La Cina

Confini
• Nord: Mongolia e Russia;
• Nord - ovest: Kirghizistan e Kazakistan.
• Nord - est: Russia e Corea del Nord;
• Est: mar Giallo e mar Cinese orientale;
• Sud: mar Cinese meridionale, Vietnam, Laos, Myanmar,
India, Bhutan e Nepal
• Ovest: Pakistan, Afghanistan e Tagikistan;

Territorio
Il continente comprende più di 3400 isole, la più importante
delle quali, Hainan Dao situata nel mar Cinese meridionale. Il territorio
cinese è così esteso da comprendere regioni fisiche tra
loro molto diverse. I rilievi più imponenti si trovano nelle aree
occidentali del continente e comprendono catene quali il Tian Shan, il
Kunlun Shan e l'Himalaya. Le zone montuose - ricche di risorse idriche
e minerarie - occupano circa il 43% del territorio e cingono una serie
di altipiani e bacini; questi ultimi, prevalentemente collinari, si situano
soprattutto nelle regioni aride. Solo il 12% della superficie complessiva
del paese può essere considerato pianeggiante.
Regioni fisiche
La Cina può essere suddivisa in sei grandi regioni fisiche, ognuna
delle quali con proprie peculiari caratteristiche:
Il Nord-ovest
Area sabbiosa e rocciosa, è una regione piuttosto fertile dove
l'agricoltura viene praticata grazie a estesi sistemi di irrigazione.
La Mongolia interna
Altopiano caratterizzato da deserti di sabbia, roccia e ghiaia che a est
digrada in fertili steppe.
Il Nord-est
Comprende tutta la Manciuria a est della catena del Grande Khinghan: si
tratta di una vasta e fertile pianura circondata da monti e colline.
Cina settentrionale
La più vasta area pianeggiante del paese, il cui fertile terreno
ricco di limo è intensamente coltivato.
Cina meridionale
Valle del Chang Jiang e le numerose regioni del Sud. La valle del grande
fiume consiste in una serie di bacini i cui fertili terreni alluvionali
sono solcati da canali navigabili e costellati da laghi.
L'altopiano del Tibet
L'estrema
regione sudoccidentale del continente è occupata dall'altopiano
del Tibet che, con una media di 4510 m sul livello del mare, è
la regione più elevata della Terra. E' attraversato da numerose
catene mont uose quali l'Himalaya, il Pamir e il Karakoram.
Qui si trovano le sorgenti di molti fiumi importanti del Sud-Est asiatico
come l'Indo, il Gange, il Brahmaputra, il Mekong, il Chang Jiang e lo
Huang He (Fiume Giallo).
Qui vive inoltre uno degli animali più belli e rari al Mondo: La
Tigre Bianca
Idrografia
I tre più lunghi fiumi del Paese (Chang Jiang, Huang He e Xi Jiang)
scorrono da ovest a est e sfociano nell'oceano Pacifico. Il fiume più
settentrionale della Cina, l'Amur, segna la maggior parte del confine
con la Russia. Il fiume più importante della Cina settentrionale
è lo Huang He, le cui piene hanno avuto conseguenze spesso disastrose:
nasce nell'altopiano del Tibet per poi confluire nel mar Giallo. Il Chang
Jiang, è il più lungo del continente asiatico. Il fiume
Xi Jiang, che sfocia presso Canton, forma il principale sistema idrico
della Cina meridionale.
La maggior parte dei laghi più importanti del paese si trova lungo
il medio e basso corso del Chang Jiang, come il Dongting e il Poyang Hu
che costituiscono importanti bacini di riserva idrica. Nell'altopiano
tibetano sono presenti numerosi laghi di acqua salata, il maggiore dei
quali è il paludoso lago Qinghai, situato nella bassa zona nordorientale.In
tutto il paese sono stati creati più di duemila bacini artificiali
al fine di agevolare l'irrigazione dei terreni ed evitare gravi inondazioni;
di questi il più esteso è il Long Men, sullo Huang He
.
Clima
Il clima della Cina tende ad essere continentale, con forti estremi e
variazione regionali nell'entroterra occidentale è prevalentemente
temperato, con aree desertiche e semiaride nell'estremo sud e a sud-est
si trova una limitata zona caratterizzata da un clima tropicale.
