L'ACQUA: OVVERO L'ORO BLU

RISPARMIARE SI PUO', ANZI SI DEVE!

Regole fondamentali per favorire il risparmio energetico e suggerimenti sul corretto uso di questa importante risorsa.

L'acqua da "fattore progresso" a "risorsa preziosa".

Questa è la distinzione che tutti noi dobbiamo avere come atteggiamento nei confronti dell'elemento da cui dipende la vita animale e vegetale sulla terra. Il rispetto della natura, dei suoi equilibri, si dimostra evitando e combattendo l'inquinamento, ma amche non abusando di quanto il creato ci offre.
E' una questione ecologica di grande importanza che dovrebbe trovarci tutti molto attenti, sia per ragioni di principio, sia perchè, altrimenti, prima o poi saremo chiamati a pagare la nostra sconsideratezza in modo assai...salato.
Si può risparmiare senza privarsi di nulla, ma semplicemente eliminando un po' per volta gli sprechi di cui ognuno di noi è responsabile.
La disponibilità di acqua non è certo infinita, il discorso vale sia a livello mondiale che locale.
Le pricipitazioni, per l'effetto serra, sono diminuite nel corso dell'anno e questo porta ad una progressiva diminuzione delle falde acquifere. I grandi cambiamenti climatici di questo secolo, portano poi a nubifragi, tifoni che sconvolgono i territori riversando notevoli quantità di acqua senza che questa venga però trattenuta dal terreno riversandosi così direttamente al mare.

In Italia tutta l'acqua che raggiunge le abitazioni civili, ha carattere di potabilità ma viene utilizzata in gran parte per scopi diversi dal consumo umano. Il consumo di acqua in Italia è stabilito secondo criteri minimi di 180 mc/anno per contratto ad uso domestico, indipendentemente dal numero di individui costituenti il nucleo famigliare. In questo modo ogni utenza ha diritto ad un tetto massimo di circa 500 l/giorno ad un prezzo minimo stabilito per legge. In questa fascia di utenza il costo del servizio è prefissato in £.225000 indipendentemente dal consumo effettivo al di sotto del tetto prestabilito. La cifra comprende per un 50% il costo della adduzione (emungimento, sollevamento, trattamenti chimici e struttura di acquedotto) mentre il restante 50% sostiene i costi di raccolta, condottamento e depurazione dei reflui civili. Per consumi superiori ai minimi stabiliti per legge si ha un notevole incremento dei costi che cresce in ragione di un rapporto di 1:2, 1:4, 1:8, a seconda delle fasce di consumo.

TARIFFE DELL'ACQUA IN EUROPA
costo medio per metro cubo
(i numeri viola si riferiscono all'anno 1993, i numeri blu all'anno 1994)

I dati di queste due tabelle sono significativi per capire il rapporto costo/consumo.
In particolare la tabella riguardante i consumi, evidenzia soprattutto il grave problema delle perdite di acqua in Italia dovute allo spreco e alla poca attenzione.

  Germania  
£.2.400
£.2.700
  Belgio  
£.1.800
£.1.900
  Francia  
£.1.600
£.1.700  
 
  Paesi Bassi  
£.1.500
£.1.700
  Inghilterra  
£.1.300
£.1.400
  Finlandia  
£.1.200
£.1.200  
 
  Italia  
£.1.100
£.1.100
  Svezia  
£.1.000
£.1.000
  Irlanda  
£.800
£.900  
 
CONSUMO D'ACQUA PROCAPITE IN EUROPA

 
Scarichi igienici
Igiene personale
Bevande, cibi, stoviglie
Lavaggio biancheria
Usi vari
Perdite
Totale

Inghilterra
46
45
18
13
8
-
130
Germania
46
51
13
16
19
2
147
Olanda
47
50
24
33
-
3
157
Svezia
39
75
43
23
12
3
195
Italia
60
50
30
30
30
20
220

