Luca Lattanzi" <lucanusdelactantiis@libero.it> ha scritto nel messaggio >
>   L'obiettivo di deconcettualizzare l'insegnamento, espellendo i concetti
> astratti dalla scuola, è evidentemente ben chiaro a Maragliano. In lui
> l'entusiasmo per le nuove tecnologie è quello tipico dell'acquirente
> passivo, felice della novità e potenza del nuovo giocattolo,

Ma secondo voi e' possibile astrarre e concettualizzare solo attraverso la
lettura? Imparare a ragionare e anticipare, sviluppare visione globale e
capacita' di analisi logica di un insieme di dati?
Lacsciando stare i videogiochi, avete mai provato a giocare a scacchi? Non
al pc, ma con la scacchiera di legno? Provate e poi ne riparliamo.
L'insegnamento degli scacchi nella scuola, non scherzo, sarebbe un ottimo
modo di sviluppare tutte queste capacita'. Per fare un esempio... pedestre,
credete che il semplice gesto di calciare un pallone al volo non richieda
astrazione e capacita' di anticipare la traiettoria, il punto d'impatto, la
velocita', insomma di figurarsi astrattamente quel che accade prima e dopo
il tiro, e di fissare mentalmente questa figurazione in modo da potervi
ricorrere la volta seguente?.... Certo, Del Piero non saprebbe esprimere
quello che fa in termini matematici, o spiegarlo in buon italiano (sara'
per questo che non fa mai gol). Ma dire questo non equivale a dire che non
abbia astratto e concettualizzato, ma che non ha formalizzato i propri
ragionamenti nei termini di un linguaggio verbale (o di equazioni
matematiche). Partendo dall'esperienza, pero', sarebbe possibile e forse
piu' facile spiegare le equazioni del moto a un Del Piero piu' motivato,
che magari cercherebbe di capire dove sbaglia e che puo' fare per
ottimizzare le traiettorie, ottenendo migliori risultati di quel che hanno
fatto al Cepu mettendolo davanti a un libro.
(McKenzie)

Intervento Venturi


"Father McKenzie" <james.leopard@ERMOCOLLEinfinito.it> ha scritto nel
messaggio news:8umibe$rl4$1@serv1.albacom.net...
[omissis]
 Partendo dall'esperienza, pero', sarebbe possibile e forse
> piu' facile spiegare le equazioni del moto a un Del Piero piu' motivato,
> che magari cercherebbe di capire dove sbaglia e che puo' fare per
> ottimizzare le traiettorie

   E come spiegargliele, anche "partendo dall'esperienza" (cosa che ogni
insegnante assennato fa già spontaneamente, quando è possibile, senza
essersi avvilito sui testi dei pedagogisti da strapazzo), se non con la
turpe "sequenza tradizionale" lezione - studio individuale - interrogazione?
  Se Del Piero passasse direttamente dal campo di gioco al videogioco,
imparerebbe meglio le equazioni o segnerebbe di più?


Non praevalebunt.

Luca Lattanzi


"Luca Lattanzi" <lucanusdelactantiis@libero.it> ha scritto nel messaggio
>    E come spiegargliele, anche "partendo dall'esperienza" (cosa che ogni
> insegnante assennato fa già spontaneamente, quando è possibile, senza
> essersi avvilito sui testi dei pedagogisti da strapazzo), se non con la
> turpe "sequenza tradizionale" lezione - studio individuale -
interrogazione?

Gia' partendo dall'esperienza, e lavorando su quella, sei fuori dalla
'sequenza tradizionale'. Ma si puo' farla saltare in molti altri modi,
redditizi, efficaci e divertenti :-).
Il grosso problema da noi e' la tradizione idealistica, che ci fa presumere
"cultura" solo cio' che concerne l'uso della testa ed esclude in partenza
tutto cio' che riguarda il corpo. Senza pensare che molti apprendimenti
(ovviamente non la letteratura, che pero' non e' tout court "la" cultura)
possono giovarsi di un uso equilibrato di tutte le facolta'. Questo non e'
didattichese, e' solo buonsenso. Yawn.

>   Se Del Piero passasse direttamente dal campo di gioco al videogioco,
> imparerebbe meglio le equazioni o segnerebbe di più?

Era un esempio. Ma mostri di non aver capito. A me non interessa il
videogioco in quanto tale, tanto vero che ho suggerito gli scacchi di
legno. Il discorso verteva su cio' che significa astrazion e
concettualizzazion. E su quale percorso sia piu' conveniente.
Se nell'apprendimento della cultura scientifica si parte da esperienze
dirette e non da astratte nozioni si ottengono certamente risultati
migliori. Anche in termini di concettualizzazione, senza dimenticare pero'
che in campo scientifico una persona e' preparata non soltanto se e' capace
di fare calcoli, ma anche se e' capace di progettare ed eseguire
esperimenti.
PS: ripeto quanto notato da galois, nel costruzionismo non e' la tecnologia
il fine, ma un mezzo che puo' dimostrarsi piu' adatto di altri a realizzare
un apprendimento attraverso il fare. Ma non esclude altri mezzi.

(McKenzie)

 


"Father McKenzie" <james.leopard@ERMOCOLLEinfinito.it> ha scritto nel
messaggio news:8umobc$3nb$1@serv1.albacom.net...
> Gia' partendo dall'esperienza, e lavorando su quella, sei fuori dalla
> 'sequenza tradizionale'.

  Allora possono anche fare a meno di imporre la riforma al mio liceo, visto
che lì, non sapendo di essere innovatori ma insegnanti di buon senso, siamo
già da tempo usciti dalla tradizione (e senza esserci annoiati con la
lettura dei pedagogisti americani. Wow!).

 Ma si puo' farla saltare in molti altri modi,
> redditizi, efficaci e divertenti :-).

