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Indice
Art. 1 – Campo d’applicazione e priorità
Art. 3 – Le scuole quali laboratori
di sviluppo professionale
Art. 4 – Unità territoriali di servizi professionali per il personale
della scuola
Art. 5 – Interventi finalizzati a specifici
istituti contrattuali
Art. 6 – Azioni d’interesse generale (omissis)
Art. 7 – I soggetti che offrono formazione e
i corsi riconosciuti
Art. 8 – Osservatorio di orientamento e di
monitoraggio e standard organizzativi e di costo
Art. 9 – Coordinamento regionale
Art.10 – Coordinamento nazionale
Art. 11 – Monitoraggio, valutazione e controllo
Art.12 – Gestione delle risorse finanziarie
Art.13 – La collaborazione europea
Dalla Direttiva n. 210 del 3 settembre 1999
Art. 1 – Campo d’applicazione
e priorità
1. La presente Direttiva definisce le linee d’indirizzo
per l’aggiornamento, la formazione in servizio e lo sviluppo
professionale degli insegnanti, del personale non docente, dei capi
d’istituto delle scuole e degli istituti educativi e del personale
in servizio negli Uffici dell’Amministrazione centrale e
periferica, relative all’utilizzo delle risorse dell’anno
finanziario 1999.
2. Già nel 1999 si avvia la riorganizzazione
complessiva dell’aggiornamento e della formazione del personale
della scuola, che verrà portata a termine nel prossimo anno 2000.
In questa prospettiva, gli interventi di formazione riguardano le
seguenti aree prioritarie:
- progettazione e avvio delle azioni di formazione finalizzate a
specifici istituti contrattuali di cui al successivo art.5;
- (omissis)
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Art.
3 – Le scuole quali laboratori di sviluppo professionale
1. Le scuole e gli istituti educativi dovranno
diventare, per il personale, laboratori di sviluppo professionale,
adottando opportune soluzioni organizzative e funzionali secondo
criteri d’efficacia e sulla base delle esperienze già maturate
(referenti e commissione per l’aggiornamento, personale impegnato
in progetti, ecc) e nella prospettiva delle nuove possibilità
(funzioni-obiettivo, laboratori territoriali e altro).
2. Nelle strategie che le scuole adottano con
riferimento prioritario al Piano dell’offerta formativa, possono
rientrare, a titolo d’esempio e con gli accorgimenti
indispensabili nella fase di transizione verso l’autonomia:
a. l’organizzazione di corsi di formazione,
normalmente in rete con altre scuole e l’attivazione di laboratori
territoriali finalizzati;
b. l’adesione, attraverso accordi e
convenzioni, a consorzi pubblici e privati finalizzati al sostegno
professionale del personale della scuola;
c. la partecipazione di docenti a corsi offerti
dall’università (corsi di perfezionamento, di formazione e di
aggiornamento), dagli IRRSAE o da altri soggetti qualificati, con
spese a carico delle scuole stesse;
d. il potenziamento di processi di autoformazione,
individuale o di gruppo, anche con prodotti multimediali di
autoapprendimento e con l’avvio di progetti di ricerca-azione;
e. l’adesione a progetti di formazione, locali,
regionali, nazionali o europei, riconosciuti dall’amministrazione
scolastica;
f. la collaborazione di insegnanti a ricerche
metodologiche e didattiche promosse dall’università e rivolte ad
accrescere l’efficacia dell’azione formativa;
g. l’inserimento di interventi formativi nell’ambito
di progetti di miglioramento;
h. la valorizzazione in senso formativo del
lavoro degli insegnanti, soprattutto dei momenti collegiali e
il sostegno alle domande individuali degli insegnanti secondo
progetti personalizzati di sviluppo professionale;
i. l’acquisto di servizi di consulenza e di
assistenza offerti da esperti o da team esterni alla scuola, anche
con apposite convenzioni con istituzioni, enti, associazioni e
agenzie accreditate.
3. Per la realizzazione delle proprie strategie
le scuole utilizzano in modo coerente ed integrato le risorse
disponibili anche se provengono da fonti diverse e sono soggette a
procedure differenziate. A tal fine definiscono un piano d’intervento,
annuale o pluriennale, tenendo conto dell’art.13 del Contratto
collettivo nazionale integrativo. In particolare, dovrà essere
assicurato il raccordo con analoghe iniziative di formazione
attivate ai sensi della Legge 440/97. |
Art. 4 – Unità territoriali di servizi
professionali per il personale della scuola
1. L’amministrazione periferica, in raccordo
con l’azione dei nuclei di supporto all’autonomia, predispone l’avvio,
a livello provinciale o sub-provinciale, di unità territoriali di
servizi professionali per il personale della scuola integrando
formule consolidate (Ufficio Studi del Provveditorato agli studi,
ispettori tecnici, referenti per l’aggiornamento, commissioni
tecniche e gruppi di lavoro) con soluzioni introdotte di recente
(nucleo di supporto all’autonomia, personale tecnico utilizzato
sulla base della Legge 23 dicembre 1998, n.448 , art. 26). Ciò in
attesa dell’attuazione di quanto previsto dal D.L.vo 30 luglio
1999, n.300, e, in particolare, dell’art.75, comma 5.