Durante l'inverno, venti freddi e secchi soffiano di alte pressioni della
Siberia centrale, portando temperature basse su tutte le regioni a nord
del Chang Jiang e siccità sulla maggior parte del paese; in estate,
area umida e calda penetra verso l'interno dall'oceano Pacifico, causando
spesso il verificarsi di tempeste e cicloni, le precipitazioni diminuiscono
rapidamente con l'aumentare della distanza dalla costa e sui pendii sottovento
dei rilievi. Le temperature sono uniformi in estate, in inverno variano
da nord a sud numerose.
Popolazione
Il 93% della popolazione cinese è di etnia han; gli altri sono
gli zhuang, i miao, i tibetani, i mongoli ed i manciù.
In base al censimento del 1993 la Cina ha una popolazione di 1.165.700.000
abitanti, con una densità di 123 unità per km2.
Nonostante la recente industrializzazione, la Cina continua a essere un
paese principalmente rurale e agricolo dove l'urbanizzazione si è
verificata attraverso un processo lento e graduale.
Durante la rivoluzione culturale si cercò di incentivare il trasferimento
(temporaneo o permanente) dalla città alle zone rurali di giovani
istruiti al fine di diffondervi capacità professionali che avrebbero
dovuto ridurre la tendenza all'inurbamento. Il programma fu ridotto dopo
la morte di Mao. Una politica a lungo termine prevede il trasferimento
di 440 milioni di contadini, il 37% della popolazione, verso città
già esistenti o nuove città entro il 2040.Il calo delle
nascite verificatosi nel paese tra gli anni Cinquanta e Novanta è
dovuto principalmente a iniziative del governo che hanno cercato di limitare
l'eccessivo incremento demografico. In tempi recenti è stato imposto
un limite al numero dei figli di un nucleo familiare ed è stato
legalizzato l'aborto.
Lingua e religione
La lingua cinese comprende più di una dozzina di dialetti fra loro
differenti. Le minoranze del paese possiedono una propria lingua come
il mongolo, il tibetano, il miao. Il mandarino viene insegnato nelle scuole,
di solito come seconda lingua, e la sua conoscenza è obbligatoria
in tutto il paese. Il cantonese è il dialetto maggiormente usato
dai cinesi all'estero, a causa delle grandi migrazioni verificatesi soprattutto
dalla zona di Canton verso i paesi esteri.
Una delle prime azioni compiute dal Partito comunista cinese dopo il 1949,
fu l'eliminazione ufficiale della religione di stato. In precedenza i
credo dominanti erano il confucianesimo, il taoismo e il buddhismo, seguiti
dal cristianesimo e dall'Islam; la maggior parte dei templi e delle scuole
appartenenti a tali religioni furono trasformati in edifici civili. Con
la costituzione del 1978, tuttavia, fu dato nuovamente assenso ufficiale
alla divulgazione e alla pratica religiose, nonostante si siano precisati
gli stessi diritti anche per quanto riguarda l'ateismo. La professione
del buddhismo tibetano, o lamaismo, rimane ancora vietata a causa della
sua relazione con il movimento tibetano indipendentista; si stima che,
dopo l'occupazione cinese del 1950, più di 2700 monasteri tibetani
siano stati distrutti.
Economia
Per più di 2000 anni l'economia cinese si è basata su un
sistema feudale: le terre appartenevano a un esiguo numero di proprietari
terrieri i cui mezzi di sussistenza provenivano dalle rendite dei loro
già poveri affittuari. Le prime industrie e le prime forme di commercio
erano controllate da monopoli statali.
Con la conclusione delle guerre dell'Oppio (1860) ebbe inizio un periodo
di penetrazione occidentale che aveva come punto di partenza i porti lungo
la costa; il fenomeno portò alla costruzione di ferrovie e allo
sviluppo di industrie di tipo moderno, ma ebbe come conseguenza la suddivisione
del territorio cinese in diverse sfere d'influenza in competizione fra
loro.
