Nel recinto dei maiali di Eumeo, Atena parla a Ulisse............
........<Odisseo
adesso ormai di' pure a tuo figlio chi sei, non nasconderti più.
Così concerterete il destino di morte per i Proci e andrete
insieme in città. Io non starò a lungo lontana da voi due,
impaziente come sono di combattere.>
Così disse e con la verga
d'oro lo toccò. E dapprima gli mise intorno alla persona una
tunica e un mantello di lino ben lavato: gli accrebbe la statura
e il vigore giovanile. E di nuovo egli fu brunpo di colorito, gli
si colmarono le guance, d'un azzurro cupo diventarono i peli
della barba intorno al mento........
....Lo guardò stupito suo figlio, e gettò gli occhi da un'altra
parte nel terrore che fosse un dio. Gli parlò allora Odisseo: <Non
sono, credi, un dio. Perchè mi rassomigli agli immortali? Ma io
sono tuo padre, per cui tu sospiri e soffri tanti dolori, subendo
le violenze là, nel palazzo, di quei giovani.> Così
parlava e baciò il figlio e dalle guance lasciò cadere le
lacrime a terra: prima le tratteneva costantemente, sempre.