2. L’azione dell’amministrazione periferica
riguarda i servizi professionali di supporto alla progettualità
delle scuole, le azioni perequative e gli interventi legati a
specificità territoriali e tipologie professionali.
3. Compiti prioritari delle unità territoriali
di servizi professionali sono:
- informazione sulle opportunità di sviluppo professionale
(corsi, centri di risorse/documentazione, convegni...) esistenti
a livello territoriale con l’utilizzo delle pagine web dei
siti dell’amministrazione o di altri comunque disponibili;
- consulenza e assistenza per la predisposizione e l’organizzazione
di progetti formativi delle scuole, di reti o di consorzi di
scuole, ivi compresi i Centri territoriali permanenti per l’educazione
degli adulti;
- assistenza e tutoraggio per progetti di formazione a distanza
o in rete in cui sia coinvolto il personale della scuola;
- coordinamento e sostegno nel caso di attivazione di centri per
insegnanti, in cooperazione con realtà locali, nella
prospettiva di una rete di supporto professionale;
- diffusione e rispetto degli standard per la qualità della
formazione definiti all’art.11 del Contratto collettivo
nazionale integrativo;
- relazione con le istituzioni universitarie, con l’IRRSAE,
con le associazioni professionali e/o disciplinari presenti sul
territorio e con i soggetti accreditati.
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Art.
5 – Interventi finalizzati a specifici istituti contrattuali
1. Come previsto dal Contratto collettivo
nazionale integrativo, gli interventi finalizzati a specifici
istituti contrattuali riguardano:
- la formazione del personale che dovrà svolgere le
funzioni-obiettivo (art.28, comma 1 del CCNL sottoscritto il 26
maggio 1999);
- (omissis)
2. Rispetto agli impegni sottoscritti, già nel
corso del 1999 si avvieranno gli interventi tenendo conto della
necessaria scansione pluriennale delle azioni previste e dell’opportuna
gradualità, anche al fine di assicurare la massima qualità ed
efficacia. Gli interventi riguarderanno le fasi iniziali di tali
linee di lavoro e saranno concentrati in quattro direzioni:
a. progettazione, secondo le indicazioni del
Contratto collettivo nazionale integrativo, di un piano di azione
complessivo relativo alle funzioni-obiettivo, in collaborazione con
l’Osservatorio di orientamento e di monitoraggio e con il supporto
di un gruppo misto, composto dal Coordinamento per l’autonomia e
dal Coordinamento per la formazione degli insegnanti, e successiva
realizzazione delle iniziative nel corso dell’anno scolastico
1999-2000;
b. (omissis);
c. (omissis);
d. (omissis).
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Art. 6 – Azioni d’interesse generale (omissis)
Art.
7 – I soggetti che offrono formazione e i corsi riconosciuti
1. Come prevede il Contratto collettivo nazionale
integrativo il sistema di offerta di formazione per il personale
della scuola comprende:
- soggetti istituzionalmente qualificati, quali le università e
i consorzi universitari ed interuniversitari, gli IRRSAE, gli
istituti pubblici di ricerca;
- soggetti, quali le associazioni professionali e disciplinari,
considerati qualificati dal Ministero sulla base di un esame dei
requisiti;
- soggetti con cui l’amministrazione ha sottoscritto
specifiche convenzioni;
- soggetti accreditati dal Ministero sulla base dei requisiti
indicati nel Contratto integrativo.
Le azioni formative dei soggetti sopra indicati
sono automaticamente riconosciute dal Ministero.
2. Il Ministero definisce entro 60 giorni dall’emanazione
della presente Direttiva le procedure per il riconoscimento delle
iniziative di formazione, ad esclusione di convegni, congressi e
simposi, rivolte al personale della scuola e proposte da soggetti
diversi da quelli indicati nel precedente comma. A questo scopo il
Coordinamento della formazione degli insegnanti si avvale di una
Commissione tecnica appositamente costituita.
3. Fino alla definizione delle nuove procedure
rimangono in vigore le disposizioni vigenti (Direttiva n.305 del 1
luglio 1996 e Direttiva n.156 del 26 marzo 1998).