RISPARMIARE SI DEVE

Lavarsi le mani, sciacquare i piatti, pulire la verdura, etc: sono davvero tante le ragioni per cui ogni giorno si aprono i rubinetti di casa e si lascia scorrere la "potabile".
Poichè l'acqua arriva a nostro completo piacimento, è difficile pensare se ciò non avvenisse. I nostri nonni e molti adulti ricordano ancora cosa significava, fino a pochi decenni fa, la fatica per procurarsi il rifornimento idrico per la casa e le stalle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Dobbiamo sempre ricordarci che l'attuale abbondanza non ci mette al riparo dal rischio di tornare in quelle condizioni.
Nel 1930 si consumavano, in media, una decina di litri d'acqua al giorno per persona. Oggi un'analoga quantità ci basta appena per lavarci le mani!. Se si continua a sprecare cosi' tanta acqua, si finirà per "chiudere il rubinetto" a noi e all'ambiente.
I dati statistici dovrebbero far pensare: nel mondo industrializzato il consumo quotidiano casalingo di acqua per ogni persona va dai 150 ai 200 litri. L'acqua potabile scorre nei wc, nelle vasche da bagno e nelle docce; irriga giardini, orti e prati domestici; alimenta la lavatrice e la lavastoviglie.
All'incirca, solo 3 litri al giorno per individuo hanno l'utilizzo che proprio l'aggettivo "potabile" indicherebbe come prioritario: servono cioè a cucinare o vengono bevuti.

Un calcolo approssimativo ci dice dove va a finire tutto il resto. In un consumo giornaliero che si aggiri sui centocinquanta litri (ed è una stima bassa rispetto al consumo medio calcolato in Italia che si aggira intorno a 250 l/giorno per persona)

17         litri per il lavaggio della biancheria
9           per quello dei piatti
45         per la doccia o il bagno
10         per lavarsi le mani
10-20    a seconda della stagione per il pratino oppure per la pulizia dell'auto
50         circa per il risciacquo delWC.

Sono cifre che possono variare da zona a zona, ma è evidente che la sproporzione tra usi "impropi" e consumo esclusivmente "umano" e sempre grande.
Oltre a questo vanno considerate le perdite da tubature difettose o da rubinetti che gocciolano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ATTENZIONE AI RUBINETTI CHE PERDONO

Un rubinetto che perde può sembrare inoffensivo. Errore!
In nessun caso lo è, come dimostra il seguente e semlice calcolo: appena sei gocce in dieci secondi, significano dodici litri al giorno. Così, in una settimana, si perdono più di 80 litri; all'anno oltre 4000 litri che, goccia dopo goccia, finiscono, completamente inutilizzati, nelle acque reflue e da un solo rubinetto! Tra l'altro, se ne va al macero anche denaro contante!
Da un rubinetto che goccioli di più, spariscono facilmente oltre 500 litri d'acqua alla settimana. Più rubinetti gocciolanti di cui nessuno si preoccupi, magari perchè posti al servizio di ufficio o di luoghi pubblici, danno vita a veri e propri fiumi sconosciuti, ma....sempre in piena.
Le guarnizioni difettose del WC non sono scopribili con facilità, il contenuto finito nelle acque reflue è totalmete sprecato: un piccolo rivolo che esce dalla vaschetta può significare 50 litri e più in un solo giorno.
Però non è difficile trovare le soluzioni: basta cambiare le guarnizioni deteriorate ai rubinetti ed alle vaschette.
Alcune ditte hanno messo a punto dei sistemi per evitare rubinetti che goccialano. Il sistema indicato qui a fianco consiste di inserire una monopola ruotante che elimina a fondo le incrostazioni di calcare che l'acqua ha formato nella sede del rubinetto. In questa maniera si può evitare la spesa dell'idraulico e il rubinetto come nuovo si richiude perfettamente.

ALCUNI ULTILI SUGGERIMENTI

Più di un terzo dell'acqua utilizzata in casa scompare nei wc. In questo modo si spreca acqua potabile pura in grande quantità.
Esistono in commercio delle vaschette con scarichi differenziati e, si possono montare (anche in un secondo tempo rispetto al momento dell'installazione) "tasti di risparmio" da usare per quando si va in bagno per fare la ...pipì. Senza ricorrere alla capacità tecnica di un idraulico, con un po' di semplice perizia manuale si può ottenere il medesimo risultato pigiando poco o non tirando fino in fondo l'erogatore del gabinetto. Si otterrà così un minore rilascio d'acqua che garantirà la pulizia ed eviterà consumi eccessivi.
Altri accorgimenti possono essere adottati, infatti si può usare un trucco semplicissimo: mettere dentro la vaschetta una bottiglia di plastica piena e chiusa riducendo semplicemente così la quantità di acqua immessa nella vaschetta stessa dopo lo scarico. Si calcola che qualsiasi accorgimento adottato, ogni persona può risparmiare senza problemi una quindicina di litri al giorno: in una famiglia di quattro componenti significa oltre ventimila litri all'anno! INCREDIBILE MA VERO.

