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avvinto dalle serpi, cadde in potere dell'avversario che
gli recise i tendini delle mani e dei piedi e lo
rinserrò nel proprio antro in Cilicia. Giove languiva in
prigionia, allorché per sua buona sorte Mercurio seppe
ritrovarlo e ridargli prima la libertà e poi l'uso
dell'antico vigore. Allora il Dio riprese la lotta,
abbatté con la folgore Tifeo, lo costrinse a rifugiarsi
nella Sicilia, lo schiacciò sotto l'Etna. La sua
sconfitta assicurava definitivamente la sovranità di
Giove, signore degli Dei e degli uomini. Fine |