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Art.
8 – Osservatorio di orientamento e di monitoraggio e standard
organizzativi e di costo
1. Per accrescere la coerenza del sistema è
costituito, ai sensi dell’art.9 del Contratto collettivo
integrativo nazionale, l’Osservatorio d’orientamento e di
monitoraggio in relazione all’arricchimento professionale legato
alle trasformazioni di sistema, alla riconversione, alla
riqualificazione e alla mobilità professionale.
2. Il Ministero, d’intesa con le OO.SS.,
definisce in termini operativi gli standard organizzativi e di costo
di cui all’art.11 del Contratto collettivo nazionale integrativo.
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Art. 9 – Coordinamento regionale
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Art.10 – Coordinamento nazionale
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Art. 11 – Monitoraggio, valutazione e controllo
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Art.12 – Gestione delle risorse
finanziarie
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Art.13 – La collaborazione europea
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A norma della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la
presente direttiva è stata registrata dalla Corte dei Conti in data
……/1/2000
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Art. 9 – Osservatorio di orientamento e di
monitoraggio
1 . Primo
capoverso
L’osservatorio è una struttura…
2. Secondo
capoverso
L’osservatorio che non ha compiti … e da un
pari numero di rappresentanti dell’amministrazione…
4. Primo
capoverso
I dompiti dell’Osservatorio sono definiti…
4. Secondo
capoverso
L’Osservatorio viene costituito… |
Osservatorio per la formazione
Senza compiti di gestione diretta
Compiti
Decentramento regionale)
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Art. 11 – Standard organizzativi e di costo
2. Primo
capoverso
Per quanto ci si riferisce all’organizzazione…
3. Primo
capoverso
Dal punto di vista dei costi…
4. Primo
capoverso
Le parti firmatarie… |
Standard Organizzativi
Standard di costo
Definizione operativa degli standard
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Art. 12 – Il diritto alla formazione del
personale docente e le condizioni di partecipazione
1. Primo
capoverso
Per raggiungere gli obiettivi…
2. Primo
capoverso
Gli insegnanti hanno diritti…
3. Primo
capoverso
Il capo d’Istituto assicura…
4. Primo
capoverso
Le stesse opportunità…
5. Primo
capoverso
La formazione dei docenti…
6. Primo
capoverso
Il Ministero ricercherà…
7. Primo
capoverso
I criteri di fruizione…
8. Primo
capoverso
All’interno delle singole aree…
9. Primo
capoverso
Il personale che partecipa…
10. Primo
capoverso
Per garantire efficacia…
11. Primo
capoverso
Nella prospettiva di…
12. Primo
capoverso
Per assicurare…
12. Verso
la fine del capoverso
A livello di singola scuola… |
Diritto di fruizione
Diritto di fruizione di 5 giorni per iniziative di formazione
Viene favorita la partecipazione
Diritto di partecipare a corsi come formatori
Accesso a percorsi universitari brevi
Riconoscimento crediti
Contrattazione decentrata per criteri di fruizione
Flessibilità nell’articolazione interna dell’orario di
lavoro
Servizio a tutti gli effetti
Formazione a distanza
Verifica degli esiti e certificazione
Informazione sui corsi
Informazione preventiva sui criteri di fruizione dei permessi |
Art. 16 – Formazione finalizzata a specifici
istituti contrattuali
Primo ed unico capoverso
Nell’ambito…
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Carattere di priorità
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Art. 17 – Formazione per le funzioni obiettivo
1. Primo
capoverso
Per la preparazione…
1. Primo
capoverso, verso la fine
L’amministrazione predispone…
1. Primo
pallino
In riferimento…
1. Secondo
pallino
L’amministrazione periferica…
1. Terzo
pallino
I corsi saranno realizzati…
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Criteri per il riconoscimento dei crediti
Caratteristiche del piano
30 ore modulari
Garanzia di offerte e fruizione
Soggetti che realizzano i corsi |
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M inistero
Pubblica Istruzione
C oordinamento
Formazione Insegnanti
COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE DEGLI
INSEGNANTI
prot. n. 356/D del 11/01/2000
Ai Provveditori agli studi
LORO SEDI
Alle Segreterie Centrale e
Regionale degli Ispettori Tecnici LORO SEDI
Alla Biblioteca di
Documentazione Pedagogica FIRENZE
Ai Sovrintendenti
Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente
Scolastico per la Provincia di BOLZANO
Al Sovrintendente
Scolastico per la Provincia di TRENTO
All’Intendente Scolastico
per la Scuola in Lingua Tedesca di BOLZANO
All’Intendente Scolastico
per la Scuola delle località Ladine di
BOLZANO
Alla Sovrintendenza
Scolastica Regionale della VALLE D’AOSTA
Oggetto: Piano di formazione dei docenti incaricati
di “funzioni-obiettivo”.