Il Partito comunista cinese emerse negli anni Venti, un periodo di pesante
crisi economica causata sia dall'intervento straniero sia dalla crescente
influenza dei proprietari terrieri nelle aree rurali. Per più di
due decenni il Partito promosse un'azione di controllo sulle campagne
introducendo un programma agrario basato sul controllo dell'affitto delle
terre e della pratica dell'usura, nonché sull'aumento di potere
delle associazioni contadine. Il 1° ottobre 1949 stabilì con
successo un governo e un'economia nazionali unificati per la prima volta
dalla fine del periodo imperiale. Dal 1949 al 1952 il nuovo governo diede
avvio a una riforma agraria che portò alla ridistribuzione della
terra a 300 milioni di contadini che furono organizzati in cooperative
agricole. Nel 1958 furono create le comuni rurali che, basate sul principio
della collettivizzazione della terra e dei mezzi di produzione, rimasero
il fondamento dell'agricoltura fino all'inizio degli anni Ottanta. Nelle
aree urbane, la nazionalizzazione di tutte le imprese (industriali e commerciali)
fu realizzata in modo graduale. Grazie al massiccio intervento statale,
durante il primo piano quinquennale il settore industriale subì
un notevole sviluppo. L'attuazione del programma che, indirizzando grandi
investimenti all'industria pesante, causò gravi squilibri nella
gestione e nella crescita nazionale dell'economia, portò alla morte
per fame circa venti milioni di persone. Dopo il 1960 l'economia cinese
entrò in un periodo di riassestamento; nel 1965 la produzione,
in molti settori, raggiunse livelli paragonabili a quelli del precedente
decennio nonostante gli effetti frenanti della rivoluzione culturale.
Dal 1971 vi fu una lenta ripresa economica.
Nel 1976, i leader cinesi avviarono programmi di rinnovamento della gestione
economica, fu conferito un ruolo più importante alle imprese private
e alle cooperative, si cominciò ad avvalersi di tecnologie e investimenti
occidentali e a incentivare il più possibile la produzione agricola.
Nei primi anni Novanta è iniziata una fase di espansione e di crescita
economica alla quale hanno contribuito considerevoli investimenti stranieri,
soprattutto americani. Questo rapido sviluppo ha causato alcuni problemi
quali l'alto tasso d'inflazione nelle zone urbane e l'acuirsi delle disparità
tra i ceti sociali.

Agricoltura
L'agricoltura, tradizionale risorsa economica del paese, continua a rappresentare
un settore importante. I terreni coltivabili non coprono più del
10% della superficie complessiva del paese e si trovano soprattutto nelle
regioni orientali del continente. Il consistente aumento della pr oduzione
agricola avvenuto a partire dal 1949 fu probabilmente dovuto ai cambiamenti
apportati all'organizzazione dell'attività rurale.
Attualmente, per integrare la produzione, sono state create più
di 2000 aziende agricole statali, alcune delle quali a scopo sperimentale
o per la produzione di raccolti destinati ai mercati urbani o esteri.
Queste aziende si trovano spesso in zone vergini dove la densità
di popolazione rurale è bassa e dove attrezzature moderne, normalmente
poco diffuse a causa delle dimensioni relativamente modeste delle aree
coltivate, possono essere utilizzate con efficacia.
Circa l'80% dei terreni agricoli è destinato alla produzione alimentare;
il prodotto principale è il riso, per cui la Cina detiene il primato
mondiale.
Diffuse sono inoltre le coltivazioni di frumento, di miglio, mais ed avena.
Altre colture di rilievo sono batate, patate, ortaggi e frutta, come quella
tropicale, nell'isola di Hainan.
Tra i semi oleosi si coltivano la soia, arachidi, sesamo, girasole.
Uno dei principali prodotti da esportazione è il tè. Lo
zucchero viene ricavato soprattutto dalla canna.
Fiorente è inoltre la coltivazione di piante tessili tra cui quella
del cotone, di cui la Cina è il maggiore produttore mondiale. Altre
importanti piante tessili sono: iuta, canapa e lino; la sericoltura, attività
tradizionale del paese, è praticata nelle regioni centrali.
Allevamento
In Cina l'allevamento rappresenta una risorsa molto importante. Il più
diffuso è quello dei suini, fondamentale per l'alimentazione, mentre
nelle zone rurali occidentali i pastori sono dediti prevalentemente all'allevamento
di ovini, caprini e cammelli. Nelle zone più elevate del Tibet
la carne di yak costituisce uno dei principali alimenti.
Pesca
Nonostante la pesca sia praticata tuttora con metodi piuttosto tradizionali,
la Cina è uno dei maggiori produttori di pesce del mondo. Nel paese
sono presenti numerosi allevamenti ittici, in particolare di carpe, uno
degli elementi base dell'alimentazione cinese. Il mare più pescoso
è il mar Cinese meridionale.
Risorse minerarie
La Cina possiede una grande varietà di risorse minerarie. Minerali
di ferro, ematite, minerali di alluminio, antimonio e tungsteno, mercurio,
piombo, zinco e rame oltre all'uranio. I giacimenti sono distribuiti in
tutto il paese, ma le aree più ricche sono la Manciuria e le zone
montuose del Sud. Sono presenti anche ingenti risorse energetiche. Le
riserve di carbone si trovano in Manciuria e nelle zone settentrionali;
quelle di petrolio, soprattutto in mare aperto.