Notevoli quantità di ciò che passa nei condotti di scarico casalinghi vanno a finire nelle acque reflue. Non sono molto sporche e sono anche abbastanza calde (ad esempio, all'acqua della vasca da bagno della doccia, oppure a quella della lavatrice o della lavastoviglie). In un futuro molto prossimo, si potrebbe recuperare su larga scala anche questo calore, ottenendo un risparmio energetico aggiuntivo.
Allo stesso modo l'acqua piovana, potrebbe essere raccolta in apposite vasche, oppure la stessa acqua di scarico della cucina poco sporca (acqua grigia) può venire immagazzinata in un apposito impianto di raccolta ed usata, ad esempio, per il risciacquo del wc. Ciò si potrebbe fare non solo nelle abitazioni unifamiliari, ma anche nei condomini, nei collegi studenteschi, negli alberghi, negli impianti sportivi ecc..
Ecco altri esempi pratici. L'acqua non molto sporca del risciacquo della lavatrice si può sfruttare per i prelavaggi nella successiva "infornata" di biancheria. L'acqua già utilizzata e non tanto sporca può rendere ulteriori buoni servigi, come il lavaggio dell'auto o dei pavimenti.
Per gli impianti di autolavaggio e' stato inventato un sistema che recupera l'acqua e la mette a disposizione per un secondo utilizzo; si usa quella pulita solo per il risciacquo finale della vettura. In questo modo il consumo per ciascun cliente si può portare da circa duecento a quaranta litri.
Non si tratta di meraviglie della scienza al di fuori della nostra portata: sarebbe sufficiente che un certo tipo di sensibilità si diffondesse, perché la maggioranza dei gestori di autolavaggi trovasse il "coraggio" di attrezzarsi del ritrovato tecnico che abbiamo descritto.
In Europa del nord si possono trovare, ormai con una certa frequenza, case attrezzate con impianti che consentono di utilizzare l'acqua grigia: la prima è raccolta in un contenitore, dotato di filtro, posizionato nel sottotetto e, di lì, un canale a pressione la dirige verso la lavatrice, il bagno e la doccia. La seconda viene fatta confluire in un altro recipiente, posizionato in cantina, e serve per il wc. Appositi marchingegni consentono di riempire le vasche di stoccaggio con acqua potabile nel caso in cui quella piovana venisse a mancare a seguito di scarse precipitazioni .
E' opportuno aggiungere però che nello sfruttamento dell'acqua piovana, si deve badare in modo particolare agli aspetti igienici, infatti non sempre ciò che arriva dal cielo è buono ed integro (basta ricordare le piogge radioattive che fecero seguito all'incidente nucleare di Chernobyl nella primavera del 1986).
A PROPOSITO DI ACQUA PIOVANA

I temporali, le piogge autunnali e primaverili, la neve, ci possono fornire acqua completamente "esentasse". Ancora non sono prese in considerazione le grandi possibilità che si hanno utilizzando l'acqua piovana in casa, in giardino, nei luoghi pubblici e nei condomini. I costi per la costruzione di un impianto di recupero dell'acqua piovana sono abbastanza alti, ma nel corso del tempo si possono realizzare risparmi economici sul consumo della potabile ancor più notevoli.
Si potrebbe, senza affrontare una grande spesa, irrigare il giardino prelevando l'aqua necessaria da un apposito raccoglitore nel quale siano state convogliate le grondaie. Quello di origine piovana, oltre tutto, costituirebbe l'apporto idrico più adatto per le piante, infatti si innaffierebbe ad una temperatura ideale rispetto a quella, troppo fredda degli acquedotti.
Un piccolo consiglio: non conviene irrigare con il sole cocente, perchè l'acqua evapora molto velocemente e ciò rappresenta un danno, invece che un sollievo, per fiori e piante.

              Il grande tetto a terrazza della nostra scuola, potrebbe contenere vasche per la raccolta dell'acqua piovana per poi essere utilizzata nei wc.