Incontri nazionali per responsabili provinciali
di progetto.
Come è noto, per le attività formative riferite ai
docenti che devono svolgere le funzioni-obiettivo, previste dall’art. 28
del CCNL del 26/5/1999, sono state assegnate, con nota prot. n.148 del
22/11/1999, le necessarie risorse finanziarie, e con successiva
comunicazione n. 350/D del 30.12.1999, è stato trasmesso il documento
dell’Osservatorio nazionale sulla formazione, contenente linee di
orientamento generale in relazione agli obiettivi da raggiungere.
Si ricorda che all’Amministrazione scolastica
periferica, come già espresso dai documenti citati, competono compiti di
coordinamento e di pilotaggio del sistema di formazione (analisi dei
bisogni, facilitazione dei rapporti, individuazione delle agenzie
formative, affidamento delle attività), piuttosto che di gestione diretta
delle iniziative stesse.
Sarà cura, pertanto, delle SS.LL predisporre uno
specifico piano provinciale nell’ambito dell’azione di coordinamento
complessivo dei nuclei di supporto dell’autonomia, affidando la
responsabilità tecnica ed operativa alle Unità territoriali di
servizi professionali, attivate ai sensi dell’art. 4 della direttiva
ministeriale 210/99, che si qualificheranno, a tale scopo, come organismi
propulsivi. Per garantire l’unitarietà del programma che prevede due
moduli (uno nazionale di 10 ore ed uno locale di 20 ore) e la
funzionalità complessiva delle azioni necessarie, le SS.LL.
individueranno, possibilmente all’interno delle Unità territoriali di
servizi professionali, un responsabile di progetto che possa
prevalentemente dedicare, nel corso dei prossimi mesi, il proprio tempo di
lavoro alla supervisione tecnica ed organizzativa dei piani di formazione.
Per la definizione del piano provinciale si suggerisce
la seguente progressione di operazioni:
acquisizione di informazioni sul numero e sulla
tipologia delle funzioni;
formulazione di una prima ipotesi di aggregazione
delle domande tenendo conto anche della distribuzione territoriale
delle scuole e della dislocazione delle possibili sedi di formazione
(scuole con dotazioni tecnologiche, reti di scuole, centri risorse,
centri documentazione, ecc.);
definizione, anche a seguito di consultazione,
dei moduli formativi (circa 25 docenti per ogni modulo);
messa a punto di una mappa dei soggetti, delle
agenzie formative e delle istituzioni operanti sul territorio nel
campo della formazione e interessati al progetto;
comunicazione a tali soggetti del fabbisogno
formativo e richiesta di collaborazione;
scelta dei soggetti disponibili a collaborare
effettuata sulla base di un confronto delle rispettive proposte
coerentemente con i criteri individuati in sede di contrattazione
decentrata provinciale prevista dal CCNI/99, art. 14, comma 6;
formalizzazione delle proposte di lavoro
ricorrendo allo strumento dell’affidamento o della convenzione.
Il confronto tra le proposte dovrà tener conto della
metodologia innovativa indicata nel documento dell’Osservatorio (punto 5
comunicazione n. 350D/99 sopracitata) con particolare riferimento alle
modalità attive di intervento, al ruolo dei coordinatori dei gruppi di
formazione e alle mappe delle competenze e delle conoscenze trasversali e
specifiche già descritte nel documento stesso.
L’Ufficio scrivente ritiene opportuno organizzare un incontro
nazionale a carattere seminariale tra tutti i responsabili
provinciali di progetto, come sopra individuati, che si
svolgerà a Roma il giorno 24/1/2000 (per le province di cui all’elenco
A) ed il giorno 25/1/2000 (per le province di cui all’elenco B),
dalle ore 10 alle ore 17.30, secondo il programma di massima di seguito
allegato. La sede dei lavori sarà tempestivamente comunicata in tempo
utile.
L’incontro ha l’obiettivo di
favorire una più approfondita conoscenza delle
caratteristiche dei piani provinciali;
consentire un utile confronto tra le linee di
lavoro sviluppate a livello provinciale;
agevolare il raccordo dei due livelli del progetto
formativo complessivo: interventi locali (20 ore) e quota nazionale
(10 ore) coordinata dalla Biblioteca di Documentazione Pedagogica.
