IL PONTE DEL DIAVOLO
Scrive Francesco Stefani su" Monterano
3000 anni di storia":
La datazione del monumento non è
conosciuta forse fine del periodo repubblicano I sec. a.C." "imponente opera
di edilizia stradate un viadotto lungo circa 90 metri, largo
e alto 9, supera il fosso con una unica arcata, la cui luce è di quasi 7
metri".
E' costituito in grandi blocchi di peperino,
che raggiungono fino a 2 metri di lunghezza, incastrati tra loro a secco senza
malta di collegamento".
Oggi
è impossibile avvicinarsi al ponte perché chiuso da una recinzione.
Relazione:
Visita al Ponte del diavolo e studio dell'ambiente circostante
Il Fosso del Diavolo è il corso d'acqua attraversato dal Ponte omonimo; è molto interessante, l'acqua è pulita (Ph 6,5) in essa abbiamo trovato girini e tritoni. Le sponde del fosso sono ricche di felci ed epatiche. Lo strato arboreo e arbustivo sono tipici delle sponde dei corsi d'acqua; ci sono salici, ontani, il sambuco e pioppi..
L'insegnante per gioco ci ha chiesto di raccogliere 10
diverse specie di piante erbacee. Alla fine della prova si sono contate 20 specie di piante
diverse. Durante l'uscita abbiamo visto 5 specie diverse di bruco di
farfalle ( lepidotteri ).
Questo luogo importante dal punto di vista storico e
archeologico va segnalato come Monumento
naturale.
Il Fosso del Diavolo fa parte del Bacino del Lenta affluente di sinistra del Fiume Mignone e segna il confine fra il Comune di Canale e il Comune di Manziana.
IL PONTE: CARTA D'IDENTITA'
NOME: Ponte
COGNOME: Seiano (errore) SOPRANNOME: Ponte del diavolo DATA DI NASCITA: I sec. a.C. (età repubblicana) LUOGO DI NASCITA: 45 Km a nord di Roma a confine tra Canale e Manziana PROFESSIONE: ponte (in pensione purtroppo) ALTEZZA: 9 metri LUNGHEZZA: 90 metri PESO: 300.000 quintali MATERIALE COSTRUTTIVO: pietra locale vulcanica (tufo/peperino) TECNICA COSTRUTTIVA: opus quadratum sovrapposizione blocchi di pietra a secco - senza malta CORPORATURA: massiccia OCCHI: unico centrale con arco a tutto sesto SEGNI PARTICOLARI: leggermente curvo CARATTERE: terribilmente nostalgico |
WHI?
Perchè la scelta?
Potevamo scegliere anche altri monumenti del nostro territorio ma il Ponte del Diavolo è forse il più dimenticato e quello che più di ogni altro ha bisogno di interventi URGENTI.
Capito Sindaci? A voi due (di Canale e Manziana) abbiamo scritto per questo una lettera, perchè "TWO IS MEGLIO CH ONE" e poi il ponte è "AI MEZZI".
TECNICA COSTRUTTIVA
del ponte del diavolo situato a Canale
Monterano
I blocchi sono stati alzati dalle pinze di
ferro chiamate ferrei forfices. Tirando i due bracci superiori, quelli
inferiori, si stringevano ed assicuravano la presa per il sollevamento una volta
sollevato e posato sul piano di attesa.
L'accostamento verticale del blocco poteva essere fatto dalle impalcature di
costruzione con l'aiuto di leve che richiedevano i fori per il loro alloggio. In
questo ponte, dopo la pulizia, si sono scoperti i fori delle pinze di ferro, che
hanno consentito, ad impedire il movimento dei blocchi, dei muri di contenimento
del viadotto.
Questo blocchi, dopo estratti, si portavano in cantiere, dove con l'uso di particolari attrezzi veniva preparato per la posa in opera. Nel caso di ponte funicchio. Vista l'abbondanza di peperino nella zona.
Il 13 maggio di
quest'anno è venuto a trovarci l'ingegnere Leandro Sidoretti per raccontarci
come venivano e come vengono costruiti i ponti.
Ci ha spiegato che i primi ponti erano in legno e in pietra. Il legno è di
più facile uso perchè resiste alla compressione, alla trazione e alla
flessione, mentre la pietra se tesa si fessura e si spezza. Ma anche il legno ha
un difetto: nel tempo può marcire e ammuffire.
