LA VIA APPIA
Uno Scorcio della più antica strada romana, la via Appia a Roma, in un tratto in cui è conservato il selciato originario ancora in ottimo stato. E’ la più grande, la più lunga e la più bella delle strade romane: infatti la chiamarono Regina Viarum (stazio). Costruita la prima via lastricata, detta Via Appia, dal nome del censore Appio Claudio Cieco.
La via Appia congiungeva Roma a Capua, passando attraverso le paludi pontine; in seguito fu prolungata fino a Brindisi. Questa via costituisce una testimonianza della prima grande area di espansione romana, la Campagna e di quella successiva verso Benevento.
La rete stradale costruita dai romani è ancora oggi largamente usata, infatti le tecniche per realizzarla furono molto avanzate.
La via Appia cominciava da Porta Capena, oggi scomparsa; sui due lati per i primi 20 km circa, si allinearono le tombe dei cittadini più importanti. Sepolcro degli Scipioni, Sepolcro di Get a fratello di Caracalla da lui barbaramente ucciso.
Sappiamo che l’imperatore Caracalla un sepolcro con sette ordini di colonne.
Nei pressi delle catacombe di San Callisto, vi erano i sepolcri della gente pomponia, i colombari dei cuochi imperiali, della flotta di misenio che manovrano il velario del Colosseo.
Nei pressi delle catacombe di San Sebastiano, era il mausoleo di Romolo figlio dell’ imperatore Massenzio e accanto il circo omonimo.
La tomba che per la sua imponenza e per il suo relativo stato di conservazione, almeno esteriore, domina la strada consolare, è quella di Cecilia Metella che sorge alla fine di una breve salita al terzo miglio della via Appia.
La Postumia che arriva ad Aquileia, la Flaminia che arriva a Rimini, la Salaria che giungeva a Roma all’Adriatico, l’Aemilia che giungeva a Piacenza , la Latina che solcava l’Appennino e arrivava in Campania, la Valeria che prolungava la tiburtina e giungeva a Corfinio, la popilia che giungeva a Reggio Calabria, i romani poi costruirono nuove strade man mano che conquistavano territori . L’antica via Clodia, progettata per mettere in comunicazione Roma con l’etruria nord-occidentale, fu costruita presumibilmente alla fine del III e gli inizi del II secolo a.c in relazione alla conquista romana del territorio (280 a.c). Il percorso della strada utilizza in realtà precedenti tracciati facenti parte della rete stradale etrusca di collegamenti tra i centri minori dislocati nell’entroterra. Un problema particolare d’incerta soluzione è costituito dall’identificazione del magistrato che costruì la via e da cui questa prese il nome: le proposte di attribuzione da parte degli studiosi (C. Claudius canina, console del 273, A.Claudius Russus, console del 268 e C Claudius Centho, console del 225) si articolarono attorno al punto fermo che la strada debba esser messa in relazione con la penetrazione romana nell’Etruria meridionale interna.