Al fine di rendere produttivo l’obiettivo di lavoro
programmato, anche nella prospettiva di un sollecito avvio delle attività
formative, le SS.LL. potranno:
attivare, qualora non sia già stato fatto, modalità
di contatto e di ascolto delle esigenze formative dei docenti
incaricati di svolgere funzioni obiettivo, mediante incontri (per aree
territoriali, per tipologie di funzioni…) durante i quali potranno
essere analizzate le indicazioni dell’Osservatorio e favorite le
prime intese tra i docenti per la progettazione dei moduli formativi;
definire le linee generali per il piano
provinciale in tempo utile perché possa essere presentato nel
corso degli incontri nazionali del 24 e 25 gennaio 2000;
Facendo presente che l’organizzazione del Seminario
è stata affidata all’Istituto Professionale di Stato “Carlo Moneta”,
via Diana,35 - Roma, tel.: 06/7610280-7696124, fax: 06/763150, e-mail:
ipcarlomoneta@romascuola.net, si chiede alle SS.LL di comunicare
tempestivamente, all’istituto medesimo, entro il 18 gennaio 2000, il
nominativo del responsabile di progetto che sarà presente al seminario.
La stessa segnalazione sarà fatta pervenire, contemporaneamente, alla
Segreteria del Coordinamento delle attività di formazione e aggiornamento
presso la Direzione Generale Istruzione Elementare Div. III - Tel.:06/58493450-58493448-58493456;
fax: 58493471, e-mail: dgelem.div3@istruzione.it.
I Sovrintendenti e gli Intendenti Scolastici delle
province di Bolzano, Trento e della regione Valle d’Aosta, qualora
ritengano di far intervenire i propri rappresentanti provvederanno alla
liquidazione delle relative spese.
Si segnala inoltre che, per chiarimenti circa le
modalità di realizzazione del piano formativo, è attivato un
servizio di consulenza telematica presso il Coordinamento della Formazione
degli Insegnanti al quale potranno essere inoltrate richieste e
segnalazioni (e-mail: cfirfi@istruzione.it).
Si ringrazia per la cortese collaborazione e si resta a
disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
IL DIRETTORE GENERALE
Mario Giacomo Dutto
LA FORMAZIONE PER LE FUNZIONI OBIETTIVO
SEMINARIO per i responsabili di progetto
PROGRAMMA
I Parte
Ore 10.00 Introduzione ai lavori:
Mario G. Dutto, Direttore Generale
coordinamento delle attività di Formazione degli Insegnanti
Formazione per le Funzioni Obiettivo: un banco di
prova per le nuove strategie della formazione
Ore 10,20 Coordinamento dei nuclei per l’autonomia:
Raffaele Iosa
Fare autonomia: il ruolo delle Funzioni Obiettivo
Ore 10,40 Osservatorio di orientamento e monitoraggio
della formazione:
Profili delle funzioni obiettivo: azioni, conoscenze e
competenze
Ore 11.00 Coffee break
Ore 11,15 Biblioteca di Documentazione Pedagogica:
Giovanni Biondi, Direttore della B.D.P.
Organizzazione della formazione a distanza per le
Funzioni Obiettivo
Ore 11,35 Brevi interventi:
Mariella Spinosi
Dossier sulle Funzioni Obiettivo
II Parte
Coordina: Giancarlo Cerini
Ore 11,50 - 13,30
Prima unità di lavoro per gruppi di approfondimento e
confronto su: bisogni e risorse, metodologie e organizzazione, soggetti e
ruoli, monitoraggio e valutazione.
Ore 13,30 - 14.30 colazione di lavoro
14,30 - 16,30
Seconda unità di lavoro per gruppi di approfondimento
e confronto su: bisogni e risorse, metodologie e organizzazione, soggetti
e ruoli, monitoraggio e valutazione.
16,30 - 17,30
Giancarlo Cerini, Mariella Spinosi
Panel: presentazione ed esiti dei gruppi e sintesi della
giornata Seminario del 24/01/2000
Elenco A
Responsabili di progetto della formazione per le
funzioni - obiettivo
Piemonte Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino
Verbano - Cusio - Ossola, Vercelli
Emilia Romagna Bologna, Ferrara, Forlì, Modena,
Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, rimini
toscana Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca
Massa, Pisa, Pistoia, Prato, Siena
liguria Genova, Imperia, La Spezia, savona
lazio Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo
Umbria Perugia, Terni
basilicata Matera, Potenza
Campania Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno
sardegna Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari
trentino a. adige trento, bolzano
Valle d’Aosta aosta
Seminario del 25/1/2000
Elenco B
Responsabili di progetto della formazione per le
funzioni - obiettivo
Lombardia Bergamo, brescia, Como, cremona, Lecco, Lodi,
Mantova, Milano, Pavia, Sondrio, Varese
Veneto Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza
Friuli Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine
Marche Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro
Abruzzo Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo
Molise Campobasso, Isernia
Calabria Catanzaro, Cosenza, Crotone,
Reggio Calabria, Vibo Valentia
Sicilia Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina,
Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani
Puglia Bari, Brindisi, Foggia, lecce , Taranto
M inistero
Pubblica Istruzione
C oordinamento
Formazione Insegnanti
Roma, 5/5/2000
Prot. n.479/D
Ai responsabili di progetto per le
funzioni-obiettivo
Loro sedi
E p.c.
