Recensioni
di Andrea Zuliani
883 - GRAZIE MILLE
Dopo il "Greatest hits" del 1998, "Gli anni", Max Pezzali e la sua
band ritornano con il nuovo album "Grazie mille". Era stato annunciato
come l'album della svolta, quello dell'abbandono dell'elettronica ma l'insuccesso
del fiacco singolo estivo "Viaggio al centro del mondo", uscito ben 4 mesi
prima dell'album ha fatto ritornare Max Pezzali sui suoi passi. Forse è
stato un bene che il tanto atteso cambiamento non ci sia stato, perché
il sound degli 883 deve molto all'elettronica e ai suoi effetti. Ma veniamo
all'album vero e proprio. Bisogna dire innanzitutto che Max Pezzali non
si sbilancia mai sul numero delle canzoni: sempre 10 sono. Questo da una
parte rende il prodotto immediato, ma dall'altra rischia di non durare
molto. Il cd si apre con la title-track "Grazie mille", che, come nella
migliore tradizione 883, risulta semplice ma efficace. Con "La regina del
celebrità", dedicata ad un'appariscente ballerina di una discoteca
che si rivela essere sposata e con un figlio, siamo in zona disco '80.
Uno dei momenti più alti del disco è rappresentato dalle
due canzoni successive: la delicata descrizione di un natale di provincia
de " Le luci di natale", e il triste rimpianto di non riuscire a crescere
in "Almeno una volta", dominata da una martellante ritmica elettronica.
La dolce "Nient'altro che noi", segue binari già tracciati in precedenza
con l'aggiunta di un'armonica a bocca. Il disco comincia a perdere colpi
con il mediocre remix della già mediocre "Viaggio al centro del
mondo" e con la troppo sdolcinata "Tenendomi". Non riesce ad alzare di
molto la media "Dopo il solito bip", che alla lunga annoia, ma le ultime
due canzoni riportano il disco sui binari giusti: "La rana e lo scorpione",
porta una ventata di novità grazie all'utilizzo del flauto che si
insinua tra le note e alla recitazione dell'omonima triste favola che viene
riportata ai giorni nostri e usata come metafora di un vigliacco tradimento.
L'album si chiude con la bella "Tutto ciò che ho", che parla di
una ritrovata fiducia in se stessi e nel proprio partner. In definitiva
si può dire che anche stavolta Max Pezzali non ha sbagliato sfornando
un disco che ribadisce la tradizione degli 883 di riuscire a fare cd con
un forte impatto iniziale ma che non si sa alla lunga quanto possano resistere.
LE CANZONI:
Grazie mille, La regina del celebrità, Le luci di natale, Almeno una volta, Nient'altro che Noi, Viaggio al centro del mondo, Tenendomi, Dopo il solito bip, La rana e lo scorpione, Tutto ciò che ho.43' 57'' Voto finale 7 |
ARTICOLO 31 - XCHE' SI!
La sorpresa dell'estate '96 era stato il grande successo di "Tranqi funky", grazie a quella canzone e ai successivi singoli gli Articolo 31 vennero consacrati re dell'hip hop italiano che uscì allo scoperto dopo essere stato considerato per troppo un genere di nicchia. "Così com'è" era un concentrato di rabbia e di disperazione, era l'album della maturità e vendette meritatamente 600.000 copie. | ![]() |
Il successo di altri gruppi hip hop ( Sottotono, Frankie hi-nrg mc… ) fece pensare che non si sarebbe trattato di un fenomeno di passaggio ma la grande quantità di gruppi ( anche mediocri ) che uscirono nell'anno successivo sembravano solo cloni senza la minima idea di innovazione musicale e ciò finì col saturare un genere che aveva ancora molto da dire. |
Eppure "Xchè si!" non è un brutto album. Il motivo di questo clamoroso flop va ricercato nella sbagliatissima scelta di far uscire come pezzo trainante "Senza regole", che ha un testo già sentito mille volte su soluzioni musicali mediocri. Il secondo motivo è l'eccessiva sovraesposizione del gruppo ( pochi mesi prima dell'uscita dell'album è stato pubblicato come singolo "Vai bello" con gli Extrema ). | ![]() |
Si sapeva che gli Articolo 31 avrebbero attuato un cambio d'immagine e musicale e per molto tempo si è parlato dell'arrivo di una terza persona ( una ragazza ). Forse il risultato ha deluso il gruppo perché l'album è stato posticipato di 2 mesi e l'unica presenza femminile che compare più di una volta è una certa Mia Cooper ( in 3 canzoni ). Musicalmente la ricerca c'è stata ed è notevole, in più spesso vengono usati strumenti veri. |
LE CANZONI
L'irruzione, Perché si!, Strada di città 2000, Senza regole, Donna facile, Tu mi fai cantare, Guapa loca, Il mio consiglio, Cattivo gusto, Raptuz rock, Se ti muovi, Il motivo, Luna park mentale, Stella sola, Ouh!, Fino in fondo La bocca della verità, Sulla stessa corsia. Voto finale 6.5 |
LITFIBA - ELETTROMACUMBA
Lo scioglimento dei Litfiba è stato l'evento che ha sconvolto
il mondo rock made in Italy, ponendo fine ad un'avventura durata quasi
vent'anni. Voci di scioglimento giravano già poco dopo l'uscita
dell'ultimo capitolo musicale della band ("Infinito" uscì nel gennaio
'99 ) e il travagliato strascico legale che seguì alla conferma
ufficiale pose definitivamente fine ad un'amicizia e ad un rapporto professionale
importante per il rock italiano.
Ora a poco più di un anno Ghigo ritorna con un nuovo
cantante ed una band rinnovata al completo. Quello che più infastidisce
è che niente sembra cambiato: Gianluigi Cavallo, il nuovo cantante,
cerca infatti spesso di ritrovare la morbidezza della suadente voce "alla
Pelù"; Ghigo, dal canto suo, nonostante qualche deliziosa trovata
chitarristica si ripete in ritmiche che rimandano a molte altre canzoni
dei vecchi Litfiba.
L'energia in fondo però c'è e nonostante siano solo 9 canzoni il disco si lascia ascoltare. I momenti migliori sono quelli puramente rock come "Piegami", "Il patto", e soprattutto "La spia". |
![]() |
LE CANZONI :
Il pazzo che ride, Elettro-Macumba (intro), Elettromacumba, Il Giardino della follia, Piegami, Dall'alba al tramonto, C'est la vie, Spia, Profumo, Il patto. 42'46'' VOTO FINALE 6,5 |
FRANCESCO GUCCINI - STAGIONI
![]() |
Ci sono persone che non cambiano mai, che continuano a percorrere la loro strada incuranti delle mode e di ciò che questo comporta. Ci sono persone che hanno ancora la forza di arrabbiarsi e di sbattere in faccia agli altri la triste realtà. Ci sono persone che abbracciano così tante generazioni da perderci il conto e che hanno il coraggio di fregarsene del passare inesorabile del tempo e delle sue stagioni. Guccini è una di queste persone. E sì che ne ha vissute parecchie di stagioni: le contestazioni della fine degli anni '60, i "mitici" anni '70, il vuoto degli anni '80, il tentativo di rinascita dei '90 ed è ancora qui nel 2000 con tanta fatica in più ma con la stessa forza di sempre. Questo nuovo disco può essere considerato quasi un "concept album" il cui tema è rappresentato dal tempo. |
LE CANZONI
Addio (intro), Stagioni, Autunno, E un giorno, Ho ancora la forza, Inverno '60, Don Chisciotte, Primavera '59, Addio. 42' 16'' VOTO FINALE 8 |