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      Assaggi di cultura

Presentiamo in questa pagina alcuni brani tratti da opere letterarie, da componimenti poetici e da opere figurative in cui il banchetto, il rito del mangiare e il cibo sono entrati a far parte della letteratura italiana. Come docente di lettere di un istituto alberghiero mi sono incuriosita al connubio cibo-cultura e ho ricercato alcuni brani significativi sull'argomento da proporre come esempio di come il cibo,oltre a soddisfare il bisogno di nutrirsi, abbia assunto diverse valenze :estetiche, storiche, culturali , letterarie ed ...epicuree. 

Prof.ssa M.Luisa Ingletto 


G. Verga "I carbonari della montagna"
...Ed egli mise un sospiro enorme scoprendo il paniere. Prima di tutto vi era una piccola cesta di ciliege primaticcie e di fragole, ed una bottiglia di buon vino. Sotto un tegame coperto; ed il giovine contadino mise sulla tavola due pernici arrostite e ancora calde, che mandavano il più bell'odore, a giudicarne delle smorfie del naso di Angelo, coronate da una fila doppia di passerotti grassi e saporiti. In fondo al paniere riposava uno di quei pani maestosi che fanno l'orgoglio dei contadini.Dopo di aver disposto il tutto sulla tavola egli mise un hein! di soddisfazione, e cominciò a servire Rita; poi aprì il suo gran coltello a forchetta e si mise a mangiare con tanto fervore che mostrava che l'ora, l'amore, e il dispiacere non hanno alcuna influenza sullo stomaco di un contadino. - Via, mangiate una volta, Rita. Disse Angelo, pronunziando a stento, poichè‚ avea le ganasce piene. Vedete che io mi sforzo a "mangiare" per farvi animo. E divotamente, forse per incoraggiarla a seguire il suo esempio, si passò il rovescio della mano sulla bocca e si servì di un gran bicchiere di vino. - Oh, tornasse questa sera Luigi! - Mormorò la giovinetta, che appena sfiorava i buoni bocconi che Angelo le presentava sulla punta del suo coltello senza galanteria ma con tutto il cuore. - Eh, sempre quel maledetto. Rispose Angelo vuotando il bicchiere. - Non parlate così, fratello... l'amo tanto... ancora!... - Ancora! E dopo? - Dopo? - Sì, dopo? Ripetè‚ il giovine sforzandosi di parer commosso realmente e inghiottendo un boccone. - Quando ritornerà …? Oh, E' tanto lungo un giorno! Esclamò Rita senza rispondergli, appoggiando il gomito alla tavola e la testa alla mano, colla fissazione d'idee che l'avevano fatto chiamare la Pazza. - Oh! amerete anche me, Rita; me l'avete promesso! Interruppe Angelo con le lagrime agli occhi e le ganascie piene...

 C. Boito "Macchia Grigia" 
 Il dì 24 dello scorso ottobre, sul far della sera, passavo dal Ponte dei Re accanto a Garbe per andare sino a Vestone, mia passeggiata consueta del dopo pranzo, come quella della mattina era verso Vobarno, quando non preferivo arrampicarmi sulla schiena dei monti, o fare qualche viaggetto, sempre pedestre, a Bagolino, a Gardone, in Tirolo. Di due mesi e mezzo passati nella Val Sabbia, le prime due settimane furono tutte calme, altre due tutte fuoco, e il rimanente tristezze e terrori. Alle bellezze della natura, che tutti corrono a vedere e che tutti ammirano, avevo preferito la vallata modesta, povera, dove i monti hanno gi… un certo aspetto selvaggio, e dove non c'è il pericolo di vedere mai la persona allampanata di un Inglese, e neanche la barba nera di un alpinista italiano. Mangiavo le belle trote rosee del lago d'Idro, gamberi saporiti, funghi, uccelli, cacini di "capra", molte ova, molta polenta. V'è ad Idro un alberguccio con due stanzine ariose, pulite. Chi non ha rimorsi vive colà nella quiete del paradiso, senza giornali, senza botteghe da caffè, senza pettegolezzi, guardando lo specchio del lago, le giovanotte che vogano, la Rocca d'Anfo sull'altra sponda, esercitando più le gambe che il cervello, abbrutendosi anzi a poco a poco nella cara, nella beata libertà del non pensare a nulla e del non far proprio niente. Quando il cielo è popolato di nubi, spinte a gran corsa dal vento, l'aspetto di quel paese riesce mutabile all'infinito. I monti che si accavalcano, le rupi che portano muraglie ruinate di castelli o chiesette con il loro campanile bianco, i colli bassi coronati di pini, cangiano di figura ad ogni minuto. Ora le nuvole mettono in ombra il dinanzi del quadro, e il sole brilla nel fondo; ora il sole splende sul dinanzi, e il fondo rimane buio ...

