MANZIANA

A nord-ovest del lago di Bracciano,nell’ ultimo trattodella via Braccianese vi sono alcune localita’ di epoca mediovale e rinascimentale. Dopo Bracciano vi e’un paese Manziana, dove si estende la macchia grande, una cerretta di 600 ettari.Nel territorio di Manziana vi sono sorgenti sulfuree e oligominerali, oltre cave di trachite. A circa 7 km da Bracciano, si estende Manziana. Nella piazza principale, Piazza T.Tittoni, vi è il Palazzo Tittoni al centro della quale vi è una fontana risalente al 1733, fu costruito intorno al 1556 su progetto di Vignola. Usciti da Manziana, deviando sulla strada per Tolfa si arriva a Canale Monterano, e continuando, alle rovine di Monterano, risalenti al VI e VII secolo,quando la diocesi fu unita quella di Sutri.Proseguendo sulla via per Tolfa sulla sinistra si arriva ai bagni di Stigliano.Tornando indietro sulla Destra, oltrepassando il ponte delle 7 cannelle si arriva al Ponte del Diavolo, risalente al I secolo a.c..

Un’interessante testimonianza di strade Romane è anche presente nelle nostra zona è la Via Clodia. Essa risale al 2° secolo a.C., partiva da Roma e arrivava oltre Tarquinia. Alcuni tratti passano per le campagne delle nostre zone, altre sono parte della strada Braccianese-Clodia. Tale argomento costituirà una parte del nostro lavoro.

LA VIA CLODIA


Il prato del Camillo al centro della macchia grande di Manziana

Da Roma partivano 29 strade disposte a ventaglio che la collegavano con le province d’Italia e che continuavano nei paesi limitrofi, superando le Alpi. Queste strade dette Consolari, erano a loro volta collegate fra loro da strade secondarie (provinciali). Una strada importante che passa nel nostro comune è la via Clodia.
Le strade, generalmente, hanno il tratto Mediano per i carri, i Quadrupedi e i marciapiedi rialzati ai lati per i pedoni. Su queste strade correva la Posta Romana, che consentiva all’imperatore di far arrivare in brevissimo tempo i suoi ordini fino agli estremi confini dell’impero.


I Ragazzi sul territorio di studio

Continuando a seguire la Via Clodia si giunge a Oriolo,che secondo il nome deriverebbe da un orologio che stava sulla porta del paese, oggi scomparso. L’espansione dell’impero romano porto’ a stringere rapporti commerciali con i popoli del mediterraneo e a costruire un sistema viario che fu uno dei più grandi e complessi costruiti nella storia antica. Noi ci interessiamo di un settore di tale rete: la via Clodia e le sue diramazioni. Ai fini dello studio delle ricostruzioni del tracciato, della via si sono rivelate di grande importanza, alcune fonti itinerarie antiche come l’itinerarium antonini redatto nell’eta’ di caracalla e’ la tabula peutingeriana copia medievale di un itinerario dell’ impero romano. Entrambi i documenti restituiscono il percorso della via clodia attraverso le varie stazioni di posta situate lungo di esse.
Ad esempio la tabula peutingeriana in relazione tra Roma e saturnia, cita nell’ordine le stazioni di pontem iulii ( ponte milvio) ad sextum ( tombe di nerone ), careis ( galeria), ad nomas ( nei pressi del bivioper vigna di valle), forum clodii (nei pressi di bracciano ), dlero (polera), marte (nei pressi del lago di bolsena) tuscana (tuscania), maternum (canino? Ischia di castro ), saturnia. La prima delle grandi strade fu costruita III secolo a.c da Appio Claudio, la via Appia, che congiungeva Roma a Capua, e in seguito venne prolungata fino a brindisi. Le altre strade vennero costruite nei secoli successivi e unirono Roma a paesi più vicini come la via Clodia che portava in etruria, la cassia che portava in Emilia, l’Aurelia che menava in Liguria.

