Racconto la storia di Sumbal Rani.
C'era una volta una bambina che si chiama
Sumbal Rani era una bambina molto impaziente non poteva fermarsi un
attimo, lavorava sempre senza fermarsi un attimo, la strillavano in
continuazione poverina non sai che disperazione, si preoccupavano anche
i genitori non lo so ma forse se i genitori le vogliono tanto bene allora
si preoccupano veramente. Miriana ......
CARA SUMBAL RANI VOGLIAMO PORTARTI
UN REGALO CHE E' UNA BAMBOLA MOLTO BELLA SPERIAMO CHE TI PIACCIA MOLTO
SAPPIAMO CHE SEI MOLTO BUONA E TI ABBIAMO VISTO NEL FILMATO .
SAPPIAMO CHE QUANDO NON ANDAVI A SCUOLA LAVORAVI. ENRICO E ALESSANDRO
Cara Sumbal Rani noi vogliamo
creare una scuola da te in Pakistan grazie ai soldi della scuola Romolo
Balzani.
Noi ti vogliamo bene. Sofian, Susanna
C',ERA UNA VOLTA UN BAMBINO
DI NOME IQBAL MASIH CHE VOLEVA ANDARE A SCUOLA MA NON POTEVA ANDARCI
PERCHE' ERA POVERO. MA UN GIORNO E' MORTO . NOI STIAMO AIUTANDO UNA
BAMBI NA PAKISTANA CHE SI CHIAMA SUMBAL RANI E'ANCHE MOLTO POVERA E
PER QUESTO CHE L'AIUTIAMO CON UN EURO A SETTIMANA O DUE, COSI' POSSONO
ANDARE A SCUOLA IMPARARE A LEGGERE, A SCRIVERE E A CURARSI. OGNI CLASSE
HA UN BAMBINO D'ADOTTARE. QUELLI DELLA SECCONDA A HANNO UNA BAMBINA
CHE SI CHIAMA FOZIA RIAZ. Paolucci
Sumbal è una bambina
molto triste perché deve lavorare sempre ma adesso la stiamo
aiutando e non deve lavorare più cosi andrà a scuola e
non dovrebbe lavorare più e si divertirà un mondo e imparerà.
CARA SUMBAL RANI TI VOGLIO TANTO BENE NON DOVRAI PIU' AMMAZZARTI DI
LAVORO. Fred, Cristian
Cara
Sumbal Rani ti vogliamo tanto bene, ci dispiace che ti fanno lavorare
noi ti portiamo ogni mese un euro perché così guarirai
e andrai a scuola, avrai tanti amici con cui giocare, potrai imparare
a leggere e scrivere potrai fare pittura, matematica, italiano, scienze,
e religione e tante altre materie. Ti vorremmo venire a trovare al tuo
paese. Vorremo giocare con te. Sumbal Rani vorremo che vivessi qui a
Roma così ti divertirai tantissimo con noi, e quando sarai più
grande andremo in giro da sole, andremo anche a fare un pic nic non
so se sarà bello. Aurora, Domiziana, Marta, Carlos
Cara Rani mi chiamo Giorgia.
Abito a Roma e frequento la quarta elementare.
Sono una bambina di 9 anni allegra e felice di avere una famiglia unita.
Io con la mia classe ti aiutiamo ad andare a scuola, A mangiare, ad
avere una famiglia migliore.
Come va a scuola? Hai una maestra simpatica? Hai dei compagni simpatici?
Io ho delle maestre brave e simpatiche, ho dei compagni divertenti con
cui giocare.
Hai fratelli, sorelle? Io ho un fratello che si chiama Andrea.
Certe volte litighiamo ma subito dopo facciamo pace, invece delle volte
giochiamo insieme.
Come si chiamano i tuoi genitori?
Mia madre si chiama Daniela e mio padre Claudio.
Alcune volte mi capita, quando la maestra spiega un esercizio, io ti
guardo in fotografia, penso a te, penso come e dove potresti essere.
Sei una bambina molto carina da adottare. Spero che questa mia lettera
ti aiuti a capire come sono io, la mia scuola, la mia famiglia.