  Indicamene qualcuno -sto dicendo seriamente- e, se mi convince, lo
sperimenterò (per insegnare latino ho già utilizzato i fumetti, ma si può
fare solo qualche volta).

> Il grosso problema da noi e' la tradizione idealistica, che ci fa
presumere
> "cultura" solo cio' che concerne l'uso della testa ed esclude in partenza
> tutto cio' che riguarda il corpo. Senza pensare che molti apprendimenti
> (ovviamente non la letteratura, che pero' non e' tout court "la" cultura)
> possono giovarsi di un uso equilibrato di tutte le facolta'. Questo non e'
> didattichese, e' solo buonsenso. Yawn.

  E -tornando al medico, all'ingegnere e alla maestra di mio figlio- tra i
"molti apprendimenti" includi anche la matematica, la chimica, la storia, la
grammatica e la filosofia?
  O nemmeno queste discipline sono tout court "la" cultura?


   Se Del Piero passasse direttamente dal campo di gioco al videogioco,
> > imparerebbe meglio le equazioni o segnerebbe di più?
>
> Era un esempio. Ma mostri di non aver capito. A me non interessa il
videogioco in quanto tale tanto vero che ho suggerito gli scacchi di legno.

  Sei tu che non mi hai capito: il mio intervento riguardava il videogioco e
non altro.



Non praevalebunt.

Luca Lattanzi



"Luca Lattanzi" <lucanusdelactantiis@libero.it> ha scritto nel messaggio
>   Allora possono anche fare a meno di imporre la riforma al mio liceo,
visto
> che lì, non sapendo di essere innovatori ma insegnanti di buon senso,
siamo
> già da tempo usciti dalla tradizione

Ma tu non insegnavi al professionale lo scorso anno?

>   Indicamene qualcuno -sto dicendo seriamente- e, se mi convince, lo
> sperimenterò (per insegnare latino ho già utilizzato i fumetti, ma si può
> fare solo qualche volta).

Come dico nell'altro post - in risposta a Sandra - ci sono differenze non
eliminabili nel modo di insegnare materie diverse. Sarebbe un errore
capitale voler applicare lo stesso metodo all'insegnamento del latino e
della chimica. Rifletti. Forse molte delle nostre divergenze (se non
sbaglio lo diceva anche Chierico) sono dovute proprio al fatto che abbiamo
una formazione diversa e insegniamo cose diverse.


>   E -tornando al medico, all'ingegnere e alla maestra di mio figlio- tra
i
> "molti apprendimenti" includi anche la matematica, la chimica, la storia,
la
> grammatica e la filosofia?
>   O nemmeno queste discipline sono tout court "la" cultura?

Non provocare senza motivo. Ci tengo quanto te alla trasmissione della
"cultura".

"Father McKenzie" <james.leopard@ERMOCOLLEinfinito.it> ha scritto nel
messaggio news:8uo1af$82g$1@serv1.albacom.net...

> Ma tu non insegnavi al professionale lo scorso anno?

  No.

Sarebbe un errore
> capitale voler applicare lo stesso metodo all'insegnamento del latino e
> della chimica.

  Bene. Allora vedi che tanto entusiasmo per le nuove tecnologie (per le
quali, ribadisco, non ho un'avversione preconcetta) va un po' ridimensionato
ed il loro uso deve essere valutato caso per caso e non essere considerato
il rimedio a tutti i mali della scuola italiana.

> >   E -tornando al medico, all'ingegnere e alla maestra di mio figlio- tra
> i
> > "molti apprendimenti" includi anche la matematica, la chimica, la
storia,
> la
> > grammatica e la filosofia?
> >   O nemmeno queste discipline sono tout court "la" cultura?
>
> Non provocare senza motivo.

  Non è una provocazione: se tu affermi che "molti apprendimenti [tranne la
letteratura, che comunque non è poco] possono giovarsi di un uso equilibrato
di tutte le facoltà", anche di "tutto ciò che riguarda il corpo", citamene
almeno qualcuno.
  A me, tranne l'educazione fisica e quella artistico-musicale, non viene in
mente nulla di significativo o comunque tale da poter imprimere una svolta
decisiva alla didattica tradizionale.


Non praevalebunt.

Luca Lattanzi



"Luca Lattanzi" <lucanusdelactantiis@libero.it> ha scritto nel messaggio
>   Non è una provocazione: se tu affermi che "molti apprendimenti [tranne
la
> letteratura, che comunque non è poco] possono giovarsi di un uso
equilibrato
> di tutte le facoltà", anche di "tutto ciò che riguarda il corpo",
citamene
> almeno qualcuno.

Qualche post fa (parecchi) facevo l'esempio di alcuni software di chimica,
sicuramente interessanti ed efficaci. Accennavo all'utilita' che potrebbe
avere (quando ci sara') la simulazione in realta' virtuale di esperienze di
fisica, chimica, biologia. Senza esasperare: dopo tutto, per la chimica
organica vanno bene anche i modellini a palline e bastoncini o quelli a
incastro, che sono un classico nelle universita'.
Il punto e' che l'apprendimento attraverso l'esperienza visiva e tattile,
in questi campi, e' sicuramente piu' rapido e duraturo di quello ottenuto
con la sola lettura. Anch'io, all'universita', ricordo bene che molti dubbi
li chiarivo soltanto al microscopio, in laboratorio, alla "biblioteca
anatomica", in sala modelli.... Che sarebbe l'istologia e la citologia
senza supporto iconografico? Come spiegare i modelli delle reazioni SN1 e
SN2 senza almeno un disegnino? L'interazione allosterica?
Oggi in piu' c'e' la possibilita' di visualizazare al computer. Mi pare
un'opportunita' in piu', non una tragedia.

Mc