... tutti si accomiatarono dallo zio ed egli rimase solo con il suo lume e il suo latte, davanti alle ultime brage moribonde del ginepro. Gli restava sul viso una leggera ombra di disapprovazione. Franco faceva troppo il poeta! Adesso la vita era dura in casa Maironi. Si faceva colazione con una tazza di latte e cicoria adoperando certo zucchero rosso che puzzava di farmacia. Non si mangiava carne che la domenica e il gioved?. Una bottiglia di vin Grimelli veniva ogni giorno in tavola per lo zio, il quale non voleva saperne di privilegi. Ogni giorno, per questa bottiglia, sorgevano le stesse nubi, scoppiava la stessa piccola burrasca e si scioglieva secondo il volere dello zio, con una brevissima pioggerella di decotto in ciascuno dei cinque bicchieri. La serva era stata licenziata; restava la Veronica per le faccende grosse, per la polenta, e qualche volta per badare a Maria. Malgrado queste ed altre economie, malgrado che la Cia avesse rinunciato al suo salario, malgrado i doni di ricotta, di mascherpa, di formaggio di "capra", di castagne, di noci, che piovevano dalla gente del paese, Luisa non riusciva a tener la spesa dentro l'entrata. Si era procacciato qualche lavoro di copiatura da un notaio di Porlezza; molta fatica e miserabilissimi guadagni. Franco aveva cominciato a copiar con ardore anche lui, ma ci reggeva meno di sua moglie e poi non c'era lavoro per due. Avrebbe dovuto darsi le mani attorno, cercar un impiego privato, ma di questo lo zio non vedeva indizio; per cui? Per cui, questo pensare a spedizioni poetiche gli pareva anche più  fuor di luogo. Dopo aver meditato alquanto sulla triste situazione e sulla poca probabilità ...

(da "Nuove Storielle vane")


Banchetto di nozze
19 ottobre 1608 banchetto approntato dal Granduca di Toscana nel salone di Palazzo Vecchio a Firenze in occasione delle nozze del figlio CosimoII con Maria Maddalena arciduchessa d'Austria

...Fu apparecchiata la tavola reale a capo della sala, in forma di mezzaluna, con una scalinata e baldacchino di damasco bianco sopra, con trine ricchissime d'oro, con una tovaglia di lino bianco ricamata d'oro con diverse imprese bellissime, sopra la quale furono poste le posate. In mezzo alla tavola sedeva, a mano dritta, la Serenissima Granduchessa e, a mano sinistra, il Serenissimo Sposo, dopo, per ordine, gli Illustrissimi Signori Cardinale del Monte, Sforza, Farnese, Montalto ed Este, il Serenissimo Arciduca d'Austria ed il Granduca Ferdinando, tutti da una parte. Seguitarono poi intorno alla sala altre quindici tavole….. 

MENU' PRIMO SERVIZIO FREDDO

Salami spaccati serviti con sopra una corona imperiale di pasta di zucchero. Pavoni con ali, coda e collo di pasta di zucchero. Un carro dorato tirato da quattro colombe bianche di pasta di zucchero. Un altro carro tirato da due conigli bianchi con cocchiere carico di pizzette di pistacchio ecc. 

PRIMO SERVIZIO DI CUCINA

Capponi bolliti coperti di fettoline di cardo Animelle di vitella fritte con fette di pan di Spagna

SECONDO SERVIZIO

Tortore arrosto, servite con fette di pan di Spagna. Zuppe reali di petto e pelle di capponi. Starne arrosto, servite con gigli di pasta sfoglia…. 