Giancarlo Cerini g.cerini@mclink.it
Mariella Spinosi marispin@rinascita.it
Oggetto: Formazione degli insegnanti incaricati di
funzioni-obiettivo: messa in rete degli strumenti prodotti.
La formazione nei moduli territoriali (20 ore) degli
insegnanti incaricati di svolgere le funzioni-obiettivo si è ovunque avviata,
ed in alcune realtà territoriali, si è anche conclusa. In questa fase è
essenziale assicurare il massimo livello di assistenza per la funzionale
realizzazione dell'iniziativa.
Nell’ultimo seminario nazionale svoltosi a Montecatini
erano emerse alcune riflessioni che è opportuno tener presenti: ricorso alla
valorizzazione ed utilizzazione delle esperienze, allo scambio e all’interazione
professionale; coinvolgimento prioritario di soggetti particolarmente esperti ed
attendibili; superamento della tradizionale logica corsuale per una prospettiva
di formazione continua; impiego delle tecnologie ed avvio di esperienze di
formazione a distanza.
Il rinvio al documento sugli standard organizzativi e di
costo del 19 gennaio 2000, aveva posto l’accento sulla metodologia di gestione
degli interventi, come per esempio: la distinzione di ruoli e funzioni nello
svolgimento dei corsi (standard organizzativi, punto 1 e 2.2); la
generalizzazione della funzione di responsabile di progetto (standard
organizzativi, punto 4.4), che ovviamente non dovrà confondersi con quella
del formatore e/o esperto; la necessità dell’attivazione, come momento
costitutivo del corso stesso, della funzione di monitoraggio (standard
organizzativi, punto 2.5); l’individuazione di forme diverse di
certificazione (cfr. nota n. 443/D del 3/4/2000).
In un'operazione di elevata complessità non potevano non
emergere alcuni nodi problematici, anche se numerose e rilevanti sono le
soluzioni intelligenti adottate. Tra i primi, per esempio, la carenza, in alcune
realtà provinciali, di soggetti che offrono formazione; lo slittamento dei
tempi di attuazione dei corsi che finiscono per coincidere con i momenti più
impegnativi del calendario scolastico; la difficoltà ad utilizzare i sistemi
telematici (in alcune scuole sembra che non siano ancora attivi, o comunque non
disponibili per i docenti, i collegamenti internet).
Tra le soluzioni da rilevare si possono annotare, per
esempio, l’inserimento nei siti dei provveditorati agli studi di pagine web
dedicate alle funzioni-obiettivo e alla formazione delle FO; la costituzione di
siti ad hoc da parte di scuole in rete; la messa a disposizione per ogni
polo/unità territoriale di docenti esperti per agevolare l’uso di internet;
la ricerca di modelli per la certificazione degli esiti particolarmente
interessanti; l’organizzazione di moduli territoriali molto interattivi ed
attenti alle esigenze dei corsisti.
Il terzo seminario nazionale per i responsabili di progetto,
previsto per i giorni 5 e 6 giugno 2000, rappresenterà un momento
particolarmente propizio per analizzare, studiare, diffondere le soluzioni
interessanti emerse, sia come risposta generale agli orientamenti nazionali, sia
come approfondimento specifico al problema della certificazione delle attività
dei percorsi formativi.
Allo scopo di socializzare e diffondere le esperienze
significative di ognuno e di arrivare al seminario già con una buona conoscenza
delle diverse realtà territoriali si chiede alle SS.LL. di inviare i materiali
che riterranno utili per una eventuale diffusione in rete, all’istituto
professionale Carlo Moneta (ipcarlomoneta@romascuola.net), per l’inserimento
nel sito che, allo stato attuale, può essere visitato nel seguente
indirizzo: http:utenti.romascuola.net/ipsmoneta e a
partire, presumibilmente, dalla fine settimana in:
www.funzobiettivo.it.