Mi piacerebbe tanto poterti incontrare e giocare insieme.
Aspetto di sapere presto qualcosa di te. Ti saluto con affetto
Giorgia F.
Cara Rani io vorrei che tu fossi una bambina come me
ad esempio, ma io ti voglio molto bene , perchè secondo me, tu
sei una bambina come tutte le altre. Non sono come alcuni bambini che
se sono scuri di pelle non le vuoi bene solo perchè non è
bianca come loro. C'è una canzone che s'intitola L' AQUILONE
e dice, SIAMO DIVERSI SIAMO TUTTI UGUALI: io credo in questa canzone.
Ti voglio bene RANI. Greta
Io sono Hafsa e ho 10 anni, Rani io sono molto contenta
che tu vai a scuola e spero che ti trovi bene.
Io qui mi trovo bene anche se non è il mio paese, perché
ormai sono 7 anni che sto qui.
Rani io vorrei una tua foto allegra, allegra non solo di faccia ma anche
di cuore, io vorrei un filmato nella quale ci sia anche la tua intervista.
Rani lo so che non è possibile ma vorrei vederti, toccarti.
Ciao ciao. Hafsa
Cara RANI sono contento che tu vai a scuola come sono
le tue maestre?
Le mie maestre sono brave e simpatiche. A me piace giocare con la play
station 2 un gioco che si collega con la televisione e dove i personaggi
fanno la lotta sul Ring ,il mio giocato preferito si chiama Jion-Cena.
E tu invece che gioco hai ? E quale gioco preferito hai tu?
Ti voglio bene.
Ciao RANI. HASSAN
LETTERA
AI BAMBINI PAKISTANI
Cari
bambini, a noi sembra ingiusto che noi abbiamo troppo e voi non avete
quasi niente.
Vi vorremmo aiutare con le nostre idee: la gente e chi comanda non dovrebbero
comprare armi e fare le guerre, ma aiutare e sostenere i popoli più
poveri.
Fino a qualche giorno fa, quasi tutta la classe a mensa voleva fare
il bis, poi ci siamo resi conto che noi mangiamo il primo, il secondo,
il dolce e la frutta, voi invece mangiate poco e forse dei giorni non
mangiate niente.
Pure se ci state lontani, noi vi consideriamo amici fratelli, o sorelle.
A noi ci ha fatto molto piacere aiutarvi con i nostri piccoli risparmi.
Vorremmo darvi un po' più di soldi per farvi andare a scuola,
per darvi indumenti e materiali scolastici.
Il
filmato che abbiamo visto, ci siamo accorti che i bambini Pakistani
non hanno le sedie e i banchi
Allora, noi ci siamo impegnati per aiutare i bambini, con dei soldi.
Ci dispiace molto che loro non hanno giochi come noi, e non hanno abbastanza
cibo.
Guardando i bambini ci siamo accorti che non ci costa niente dare un
euro, invece per loro un euro è tantissimo.
Secondo noi, tutte le scuole dovrebbero aiutare questi bambini, così
la vita loro diventerà più semplice.
Per noi non è giusto che loro non abbiano vestiti belli come
li abbiamo noi e quindi li vogliamo aiutare così avranno dei
vestiti come li abbiamo noi.
COME GIOCANO I BAMBINI PAKISTANI
Vedendo il filmato, ci siamo resi conto, che i bambini pakistani non
hanno i giocattoli come i nostri e ci dispiace che non possono giocare
come noi.
Non è giusto che noi abbiamo tutto, invece loro non hanno quasi
niente: se li aiutassero tutti avrebbero più cose e noi saremmo
molto felici.
I
BAMBINI PAKISTANI A SCUOLA
Guardando
il filmato, ci siamo resi conto che i bambini pakistani non hanno le
stesse cose che abbiamo noi, tipo: banchi, sedie e colori.
Loro sono seduti per terra e scrivono sulle ginocchia con dei bastoncini.
Non ci pare giusto che noi nell'aula abbiamo computer e finestre molto
grandi e loro non hanno niente.
Tutti dovrebbero aiutare questi bambini per farli stare meglio.
CLASSE III B
VIA FERRAIRONI