Ministero della Pubblica Istruzione

Scuole aperte il pomeriggio per musica, cinema e teatro

Da settembre le nuove attività scelte dagli studenti. Il ministero mette a disposizione quaranta miliardi

di:  MARIO REGGIO

 

ROMA (17 luglio 2000) - La scuola si trasforma e diventa laboratorio d'arte, studio di registrazione musicale, palcoscenico per piéces teatrali, set televisivo. Tutti programmi liberi che si svolgeranno a scuola durante le ore pomeridiane. Pochi studenti delle superiori lo sanno, ma al loro rientro in aula, potranno finalmente scegliere, in piena libertà e in nome dell'autonomia, un batterista, un chitarrista o un gruppo musicale per una serie di jam session, un attore di teatro per affinare le proprie capacità di recitazione, un giallista per approfondire le tecniche della scrittura e della suspence.

Niente di stucchevole, noioso, imposto dall'alto. Niente lezioni codificate, interrogazioni, esamini finali, o finti attestati di merito. Tutto è affidato all'entusiasmo e alla voglia d'imparare. E ci sono anche i soldi: per quest'anno quaranta miliardi. Il progetto si chiama Scuola Mecenate. L'ideatore è Luigi Calcerano, giovane direttore dell'Ispettorato per l'Educazione Fisica e Sportiva del Ministero, nonché giallista di successo.

"Vogliamo stabilire - spiega - un contatto diretto con i ragazzi attraverso le Consulte provinciali studentesche, tenere aperte le scuole anche il pomeriggio con attività libere che abbiano valenza educativa. Perché a scuola si deve valorizzare tutta la cultura, compresa quella giovanile, per sfruttare al massimo l'immenso patrimonio che abbiamo a disposizione, partendo dagli interessi dei giovani e sperando che cresca il buon gusto con l'approccio creativo e l'esercizio pratico".

I corsi sono stati tutti intitolati ad artisti: il pittore Andrea Verrocchio per le attività artistiche ed espressive, l'attore napoletano della commedia dell'arte Tiberio Fiorilli per gli scambi culturali tra le scuole, il pedagogo Pierre De Coubertin per la promozione della creatività. E poi, Isadora Duncan, Agatha Christie, Louis Armstrong, Roberto Rossellini, Lawrence Ferlinghetti e Brian Eno.

Prendiamo quest'ultimo. Un gruppo di studenti appassionati di musica elettronica, di cui Brian Eno è stato uno dei massimi ricercatori e produttori, decide di organizzare un programma di approfondimento. Lo sottopone alla Consulta provinciale. Il corso viene autorizzato e può partire. Nella scuola potrà così essere attrezzato uno studio tecnologico per la ricerca, la produzione e la diffusione della musica elettronica in rete telematica. Spesa massima: 150 milioni. Il massimo sarebbe riuscire a catturare Brian Eno in persona. Ma l'impresa sembra impossibile. Gli studenti, in ogni caso, potranno invitare come consulente un musicologo nostrano e scoprire con lui i segreti della musica elettronica e ripercorrere le note e l'atmosfera magica di Music for Ambient e Music for Airport.

"I giovani devono avere a disposizione un ambiente protetto come la scuola per affinare le proprie conoscenze, imparare un lavoro che a loro piace, ma anche lavorare sodo. Così dalla scuola capiranno che per sapere occorre spendere energie, anche se nessuno pretende che diventino dei geni della musica, del teatro o della scrittura - conclude Luigi Calcerano - e per i più bravi potranno anche aprirsi le porte del festival di Spoleto o del festival del Cinema di Venezia. Stiamo lavorando in questa direzione, mentre abbiamo già fatto un contratto con una casa editrice per pubblicare le poesie migliori".

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