Tra i materiali che dovrebbero essere inviati all’istituto
Carlo Moneta di Roma (tel.: 06/76961243 - 7610280) possono figurare:
i progetti provinciali debitamente essenzializzati;
gli eventuali strumenti ideati (questionari per la
rilevazione dei bisogni, modelli di convenzioni con i soggetti che offrono
formazione, strumenti didattici in uso nei moduli formativi, esperienze
di documentazione di percorsi e di prodotti, ecc.);
dati e rilevazioni provinciali;
ricerche e studi.
Oggi, in pieno processo di trasformazione del sistema
formativo, si è tutti molto consapevoli della delicatezza, della complessità e
dell’importanza dei ruoli assegnati ad ognuno di noi. Ma non è facile rendere
operative le buone idee seppur condivise. Le difficoltà, superando a volte il
desiderio e la volontà di sperimentare percorsi inediti, potrebbero indurre a
preferire le vecchie logiche. Ma l’impegno di tutti noi è quello di
adoperarci comunque a migliorare la qualità della formazione attraverso la
costruzione di azioni più rispondenti alla molteplicità e alla diversità dei
docenti.
La collaborazione che si chiede comporta una notevole
responsabilità proiettata su più fronti, l’esercizio di particolari
competenze, la messa a punto di atteggiamenti volti alla costruzione di rapporti
di cooperazione e di fiducia. E' questa, peraltro, un'opportunità per acquisire
e migliorare capacità pregiate di gestione di progetti ad elevata complessità.
Con l’occasione si ringrazia per l’impegno e si inviano
distinti saluti.
Il direttore Generale
F.to Mario Giacomo Dutto
M inistero
Pubblica Istruzione
C oordinamento
Formazione Insegnanti
Roma, 13/4/2000
Prot. n. 451/D
Al gruppo ispettivo:
Renato Ano fax: 041/5206944
Anna Maria Benini a.benini@tin.it
Amilcare Bori sovrumbra@tin.it
Dino Cristanini zavugo@tin.it
Giulia Di Nicuolo giudin@iname.it
Umberto Landi ulandi.pf@mcorvino.peoples.it
Mario Melino fax: 0881/614042
Giuseppina Milani giusimilani@tin.it
Salvatore Pagano salvatorepagano@libero.it
Sebastiano Pulvirenti sebastianopulvirenti@tin.it
Gabriele Uras gabriu@tiscalinet.it
E p.c.
Giancarlo Cerini g.cerini@mclink.it
Mariella Spinosi marispin@rinascita.it
Oggetto: Formazione degli insegnanti incaricati di
funzioni-obiettivo: sostegno e coordinamento
Nella nota del 4 aprile u.s. prot. n. 443/D si riassumevano
alcuni aspetti relativi alla formazione degli insegnanti incaricati di svolgere
le funzioni-obiettivo, cos“ come essi si delineavano all’indomani del
convegno di Montecatini svoltosi dal 22 al 24 marzo 2000. Lo scopo del seminario
era infatti quello di fare il punto sullo stato di avanzamento dei progetti
formativi locali e di dare indicazioni sull’uso dei materiali BDP, avviando
una prima riflessione sulla formazione in rete.
Gli incontri seminariali (a Roma il primo - solo per i
responsabili di progetto - a Montecatini il secondo - anche per i responsabili
di rete locale) si ponevano come primo intervento di sostegno ed assistenza per
l’avvio delle attivitˆ, insieme ad essi i due siti di servizio e le due Žquipe
di consulenti per le diverse aree territoriali, composte da 11 Ispettori tecnici
e di 11 esperti informatici.
Con la presente nota si invita l’Žquipe degli ispettori a
mettersi in contatto con i responsabili di progetto ed, eventualmente, con gli
uffici provinciali, per azioni di consulenza e assistenza nella progettazione e
realizzazione dei corsi formativi, e di controllo della tenuta delle iniziative
avviate.
Nell’ambito di questi rapporti sarˆ utile ritornare su
alcuni principi fondamentali contenuti nella Direttiva 210/99 e nel documento
dell’Osservatorio per la formazione del 30/12/1999, come per esempio: il
ricorso alla valorizzazione ed utilizzazione delle esperienze, allo scambio e
all’interazione professionale; il coinvolgimento prioritario di soggetti
particolarmente esperti ed attendibili; il superamento della logica corsuale per
una prospettiva di formazione continua; l’impiego delle tecnologie e l’avvio
di esperienze di formazione a distanza.
