La Flaminia Consolare

La più antica ed esatta testimonianza sul tracciato della Via Flaminia Consolare attraverso l'Umbria è di Strabone, l'insigne geografo greco che visse dal 63 a.C. al 19 dell'Era Volgare.

Strabone nella sua Geografia (libro V, cap. 11, 10) riporta quanto segue: "Città notevoli al di qua dell'Appennino sulla via Flaminia sono Ocricoli sul Tevere [ ... ] e Narni presso il quale scorre il fiume Nera, che dopo Ocricoli affluisce nel Tevere, navigabile a non grandi legni: e ancora Carsulae, Mevania, presso la quale scorre il Tinia, che anch'esso trasporta nel Tevere i prodotti agricoli con piccoli navigli. Vi sono poi anche altri piccoli paesi, noti più in dipendenza della strada che per la loro importanza. Foro Flaminio, Nuceria ove si fabbricano vasi di legno, Foro Sempronio. Sulla destra, percorrendo la strada da Ocricoli verso Rimini, sono Terni e Spoleto".

Nel 268 a.C. con la fondazione di Ariminum i traffici iniziarono ad indirizzarsi verso questa nuova Flaminia, 32 miglia più breve della Protoflaminia di Camerino-Senigallia che ebbe prima un certo ruolo per i collegamenti con il nord Italia.
Importante per l'adattamento del nuovo percorso preromano della consolare sono state le vittorie nelle campagne militari condotte dalla base di Rimini, contro i Galli nel 225 a.C. a Talamone, a Populonia e a Casteggio nel 222 a.C., con la deduzione delle colonie di Piacenza e Cremona (218 a.C.).
La Flaminia è stata iniziata intorno al 223 a.C. (secondo Paolo Festo e Strabone) e completata nel 219 a.C. per interessamento del censore Caio Flaminio, morto due anni dopo nella battaglia del Trasimeno (217 a.C.).
La Flaminia fu migliorata da C. Sempronio (177 a.C.), da Augusto (27 a.C.) e da Vespasiano (76-77 d.C.) con opere di rettifica, bonifica, consolidamento, costruzione ponti, ecc.
Partiva dal miglio aureo del Foro di Roma, usciva dalla Porta Ratumena, secondo alcuni, o dalla Porta Fontanalis, secondo altri, iniziando il suo percorso attraverso il Lazio antico in direzione est attraversando la Via Alata (Mausoleo di Augusto), la Porta Flaminia (Porta del Popolo), il Tevere sul ponte Milvio, la statio di Saxa Rubra (grotta Rossa) dove sono visibili i resti della villa di Livia, moglie di Augusto.

Le gallerie delle Gole del Furlo

Il Furlo possiede quattro gallerie, ognuna delle quali rappresenta una tappa fondamentale nella storia della viabilità italiana.
La prima galleria umbro-etrusca fu costruita nel 400 a.C. e rispondeva alla necessità di sviluppare rapporti commerciali. Questa galleria misurava 8 metri in lunghezza, 3,30 in larghezza e 4,40 in altezza. La tecnica usata per la sua costruzione prevedeva un riscaldamento della roccia e quindi un immediato raffreddamento della stessa con acqua e aceto, per andare poi a lavorare con uno scalpello e asportare il materiale scheggiato. Ci vollero probabilmente un paio d'anni perché la galleria fosse portata a termine, ma gli effetti furono subito evidenti: finalmente la gola poteva essere attraversata anche quando le acque del fiume Candigliano erano in piena.
Successivamente, l'imperatore Vespasiano, memore delle difficoltà incontrate dal suo esercito nell'attraversare il Furlo, decise di rendere più agevole il passaggio scavandovi una nuova galleria. I lavori per la sua costruzione durarono sei anni e migliaia di schiavi furono impegnati nell'impresa. Al termine, la galleria aveva dimensioni di tutto rispetto: metri 38,30 di lunghezza, 5,40 di larghezza e 4,80 di altezza.

una delle quattro gallerie che attraversano le gole del furlo

Le opere di consolidamento del primo tracciato della consolare furono realizzate in età Augustea, con la costruzione di poderose costruzioni ancora oggi visibili, che servivano da contenimento delle frane costantemente attive in quel tratto di strada. Per portare a termine l'ambiziosa opera furono impiegati migliaia di schiavi e anche le legioni del console si impegnarono nella non facile costruzione.
La gola del Furlo fu un elemento importante nella strategia militare della battaglia del Metauro avvenuta nel 207 a.C. tra i Romani e i Cartaginesi e nella guerra gotica durante la quale il "Castrum" di Petra Pertusa presidiato dai Goti, diede motivo, al condottiero bizantino Narsete, che proveniva col suo esercito da Rimini diretto in Umbria, di cambiare percorso per scontrarsi vittoriosamente a Tagina con Totila, re dei Goti (552 d.C.). 

La via Flaminia come la via Appia e l’Emilia venne mantenuta come direttrice viaria principale anche nel medioevo e nel 1200 e con l’emergere del francescanesimo diventò di primaria importanza per raggiungere il Santuario di Assisi.

Negli anni ottanta l'ANAS mise in opera un progetto di adeguamento della Flaminia di due gallerie unidirezionali parallele. La prima è stata aperta al traffico nel 1985, la seconda nel 1991.

Ancor oggi si possono ammirare le importanti zone archeologiche che testimoniano la storia dei luoghi.

il sepolcreto nei pressi di Fossombrone

il viadotto di Acqualagna