Con l'ingegnere abbiamo poi osservato attentamente il nostro ponte del
Diavolo e abbiamo trovato le sue parti fondamentali:
DUE VIADOTTI DI 100 METRI CIASCUNO CIRCA
UN ARCO A TUTTO SESTO
ALCUNI CONTRAFFORTI
Abbiamo giocato a fare
dei calcoli: quanto peserà?
Allora l'amico ingegnere ha fatto due conti alla lavagna e abbiamo scoperto
che il ponte pesa 300.000 quintali!!!
Gli abbiamo chiesto cosa si potrebbe fare per salvarlo e la sua risposta
originale (almeno per noi) è stata quella che si dovrebbero smontare tutti i
blocchi che lo compongono, numerarli e poi rimontarli nello stesso ordine. Un
bel gioco davvero!
L'ingegnere suppone che i blocchi del ponte venissero preparati in un altro
luogo numerati e poi sistemati in base all'ordine. La stessa cosa pensa venisse
fatta con i basoli delle strade perchè coincidono troppo bene per essere stati
tagliati sul posto.
Per il ponte in particolare le pietre devono essere ben lavorate nelle
giunture per ripartire il carico delle pietre superiori su quelle inferiori. Lo
stesso problema, ma molto più critico, si è presentato nella costruzione delle
piramidi egiziane perchè molto più alte.
Esistono anche altri tipi di ponti come quelli sospesi che se spinti
dondolano come altalene e quelli costruiti in cemento armato che hanno gli
stessi vantaggi del legno senza però il problema del deterioramento. Crediamo
che la visita del disponibile amico sia stata molto utile per completare il
puzzle delle informazioni sui ponti in generale e sul NOSTRO ponte del Diavolo
più in particolare.
UN NONNO
RACCONTA...
(Peppe de Mascherino)
Ricordi e leggenda...
Il "ponte del
diavolo) si chiama ponte Sejano" in nome del prefetto Sejano che fu
nominato sotto l'imperatore Tiberio nel 14 d.C.
Il ponte fa parte dell strada Selciatella la quale conduceva da Roma ai
bagni di Stigliano, località termale molto nota ai tempi dell'impero romano.
La denominazione di "ponte del diavolo" viene attribuita in un
epoca molto più recente quando la zona era infestata dai briganti, quindi per
la popolazione del luogo, era considerata maledetta. Questa è la versione più
accettabile.
Secondo un'altra leggenda, si racconta che in un'epoca molto remota furono
costruiti nell'alto Lazio diversi ponti tutti in una notte. Questi ponti, tra i
quali il ponte di Canale, sono formati da pietre enormi incastrate l'una
sull'altra. Poichè sono state disposte in una sola notte l'impresa sembrò
impossibile che venisse effettuata da parte degli uomini ma possibile da parte
di un essere straordinario quale il diavolo; per questo motivo il ponte è stato
denominato "ponte del diavolo".
Simone e Samuel
LEGGENDA CANALESE (LAZIO)
IL PONTE MISTERIOSO
Molto tempo fa, in un piccolo paese a nord di Roma, Canale Monterano, comparve improvvisamente un ponte immenso. Se ascoltiamo gli anziani del nostro paese sappiamo come sono andati i fatti...
...Un giorno, un monaco
camminava su una strada romana nei pressi di Canale, quando incontrò il
demonio. Incominciarono a dialogare in modo sempre più acceso perchè il monaco
riteneva il diavolo un buono a nulla. Arrivarono ad una scommessa: il demonio
avrebbe dovuto costruire, sopra il fosso dove si trovavano, un ponte immenso in
una sola notte; in cambio, se ci fosse riuscito, avrebbe avuto l'anima di
quattro fedeli.
Egli si mise subito all'opera: chiamò i suoi collaboratori e con fulmini e
saette, in un batter d'occhio costruì un superbo ponte con blocchi di pietra
appoggiati soltanto l'uno sull'altro. La mattina seguente, orgoglioso della sua
opera, andò in cerca del monaco il quale, quando vide quella grandissima
struttura, rimase sbalordito e dovette riconoscere di aver perso la scommessa
consegnando le quattro anime dei suoi fedeli.
Il diavolo felice, prima di ritornare nel suo regno, lasciò in segno della
sua potenza, un'impronta della sua mano sul ponte.