire con noi.
In questo mondo, in questo mondo di magri. (3volte)

ULTIMA SCENA

NARRATORE: Dante e Virgilio sono giunti in fondo al pozzo infernale che è anche il centro della terra. Lì sta Lucifero, immenso mostro con enormi ali di pipistrello.
LUCIFERO:

 

(rivolto a Dante e Virgilio) Adesso veramente avete toccato il fondo, anche di questo terribile mondo! Dante, a te l'estrema decisione: quale bolgia preferisci, il polo...infernale o quello terreno?
DANTE:

 

Ma.... le scelte tra i poli in questo momento mi creano seri problemi... (guarda Virgilio) Maestro... quale sarà il partito migliore?

(ENTRANO IN SCENA DUE DIAVOLI)

I DIAVOLO

:

Guarda chi ha già scelto e ha deciso di scendere con noi, dove sembra che ci siano tenebre e buio... ma dove in realtà, regna il vero potere...

BALLETTO:BABA YAGA (quadri di una esposizione)

 

 

I diavoli vanno a prendere da dietro le quinte i personaggi

delle varie scene: le TRE FIERE, CARONTE, PAOLO E FRANCESCA, GIANCIOTTO, PER DELLE VIGNE, ULISSE IL CONTE UGOLINO. Ogni personaggio viene messo ai piedi di Lucifero che resta al centro del palcoscenico. Dante osserva frastornato la scena e dopo l'apparizione sul palcoscenico di tutti i personaggi, si lascia coinvolgere e finisce anche vicino a Lucifero che chiude tutti con le sue ali.

VIRGILIO: (rivolto ai diavoli) Ma qui all'inferno, avete aggiunto un posto a tavola per l'illustre ospite? Se non l'avete fatto...

Lucifero prende l'iniziativa e rivolto al coro intona sul motivo: AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA mentre i personaggi sfileranno in scena.

LUCIFERO:

Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più
se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu
gli amici a questo servono a stare in compagnia
sorridi al nuovo ospite non farlo andare via,
dividi il companatico raddoppia l'allegria
CORO:

 

 

Ed ora ad uno ad uno vogliamo richiamar
gli amici che con noi sono stati recitar
sperando che il buon Dante ci voglia perdonar
e non ci mandi agli inferi assieme ai peccator
se abbiamo un po' scherzato con il suo capolavor.
LUCIFERO: La porta è sempre aperta, la mano sempre tesa.
CORO: La porta è sempre aperta, la mano sempre tesa.   
LUCIFERO: La porta è sempre aperta, la mano sempre tesa.
CORO: il fuoco sempre vivo, la luce sempre accesa.
  Ciao, ciao, ciao, ciao ciao ciao.
Ciao, ciao ciao, ciao, ciao, ciao, ciao, ciao ciao.

E grazie e grazie e grazie ancora grazie,
e grazie e grazie e grazie ancora grazie.

La storia qui finisce, vogliamo ringraziar,
chi ha avuto la pazienza di starci ad ascoltar
gli amici a questo servono a stare in compagnia,
sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,
dividi il companatico, raddoppia l'allegria,
aggiungi un posto a tavola e così,
così sia.