Produzione industriale
Lo sviluppo dell'industria del ferro e dell'acciaio nel paese è
stato prioritario fin dal 1949.
Un'industria pesante di rilievo è rappresentata dalla cantieristica
e dalla fabbricazione di locomotive, trattori, macchinari per l'industria
estrattiva e per la raffinazione del petrolio.
L'industria petrolchimica possiede stabilimenti nella maggior parte delle
province e delle regioni autonome cinesi.
Particolarmente fiorente nel paese è l'industria tessile che impiega
più di quattro milioni di lavoratori; la maggior parte degli stabilimenti
si trova vicino alle zone di produzione del cotone. Altre industrie importanti
producono cemento, carta, biciclette, macchine da cucire, veicoli a motore
e apparecchi televisivi.
La Cina è uno dei principali produttori di elettricità al
mondo; nonostante questo, il fabbisogno del paese non viene soddisfatto,
principalmente nelle città, e per questo lo stato ha dato priorità
allo sviluppo del settore. L'energia viene fornita soprattutto da centrali
termoelettriche alimentata a carbone mentre le centrali idroelettriche
coprono il 5% della produzione annua.
Il Giappone è il paese con cui la Cina realizza il maggior numero
di scambi commerciali, seguito da Hong Kong e dagli Stati Uniti.
Commercio
Un tempo il commercio interno cinese obbediva a leggi di pianificazione
statale. Fino alla fine degli anni Settanta il governo forniva alle imprese
di stato macchinari e materie prime e la distribuzione della merce era
affidata ad agenzie statali. I prodotti di consumo richiesti dalla popolazione
rurale venivano forniti da una cooperativa incaricata della commercializzazione
dei prodotti. Questi, come olio, carne, zucchero, cereali e tessuti di
cotone, erano razionati e venduti a prezzi politici; i cereali venivano
distribuiti nelle zone rurali come remunerazione per il lavoro effettuato.
Dal 1979 le imprese dello stato sono libere di scegliere alcuni dei propri
acquisti e di commercializzare parte dei loro prodotti. Nei centri urbani
tale riorganizzazione ha portato alla rapida crescita di attività
private (soprattutto servizi); nelle campagne sono stati riaperti i mercati,
dove le famiglie possono vendere le eccedenze della propria produzione
e acquistare altri prodotti.
Per quanto riguarda il commercio estero, nel 1979 la Cina abolì
alcune restrizioni aprendo la strada all'investimento e a un aumento degli
scambi commerciali. I prodotti maggiormente esportati sono petrolio grezzo
e raffinato, tessuti di cotone, seta, abbigliamento, riso, suini, prodotti
ittici e tè. I prodotti di importazione comprendono macchinari,
automobili, fertilizzanti, caucciù e frumento. Il Giappone è
il paese con cui la Cina realizza il maggior numero di scambi commerciali,
seguito da Hong Kong e dagli Stati Uniti; tra gli altri si citano la Germania,
Taiwan e Singapore.
Trasporti e comunicazioni
Due terzi del trasporto di passeggeri e metà del trasporto merci
viene effettuata su rotaia. La rete stradale collega oggi Pechino a tutte
le province, le regioni autonome, i porti e i centri ferroviari ed è
ampiamente presente anche nelle zone rurali. Nelle aree urbane il trasporto
pubblico è ben sviluppato.
Molto diffuso è l'utilizzo della bicicletta.
Molti trasporti nel paese avvengono attraverso gli oltre 110.000 km di
canali navigabili. In alcune zone i canali di irrigazione e di drenaggio
vengono usati dai contadini come idrovie interne. Anche i collegamenti
marittimi sono importanti e la flotta mercantile cinese ammonta a 2.700
navi. Il trasporto aereo fu incrementato a partire dal 1980, con l'apertura
dell'aeroporto internazionale di Pechino.
Il sistema delle telecomunicazioni è ancora in stato di estrema
arretratezza e la maggior parte delle stazione radiofoniche televisive,
il servizio telefonico e quello postale sono ancora gestiti dallo stato.
Ordinamento dello Stato
La Repubblica Popolare Cinese si regge su una costituzione promulgata
nel 1982, la quarta dopo l'avvento del regime comunista. In base alla
costituzione del 1982, la Cina è una dittatura socialista del proletariato
sotto la guida del Partito comunista responsabile dell'attività
politica nazionale.

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