IL PONTE DEL DIAVOLO

Questo ponte risale al I sec. a.C., il ponte fa parte di un viadotto, costruito in blocchi squadrati di peperino ed irrobustito da contrafforti posti ad intervalli regolari, sul quale passava la strada che, partendo da forum clodii, raccordava la via Clodia all’Aurelia uscendo all’altezza di Tarquinia e passando per i bagni di Stigliano.


il ponte del diavolo nei pressi di Canale Monterano

La selciatella, una bella strada romana lastricata con basoli di selce, collegava le Terme di Stigliano con la importante via Clodia. Alcuni resti ben conservati sono visibili poco prima dell’attuale abitato di Bracciano dove si staccava dalla via Clodia.
E’ costruito in grandi blocchi di peperino che raggiungono fino a 2 metri di lunghezza, incastrati tra loro a secco senza malta di collegamento. Il ponte risale alla fine del periodo repubblicano nel I secolo a.C.
Il viadotto è lungo ca 90 mtri, largo 6 e alto 9, supera il fosso con un’unica arcata larga quasi 7 metri.

La stabilità attuale del ponte è precaria ed è legata alla esistenza di un grosso leccio che crescendo sostiene il ponte. Se non si eseguiranno adeguati lavori, alla morte dell’albero il ponte potrebbe crollare.

PERCORSO DALLA SCUOLA MEDIA AL PONTE DEL DIAVOLO

Partendo dalla scuola media di Manziana, si percorre un breve tratto del corso V. Emanuele fino ad arrivare ad un’incrocio, si gira a sinistra dei platani fino ad arrivare all’ingresso principale del bosco dove si prende la strada di mezza macchia , e là si percorre fino alla località abbruciati dove si arriva ai resti di un’antica strada basolata romana che prosegue fino al ponte del diavolo.

TERME DI STIGLIANO

Il territorio di Stigliano è particolarmente ricco di memorie archeologiche, gli Etruschi vi fondarono un villaggio, come testimoniano le necropoli e gli oggetti ritrovati. Il santuario e le terme erano dedicati ad Apollo il dio guaritore delle malattie. La presenza di acque curative e termali spinse i Romani a valorizzare il villaggio che sorgeva intorno alle Terme di Stigliano e furono collegate alla importante via Clodia.

I NOSTRI ITINERARI
Percorso per arrivare agli archi di boccalupo e alla casetta delle grazie.

Per arrivare agli archi si deve attraversare il corso fino ad arrivare alla stazione. partendo dalla scuola Si continua a camminare fino all’acquedotto della dolce si passa un cancello e dopo un kilometro si arriva davanti agli archi. Mentre per arrivare in piazza poi si gira per via del Mattiolo, si prosegue andando verso la Madonna di Loreto e dopo un centinaiodi metri si arriva alla chiesetta delle grazie.
per arrivare in piazza, poi ,da lì, siamo scesi per le scalette, siamo andati giù per la discesa, ad un certo punto ci siamo fermati e abbiamo girato a sinistra, dove si trovava la sorgente la dolle, proseguendo siamo arrivati agli archi di Boccalupo.

Percorso per arrivare agli archi di boccalupo

Verso la riva del lago, si vedono alcune arcate dell’ acqua Paola, l’Acquedotto costruito da Paolo V agli inizi del ‘600 riutilizzando parte dell’ acquedotto di Traiano, le cui sorgenti si trovano nella zona.Noi ragazzi della scuola media di Manziana, siamo andati a visitare gli archi di Boccalupo. Siamo partiti dalla scuola, abbiamo percorso tutto il corso Vittorio Emanuele.

 

 

Qui si vede il nostro gruppo numeroso e spiritoso

Al duro lavoro sui libri


Sotto gli archi di boccalupo si è visto un gruppo molto affiatato

HANNO LAVORATO

LE CLASSI 1B 1C 1D ANNO SCOLASTICO 2000-2001, CURATO DALLE INSEGNATI FLORIANA SALVATORE, MATILDE DE MARINIS
REALIZZAZIONE WEB DAL GRUPPO MULTIMEDIALE, INSEGNANTE PIER MICHELE BERTAINA