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DonatoBramante    
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Viene definita astratta quell'arte che, nata a Monaco verso il 1910, abbandona deliberatamente la rappresentazione reale delle cose e centra la sua espressione su particolari visioni di forma e di struttura in una libera creazione fantastica di valore simbolico e decorativo. La dissoluzione delle immagini, iniziata in un certo seno già coll'impressionismo, che aveva affidato alla sensazione istantanea del colore ogni valore narrativo, e col manifesto cubista, dove si afferma una rappresentazione geometrica quadrimensionale del mondo, diviene completa nell'astrattismo. Questa corrente ha proclamato la sua assoluta funzionalità rispetto al proprio tempo: l'arte astratta è un modo per rientrare nella struttura meccanica e razionale della civiltà industriale, essa è cioè la forma o il progetto di questa civiltà e ne accompagna fedelmente le linee. Tra i primi grandi esponenti dell'astrattismo vengono considerati il pittore svizzero Paul Klee ed il russo Vassily Kandinsky, il quale dichiarava nel 1912 l'assoluta indipendenza della creazione artistica dal mondo degli oggetti. Dal 1912 al 1920 si formarono varie correnti artistiche che maggiormente si avvicinano al concetto astratto. In Francia Delaunay, Kupka, Bruce rappresentarono l'orfismo, cercando di ottenere, attraverso il solo effetto del colore steso con la massima libertà, effetti musicali e simbolici. Il concetto di supremazia della pura sensibilità si sviluppò in Russia col Malevic nel suprematismo (1913), stranamente elementare nell'accosto di elementi semplici come cerchi, quadrati, linee. La massima essenzialità nell'ingenuo affiorare di forme e di colori mostra il dadaismo, che vide le sue origini contemporaneamente in Svizzera, Germania, America, Francia, introdotto da Tzara, Arp, Ernst, Duchamp, Picabia. Un'arte rigorosamente applicata a principi geometrici fu rappresentata dai pittori Mondrian, Van Doesburg ecc., i quali costituirono il gruppo De Stijl (1917-1932) che fu il primo nucleo della Bauhaus, in cui si raccolsero i componenti del neo-plasticismo volti specialmente all'architettura nello sforzo di cogliere i legami di coerenza che uniscono ad essa le varie arti in senso essenzialmente decorativo e funzionale. Per meglio determinare il valore della loro espressione e per evitare equivoci, questi artisti dichiaravano la loro arte «concreta», perché tesa alla realizzazione di nuove, più valide e attuali forme artistiche.

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