Al fine di aiutare a migliorare la qualitˆ delle attivitˆ
di formazione, potrebbe essere opportuno riflettere insieme con i responsabili
di progetto su alcuni elementi fondativi, contenuti nel documento degli standard
organizzativi e di costo (19.1.2000), e valutare il livello di congruenza tra
essi e i progetti attivati in sede locale; ci riferiamo ad esempio:
alla distinzione dei ruoli di indirizzo, di coordinamento
e di controllo dai ruoli di gestione diretta delle azioni di formazione;
alle metodologie di gestione degli interventi;
alle modalitˆ di organizzazione dei progetti di
formazione;
all’individuazione degli esperti;
alla certificazione;
alla valutazione d’impatto, socializzazione degli esiti
e disseminazione dei risultati.
Con una certa delicatezza, bisognerebbe anche indagare sul
perchŽ alcune province non abbiano ancora attivato il servizio in rete
telematica, capire, quindi, se hanno bisogno di sollecitazioni o di aiuti
particolari. In entrambi i casi vanno ricordate le procedure e rinviati ai tutor
nazionali di riferimento. Potrebbe anche verificarsi che in alcune realtˆ non
siano ancora partiti i corsi, in questo caso indispensabile rendersi conto
dei problemi, intervenire e/o segnalarli secondo la serietˆ dei casi rilevati.
Particolarmente importante, per una buona analisi del nuovo
impianto organizzativo che si sta tentando di realizzare, potrebbe diventare l’individuazione
e l’enucleazione di esperienze, moduli, strumenti, soluzioni che appaiano di
una qualche rilevanza, per esempio: un buon sistema di concertazione
territoriale, alcuni strumenti efficaci per individuare i bisogni formativi, una
struttura modulare rivelatasi soddisfacente, esperienze di documentazione di
percorsi e di prodotti, ecc.
I materiali pi significativi, che si ritengono utili per
una eventuale diffusione in rete, vanno inviati via e-mail all’istituto
professionale Carlo Moneta (ipcarlomoneta@romascuola.net), per l’inserimento
nel sito.
Molta cura da parte di tutti va riservata al problema delle attestazioni/certificazioni
delle attivitˆ formative. Pur essendo la questione complessa opportuno,
tuttavia, utilizzare questa ricerca come momento privilegiato per cogliere le
diverse esperienze e potenzialitˆ poste in essere a livello territoriale,
individuando “materiali certificativi” degni di attenzione che possono
diventare oggetto di analisi e risorsa per eventuali scelte a livello nazionale
(vedi comunque le indicazioni contenute nella nota n. 443/D del 4 aprile 2000).
L’azione di consulenza che gli ispettori in indirizzo
vorranno offrire ai responsabili di progetto e agli uffici provinciali, potrˆ
esplicarsi sia mediante contatti diretti e telefonici, ma anche attraverso l’utilizzo
delle tecnologie di rete.
Il terzo seminario per i responsabili di progetto, che si
terrˆ presumibilmente il 5 e 6 giugno p.v., rappresenterˆ un momento
particolarmente propizio per analizzare, studiare, diffondere le soluzioni
interessanti emerse, sia come risposta generale agli orientamenti nazionali, sia
come approfondimento specifico al problema della certificazione delle attivitˆ
dei percorsi formativi.
Il processo di modificazione dell’attuale sistema di
formazione si mostra in tutta la sua complessitˆ e delicatezza. Non facile
rendere operative idee e principi nuovi, seppur condivisi; le difficoltˆ a
reperire le risorse giuste, a sperimentare modalitˆ inedite, la mancanza di una
vasta gamma di modelli e prototipi portano a propendere per la reiterazione di
vecchie logiche, piuttosto che a sperimentarne di nuove.
L’ambito di intervento formativo per le funzioni-obiettivo
non esente da questi pericoli. Qui si sta tentando fortemente di costruire
percorsi innovativi pi rispondenti alla molteplicitˆ e alla diversitˆ delle
esigenze dei docenti, ma necessario fare i conti con tutte le difficoltˆ che
si incontrano sul piano concreto.
La collaborazione che si chiede comporta, per queste ragioni,
l’accettazione di un impegno notevole su vari aspetti, l’esercizio di
particolari competenze e la messa a punto di atteggiamenti volti alla mediazione
e alla costruzione di rapporti di cooperazione e di fiducia.
Un momento di riflessione ulteriore di quanto emergerˆ dalla
ricognizione avviata previsto per il giorno 10 maggio 2000 alle ore 15,30,
presso la Fiera di Roma - EUR, sede del Forum della Pubblica Amministrazione,
con la possibilitˆ di partecipare a tutte le attivitˆ seminariali del giorno
successivo. Seguirˆ a breve una nota di convocazione.
Con l’occasione si ringrazia per l’impegno e si inviano
distinti saluti.
Il direttore Generale
Mario Giacomo Dutto
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