"galois" <igalois@iol.it> ha scritto nel messaggio
> Di Maragliano
> ho letto
> Manuale di didattica multimediale
> e
> Tre Ipertesti
> oltre a interviste e materiale vario
>
> Non mi pare che quello che dice abbia a che fare con il didatticismo e con
> le riforme in atto
No? E allora è il caso che tu rilegga meglio.
Non ti risulta che Maragliano sia stato il presidente della commissione
dei quaranta "saggi" di Berlinguer?
Non hai letto il documento finale di quella commissione (così delirante
che quasi tutti i saggi, tranne cinque, lo hanno rinnegato come prodotto dal
solo Maragliano, il quale è stato costretto a pubblicarne in seguito
soltanto una sintesi a suo nome, altrettanto delirante)?
E cosa mi dici dell'ormai celebre intervista rilasciata all'"Unità", nella
quale il Nostro ineffabile dichiara: "Il videogioco è la più grande scoperta
epistemologica di questo secolo"?
> Ne, mi pare, che a scuola si discuta
affatto del nuovo.
A scuola non se ne discute perché certe decisioni vengono prese solo a
Roma da una cosca ministerial-sindacale, non dagli insegnanti.
> Non parlo
> dell'odioso didatticismo, ombra distorta di teorie superate, che troppo
> spesso viene subito acriticamente. Parlo di attenzione alla realtà del
> nostro tempo, delle nuove tecnologie e della loro influenza sul modo di
> pensare e di apprendere.
Russo non è contrario alle nuove tecnologie né lo sono le persone di buon
senso; mette solo in guardia da certe pericolose infatuazioni che hanno già
procurato, negli Stati Uniti, danni enormi alla scuola, ma buoni profitti
alle imprese che producono computer (cfr C. STOLL, Miracoli virtuali, tr.
it. Garzanti).
> Della storia letta in questa chiave.
Quale chiave?
> Dell'eventualità di ripensare
l'apprendimento alla luce delle nuove
> possibilità.
Ma secondo te sono così smisurate le possibilità delle nuove tecnologie?
Non ti sfugge forse che il sistema scolastico americano, da tempo assai più
"tecnologico" del nostro, ha dato risultati pessimi?
> Comunque anche la vecchia e seria scuola classica a cui vorrebbe tornare
> Lucio Russo, nonostante i tempi mutati, non è mai stata un modello di
> perfezione se, ad esempio, nel 1914 Giovanni Papini poteva scriveva:
>
> "La scuola , essendo per sua necessità formale e tradizionalista, ha
> contribuito spessissimo a pietrificare il sapere ed a ritardare con
> testardi ostruzionismi le più grandi rivoluzioni e riforme intellettuali"
Scusami, ma è un modo scorretto di porre la questione, modo
sistematicamente utilizzato dai sostenitori della riforma: come è sbagliata
la difesa ad oltranza del "nuovo", così lo sarebbe quella dell'esistente;
tuttavia non è lecito pensare che chi non accetta la riforma, così come è
stata concepita, sia un oscurantista retrogrado senza diritto di replica.
Non credo che Russo voglia tornare al 1914 né lo voglio io; ma costruire una
scuola che produca semianalfabeti laureati (come negli Stati Uniti) non è né
vecchio né nuovo, è solo stupido e criminale.
Se non sei della CGIL, pensaci.
Non praevalebunt.
Luca Lattanzi
-Risposta
di Giorgio Pietrocola