Per gli edifici con un tetto di vasta superficie e sanitari ad installazione centralizzata, la relazione tra costi di impianto e risultati pratici delle apparecchiature per la raccolta di acqua piovana è piuttosto conveniente.
In palestre e scuole in tal modo si potrebbe risparmiare moltissima potabile. Nel settore pubblico, in sede di progettazione di nuovi immobili, andrebbe per tanto presa in considerazione la possibilità di sfruttare questa fonte di rifornimento idrico. Si potrebbe così diminuire in modo assai consistente l'uso dell'acqua potabile in diversi settori d'utenza, ad esempio: per i pompieri, per l'irrigazione delle aree verdi, per la pulizia delle strade, etc.
E'un peccato disperdere con usi simili ciò che gli acquedotti da così distante ed a così caro prezzo (non soltanto in senso economico) riescono a portarci nelle nostre case.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

Quando dobbiamo acquistare degli elettrodomestici "che consumano "acqua, conviene prestare attenzione.
Molta potabile viene usata per lavare e risciacquare: circa il 20% del nostro consumo pro capite. Il giusto utilizzo di questi importanti "collaboratori domestici" e le informazioni da raccogliere prima di comprarli, può aiutare a risparmiare acqua, energia e denaro.

Lavastoviglie: usa fino a cinquanta litri d'acqua per lavaggio. E' bene utilizzarla solo quando è piena. Oltre tutto, in tal modo si inquinano di meno le acque di scolo.

Lavatrice: anche in questo caso lo spreco di acqua è enorme se l'elettrodomestico non viene utilizzato a cestello ben colmo. Quindi bisognerebbe accenderla solo se del tutto piena, usando i programmi di economizzazione e rinunciando alle temperature altissime e alle grandi quantità di detersivo. Questo sarà anche gradito all'ambiente!

Informazioni tecniche relative agli elettrodomestici: bisogna leggerle bene, specie la parte che riguarda il consumo d'acqua e di energia elettrica. Ci si può anche documentare su riviste specializzate, o su quelle dedicate in modo particolare alla difesa dei consumatori.
Ad esempio un tipo di elettrodomestico che sia stato costruito per risparmiare acqua, può lavare un chilo di biancheria asciutta con non più di venticinque litri. Altri ne consumano quaranta e oltre...

Alcune case produttrici soprattutto tedesche, negli anni 80 hanno adottato un nuovo atteggiamento industriale che ha portato alla produzione di nuovi prodotti che puntano sulla sicurezza e sul risparmio. Infatti troviamo macchine che possono risparmiare fino 25% di acqua e il 35% di energia elettrica, del 30% di detersivo e il 20% in tempo in confronto ad una lavatrice tradizionlae con la stessa quantità di biancheria lavata. In che modo? L'acqua e il detersivo non vengono accumulati nella vasca di lavaggio, ma vengono raccolti in un contenitore separato e da qui, con una pompa di ricircolo, inviati in alto da dove l'acqua cade attraverso i fori del cestello a pioggia sui tessuti che si imbevono. Quando i tessuti non assorbono più acqua, si interrompe il carico idrico. Ma non è finita, il movimento del tamburo fa cadere l'acqua sporca nel contenitore dove un filtro la pulisce e la pompa la fa tornare in alto e si riavvia il ciclo fino a fine lavaggio.

SUGGERIMENTI PRATICI

  Ecco una serie di accorgimenti che consentono di risparmiare acqua:
- Si risparmierà molta acqua se durante l'uso si chiuderanno il più spesso possibile i rubinetti (la doccia per   esempio, quando si insapona).
- Quando si lavano i denti è sempre bene usare un bicchiere.
- Allo stesso modo non è consigliabile lavare i piatti sotto l'acqua corrente, in quanto se ne sfrutta solo una piccola   parte e l'altra finisce nelle fognature del tutto inutilizzata.
- Per lavarsi nella vasca, si consuma tre volte la quantità d'acqua necessaria a fare la doccia. Se si prova a fare   più spesso la doccia che non la vasca da bagno, si risparmierà non soltanto la potabile, ma pure l'energia   indispensabile a scaldare l'acqua.
- Lavando l'auto è bene rinunciare alla gomma (che si lascia sempre aperta anche durante l'insaponatura) oppure   alla spazzola collegata al tubo di gomma, a favore della spugna e del secchiello.
- D'estate le bottiglie conviene raffreddarle in frigo o in cantina anziché sotto, l'acqua corrente!