TERZO SERVIZIO

Faggiani arrosto serviti in canestrelli di pasta di marzapane. Torte fatte con mandorle tritate, petto di cappone, fegatelli di pollo arrosto… 

QUARTO SERVIZIO

Galli d'India arrosto, serviti con un festone intorno di pasta di marzapane. Rossi di pastasfoglia ripieni di marmellata cotogna… 

SECONDO SERVIZIO DI CREDENZA

Torte verdi con ricotta, parmigiano grattato e sugo di bietole. Pasticciotti di tartufi, fettine di cardi e prugne secche. Pere fiorentine,mele rosa, cardi con sale e pepe. ……….Si diede alfin l'acqua per le mani ! 



 

Pagina a cura della Prof.ssa Maria Luisa Ingletto e di Piero Comandé

     

Arcimboldo

Arcimboldi o Arcimboldo (Giuseppe), pittore italiano (Milano 1527-1593). Autore come il padre, Biagio Arcimboldi, di cartoni per vetrate (duomo di Milano) e per arazzi (duomo di Como), nel 1562 entrò al servizio dell'imperatore Ferdinando I e visse per ventisei anni a Praga ove fu uno degli artisti favoriti di Massimiliano II e di Rodolfo II, che lo fece conte palatino. La fama di questo bizzarro pittore milanese è unicamente legata alle sue "teste composte" (formate di fiori, frutta, ortaggi, pesci, ecc.), che dovevano già averlo reso noto in patria dal momento che una delle sue più piacevoli allegorie, L'Estate (Musei di Vienna), è datata 1563, poco dopo il suo arrivo a Praga. Nelle Wunderkammern della corte imperiale, o gabinetti delle meraviglie, stravaganti musei di oggetti mostruosi e congegni paradossali, l'Arcimboldi trovò il clima spirituale più congeniale. Suoi soggetti prediletti furono le figure metaforiche delle stagioni e degli elementi, come l'Acqua (Vienna), ordinato groviglio di granchi, pesci, stelle di mare, perle, coralli, o l'Inverno (Vienna). Più curiosi ancora certi suoi personaggi costruiti con gli strumenti del proprio lavoro, come l'Ortolano (Museo di Cremona) che è, rovesciato, uno stupendo vaso con verdure. Nel Cavallo di Troia (Pinacoteca di Lucca) la metafora si fa inquietante, quasi surrealista, col grappolo dei guerrieri che costruisce la forma animale. Si sa che l'Arcimboldi fu inesauribile inventore di scenari e costumi per feste di corte; un suo Libro di disegni (Uffizi) illustra un torneo in onore di Rodolfo II. Raffinato colorista, lo si ricorda anche come inventore di un "clavicembalo cromatico". Ebbe innumerevoli allievi e imitatori ---------------------------------------- 
( da Enciclopedia Rizzoli Larousse 2000 ). 

22 Febbraio 2000.Internet a scuola: per giocare o studiare? Sono circa un centinaio i siti cui spetta la metà del traffico generato da quanti si collegano a Internet dalle scuole. Un traffico che andrebbe variamente spartito tra quasi 2.000 siti, per lo più in ambito commerciale, entertainment o motori di ricerca. Questi i dati centrali di una nuova indagine condotta negli Stati Uniti da N2H2, produttore di software "filtro" utilizzato in circa 2.000 istituti sul territorio nazionale. Grazie alle proprie tecnologie di monitor, l'azienda ha verificato le abitudini online di oltre 350.000 studenti dislocati in 43 grandi centri urbani. Secondo i responsabili di N2H2, quanto riportato solleva il problema delle modalità correnti sull'impiego di Internet in aula. Sembrerebbe infatti che gli studenti preferiscano farne uso per giocare e divertirsi anziché per usi strettamente didattici. Pur ammettendo che la società "ha appena iniziato a lavorare sulle risultanze della ricerca." Non a caso il direttore dei programmi tecnologici della National School Boards Association mette rapidamente in guardia sul fatto che da tali dati non sia possibile trarre alcuna conclusione specifica sulle funzioni educative di Internet nelle suole. ---------------------------------------- da APOGEOonline NEWS Bernardo Parrella 


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