VIII ° INCONTRO

La percezione 2

26-02-2002

Lettura del quarto episodio del secondo capitolo

Kio ha detto a Gus che il miele era uguale all’oro, poi che il sapore del miele è uguale al colore dell’oro. Ma è strano, non capisco…

E’ impossibile paragonare un colore con un sapore, per esempio il rosso con la mela.

Perché? Il colore può essere paragonato al sapore: per esempio Kio usa il sapore dolce del miele per paragonarlo ai colori caldi.

Il colore può essere paragonato ai suoni, ai sapori, a quello che vogliamo.

Per esempio rosso come il peperoncino, cioè fuoco nella bocca e si può anche paragonare il fuoco al rosso.

Il bruciore del peperoncino è forte, il rosso è un colore forte.

Il rosso al sapore delle fragole anche perché è dolce.

Infatti il rosso è forte, ma anche dolce.

Il rosso al fuoco: ci sono dei momenti in cui il rosso è bello perché ti riscalda, e dei momenti che è troppo forte e come il fuoco che ti brucia e ti dà dolore.

Possiamo paragonare i colori anche ai suoni, come facevamo durante l’ora di musica che sentivamo dei brani e tracciavamo delle linee. Con la musica si può far capire un colore, tipo brillante o tenue.

Con il sapore non si può capire un colore, perchè se cambia il colore non è possibile dare la stessa analogia: se le fragole fossero blu, il sapore resterebbe lo stesso, ma non sarebbe più paragonabile al rosso.

Anche per me è così: non sono capace di trovare analogie con i sapori, conosco solo con la vista.

La fragola è rossa significa che io mangio il rosso?

Io invece associo il colore anche alle lettere e ai numeri, per esempio la A per me è verde, l’uno è blu…

Anch’io! E anche ai giorni della settimana! Il lunedì è blu, il martedì…

Anche le stagioni possono essere associate a dei colori.

Il suono degli strumenti mi fa pensare alle tonalità dei colori: il contrabbasso allo scuro, la balalaica al chiaro.

Se paragono i colori ai suoni e non ai sapori, allora riesco a trovare analogie. I colori scuri ai rumori forti e cupi, come i tuoni.

Si può provare anche con il genere musicale: per esempio la musica rock all’arancione e al giallo.

Deve essere conosciuta la persona a cui spieghiamo il colore, perché così troviamo delle analogie migliori, proprio per lei.

Noi vedenti non capiamo, cioè non viviamo le loro sensazioni, perché non abbiamo un appiglio a cui collegarci per esprimere sensazioni per i colori.

La nostra difficoltà sta nel fatto che noi usiamo la vista per conoscere la realtà. Tutto ci rimanda a ciò che vediamo.

Il fatto è che un cieco non può farsi un’idea di cos’è un colore, non se lo potrà mai immaginare; sì, può ripetere che la fragola è rossa, ma per me non sa che cosa significa, che cosa si prova a vedere il rosso.

I ciechi interpretano con le proprie sensazioni i colori che gli vengono descritti.

Bisognerebbe girare la domanda a un cieco: se dico rosso cosa pensi?

Però ormai i ciechi sono condizionati da quello che gli hanno detto da sempre.

La gente si lascia condizionare dagli altri: anche un cieco dopo aver espresso ciò che pensa su un colore può essere convinto, condizionandolo con sensazioni diverse da quelle che prova lui.

Con la vista c’è un minor condizionamento, perché tu la vedi da solo come è la realtà.

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