Le classi seconde della Piccinini seguono un interessante progetto sull'economia.

Vediamo insieme di cosa si tratta, sfogliando il quaderno di economia di questi bambini:

TABULAZIONE DELLE NOSTRE SCELTE:

BISOGNI FONDAMENTALI PER NOI SONO:

VINCONO IL CIBO E LA FAMIGLIA....

La cicala e la formica

Di Jean de La Fontaine
(Ovvero: «L’importanza del risparmio»)

 L’estate passava felice per la cicala che si godeva il sole sulle foglie degli alberi e cantava, cantava, cantava: Venne il freddo e la cicala imprevidente si trovò senza un rifugio e senza cibo. Si ricordò che la formica per tutta l’estate aveva accumulato provviste nella sua calda casina sotto terra. Andò a bussare alla porta della formica.
La formica si fece sulla porta reggendo una vecchia lampada a olio.
«Che cosa vuoi?» chiese con aria infastidita.
“Ho freddo, ho fame…” balbettò la cicala
Dietro di lei si vedeva la campagna innevata. Anche il cappello della cicala e il suo violino erano pieni di neve.
“Ma davvero?” brontolò la formica “io ho  lavorato tutta l’estate per accumulare il cibo per l’inverno. Tu che cosa hai fatto in quelle giornate di sole?”
“Io ho cantato!”
“Hai cantato? Bene... adesso balla!”

La formica richiuse la porta e tornò al calduccio della  sua casetta, mentre la cicala, con il cappello e il violino coperti di neve, si allontanava, ad ali basse nella campagna.

E PER CONCLUDERE... UNA STORIA

QUEL CHE FA IL BABBO E’ BEN FATTO

Testo di

A. Cremonini Ongaro

 C’era una volta un contadino che viveva tranquillo in un piccolo podere con sua moglie che era una brava donna e gli dava sempre ragione in tutto. Diceva:

Quel che fa il vecchio è sempre ben fatto.

Un giorno il contadino andò in città per vendere il cavallo. Per la strada incontrò un uomo che portava la sua mucca al mercato.

— Brav’uomo, volete scambiare il mio ca­vallo con la vostra mucca? gli disse. — Mia moglie ne sarà felice.

— Volentieri, — rispose l’uomo. Prendetela.

Così fecero. Il contadino era molto contento, perché pensava al buon latte che ne avrebbe ricavato. Ma un po’ più in là vide un ragazzo con una pecora grassa e lanosa.

« La pecora — pensò — è ancora più utile: dà la lana!» E scambiò la mucca con la pecora.

Più in là ancora incontrò un altro ragazzo che portava sotto il braccio una grossa oca:

— Guarda, guarda! — esclamò, — Che oca grassa! Mia moglie ne desidera una da tanto!

Scambiò la pecora con l’oca e, pensando che ormai era inutile andare in città, tornò a casa.

Vide un giovane che portava una gallina.

((Meglio questa dell’oca!)) pensò, E propose lo scambio che fu accettato,

Era ormai mezzogiorno, il contadino si fermò in una locanda, da cui usciva il garzone con un sacco e subito gli chiese:

— Che hai in quel sacco?

— Mele marce per i maiali.

— Bene! Mia moglie le cercava per i nostri maiali. Vuoi scambiarle con la mia gallina?

Al garzone non parve vero accettare una simile proposta, perché la gallina era bella.

Il contadino mangiò e bevve. Accanto al suo tavolo c’erano dei signori inglesi. Vedendo il sacco delle mele, chiesero che cosa contenesse e in breve seppero tutta la storia del vecchietto.

— Povero te! — disse uno d’essi. — Clii sa le botte che ti darà tua moglie, quando tornerai!

— Macchè! — esclamò il contadino. — Mi darà tanti baci, invece.

— Se ti bacerà, ti daremo cento sterline! —dissero gl’inglesi e lo segùirono a casa.

La moglie del contadino gli corse incontro e gli chiese notizie del cavallo.

— L’ho scambiato con una mucca.

— Hai proprio fatto bene, — disse la donna.

— Ma l’ho scambiata ancora con una pecora.

— Va bene lo stesso. Avrò lana da filare!

— Poi l’ho scambiata con un oca.

— Benissimo! La desideravo proprio.

— Poi ancora coni una gallina.

— Meglio così. Ogni giorno ci darà l’uovo.

— E infine con un sacco di mele marce.

— Ho sempre detto che quel che tu fai è ben fatto! Le daremo ai maiali!

E lo baciò forte su tutte e due le guance, facendogli così guadagnare le cento sterline.
 

gli alunni delle seconde


La storia del Genio Deibisogniesauditi
 

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